  28/01/2009 14:01 |
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Commissione Sanità comincia i lavori
Le questioni poste dalla vicenda di Eluana Englaro arrivano in Parlamento con l'esame dei disegni di legge sul testamento biologico per regolare le volontà di fine vita. Il testo presentato dal Pdl ne riunisce altri dieci e prevede che il testamento debba essere firmato da un medico, depositato presso un notaio e che sarà valido per 3 anni scaduti i quali dovrà essere riconfermato o modificato.
La necessità di un provvedimento in questa direzione era stata riconosciuta da maggioranza e opposizione, associazioni, governo e anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. I lavori parlamentari delle ultime settimane hanno lasciato trasparire le difficoltà a trovare una soluzione condivisa a larga maggioranza sui nodi più difficili, che riguardano proprio quelli della vicenda Englaro: la nutrizione e l'idratazione del malato e il suo diritto a rinunciarci.
I punti centrali della proposta di testo unificato, secondo le indiscrezioni, riguardano la libertà di decisione del medico sul trattamento terapeutico cui sottoporre il paziente e la possibilità per il paziente di esprimersi solo sulla terapia da seguire, ma non di decidere se continuare a essere alimentato e idratato.
Altro punto centrale è la libertà del medico. ''Solo nella condizione di paziente la persona può decidere se vuole o meno che gli venga praticato un determinatato trattamento terapeutico, in un preciso rapporto di alleanza con il proprio medico curante'': ha detto la senatrice Laura Bianconi (Pdl) componente della commissione Igiene e Sanità. ''Naturalmente - sostiene la senatrice - sia chiaro che trattamenti vitali quali l'idratazione e la nutrizione non possono in alcun modo essere considerate cura mediche e, quindi, non si possono sospendere''.
I gruppi Pd di Camera e Senato avevano individuato un ''orientamento prevalente'', ma nessuna votazione interna aveva stabilito la linea maggioritaria del Partito democratico.
Il presidente della Commissione Antonio Tomassini sottolinea: "Daremo la parola a tutti e siamo pronti anche a fare sedute straordinarie. Su temi come questo non si deve correre".
Il testo richiama principi fondamentali del nostro ordinamento che garantisce il diritto alla vita "inviolabile e indisponibile" anche nella fase finale dell'esistenza o quando il malato non è in grado di intendere e di volere. Si sottolinea il principio dell'alleanza tra medico e paziente e l'impegno del medico ad astenersi dall'accanimento terapeutico senza però "porre in essere pratiche di eutanasia o abbandono terapeutico".
Le polemiche su Eluana
L'arrivo della sentenza del Tar della Lombardia ha riacceso il fuoco delle polemiche sul testo della legge. La presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro ha trovato ''poco equilibrate'' le parole con cui dal centrodestra è stata commentata la decisione del Tar. ''Compito della politica non può essere, soprattutto su questa materia, quello di attaccare la magistratura o di fare propaganda, ma deve essere quello - ha concluso la presidente dei senatori del Pd - di realizzare una buona legge sul testamento biologico che tuteli da una parte la vita e dall'altro la libertà di scelta di ogni persona''.
''L'urgenza di una legge sul testamento biologico non discende solo da drammatiche vicende quali quelle di Eluana Englaro o Piergiorgio Welby, né è mera scelta politica - ha detto il senatore Ignazio Marino - qui è il Paese che chiede con forza una legge che tuteli il diritto alla cura, ma non il dovere alle terapie, nel solco dell'articolo 32 della nostra Costituzione''.
tgcom |
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| 07/02/2009 03:09 |
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sarebbe solo un successo, ma che occorra aspettare sempre le tragedie per affrettarsi e concludere qualcosa di buono è veramente fuori da ogni schema politico |
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