Niente impianti, nessun traliccio, nessun motore. Solo silenzio tra gli scenari grandiosi delle Dolomiti. Per una vacanza a impatto zero
Escursione sulle vette del Brenta [IMG]http://i42.tinypic.com/ra4803.jpg[/IMG]
Neve, libertà e silenzio. Fuori dai percorsi tracciati, lontano dalla folla e vicino alla natura. Per riscoprire una dimensione in cui sia possibile vivere la montagna, e rispettarla. Lo
sci fuoripista, lo
scialpinismo, l’
escursionismo con racchette da neve sono le attività per una vacanza “CO2 free”. In Trentino sono molti gli itinerari di questo tipo e le
guide esperte a cui affidarsi per scoprirli, oltre ai
maestri di sci titolari di alberghi che insieme all’ospitalità offrono la loro preziosa conoscenza della montagna. Dalla
Val Rendena a
Madonna di Campiglio, dalla
Val di Sole al Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino, in
Val Primiero: per chi ama gli spazi incontaminati c’è davvero l’imbarazzo della scelta. L’esplorazione delle zone più adatte a praticare questi sport incomincia proprio risalendo la Val Rendena, circondata dai massicci del Brenta, dell’Adamello e della Presanella. Ai piedi della ski area del Doss del Sabion, si distende l’abitato di
Pinzolo. L’
Hotel Ai Mughi, centrale e vicino agli impianti, è gestito da due anni dalla
guida alpina e maestro di sci Roberto Manni, che ha conquistato diversi ottomila, e anche la vetta del Cerro Torre in Patagonia. Su richiesta, accompagna gli ospiti nei percorsi scialpinistici o lungo
facili itinerari con le racchette da neve nel Parco Naturale Adamello Brenta. Sempre a Pinzolo, il
Centro Pineta Family Hotel & Wellness della famiglia Caola festeggia 25 anni di attività e propone
escursioni con le racchette da neve in compagnia di una guida. La stessa famiglia gestisce nella vicina
Sant’Antonio di Mavignola il Relais & Gourmet Maso Doss, baita contadina del Seicento trasformata in accogliente ritiro a due passi dalla Val Brenta.
Dalla Val Rendena ci si sposta nella
Val di Sole, al confine con la Lombardia, dove è possibile effettuare una delle esperienze
fuoripista più spettacolari dell’arco alpino: la
discesa della vedretta del Pisgana. Raggiunto con gli impianti Passo Maroccaro, a quota 3000, si scende verso il rifugio Mandrone e in due ore si risale con le pelli di foca fino a Passo Venezia, sopra la vedretta del Mandrone-Adamello. Da qui si affronta l’emozionante discesa per
2000 metri di dislivello che termina tra Passo Tonale e Ponte di Legno.
Gli indirizzi
corriere.it