Amore e Psiche
Amore e Psiche è un gruppo scultoreo in marmo bianco alta 155 cm
ed è stato realizzato nel 1788 e terminata nel 1793.
Esposta al Museo del Louvre a Parigi.
L'opera rappresenta, con un erotismo sottile e raffinato, il dio Amore mentre contempla con tenerezza il volto della fanciulla amata, ricambiato da Psiche da una dolcezza di pari intensità. L'opera rispetta i canoni dell'estetica winckelmanniana, infatti le figure sono rappresentate nell'atto subito precedente al bacio, un momento carico di tensione ma privo dello sconvolgimento emotivo che l'atto stesso del baciarsi provocherebbe nello spettatore. Questo è il momento di equilibrio, dove si coglie quel momento di amoroso incanto tra la tenerezza dello smarrirsi negli occhi dell'altro e la carnalità dell'atto. La scultura è realizzata in marmo bianco, levigato e finemente tornito, sperimentando con successo il senso della carne, che Canova mirava a ottenere nelle proprie opere. L'opera Amore e Psiche del 1788 è un capolavoro nella ricerca d'equilibrio. le due figure sono disposte diagonalmente e divergenti fra loro. Questa disposizione piramidale dei due corpi è bilanciata da una speculare forma triangolare costituita dalle ali aperte di Amore. Le braccia di Psiche invece incorniciano il punto focale, aprendosi a mo' di cerchio attorno ai volti. All'interno del cerchio si sviluppa una forte tensione emotiva in cui il desiderio senza fine di Eros è ormai vicino allo sprigionamento. L'elegante fluire delle forme sottolinea la freschezza dei due giovani amanti: è qui infatti rappresentata l'idea di Canova del bello, ovvero sintesi di bello naturale e di bello ideale.
La scena, tratta dalla leggenda di Apuleio, appartiene alle allegorie mitologiche della produzione del Canova e per queste radici si accomuna al gruppo di Apollo e Dafne, del Bernini, benché si differenzi dalle intenzioni di quest'ultimo (che desiderava suscitare stupore e meraviglia), allorché in Amore e Psiche si percepisce la tensione verso la perfezione classica ed una protesta contro la finzione, l'artificio ed il vuoto virtuosismo barocco.
Teseo sul Minotauro
Teseo sul Minotauro è la prima opera scultorea che Canova realizzò una volta arrivato a Roma. Fu realizzata su commissione dello Zulian, ambasciatore della Repubblica veneta, nel 1781 e terminata due anni dopo nel 1783.
Il soggetto e il modo in cui viene posto indicano quanto Canova fosse vicino alle teorie di Winckelmann. L'eroe, seduto sul corpo del mostro che ha ucciso, è rappresentato dopo la lotta: il momento scelto dall'artista, quindi, è successivo all'azione. Ogni passione è spenta, la rabbia e la furia del combattimento sono passate. Nella tranquillità della posizione di riposo Teseo mostra la sua anima di nuovo in sintonia con il corpo - non più teso e contratto - perché non più preda delle passioni violente. L'eroe, simbolo della vittoria della ragione sull'irrazionalità bestiale, siede sul Minotauro e, appoggiandosi su una gamba del mostro, è inclinato indietro, mentre osserva il nemico. Scopo di Canova è il raggiungimento della bellezza ideale, alla quale si può pervenire tramite la massima padronanza della tecnica scultorea e sempre imitando la scultura classica. L'opera è in marmo, e regge una clava.
[Modificato da !Serenella! 06/01/2011 11:28]