"F.Cristiana non linea Santa Sede"
Vaticano sulla polemica con il governo
Il Vaticano prende le distanze da "Famiglia Cristiana" e dai suoi scontri con il governo. Il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha precisato che il settimanale dei Paolini "è una testata importante della realtà cattolica ma non ha titolo per esprimere né la linea della Santa Sede né quella della Conferenza episcopale italiana".
Dopo due giorni di pesanti polemiche, di editoriali al vetriolo e interviste pepate, è la Santa Sede a intervenire, spiegando chiaramente che la libertà di stampa fa sì che il settimanale Famiglia Cristiana possa scrivere ciò che vuole, ma che non è il megafono della Chiesa italiana. Il primo a compiacersi dell'intervento del direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, è Maurizio Gasparri che aveva tacciato il settimanale dei Paolini di praticare il criptocomunismo. "Una sconfessione di questa portata - ha commentato il capogruppo Pdl al Senato - vale molto più di una vittoria processuale degli insulti subiti. C'è da augurarsi che il direttore di 'Famiglia Cristiana' abbandoni questa condotta personale".
E proprio il direttore del settimanale cattolico risponde alla dichiarazione della Santa Sede. "Non ci sentiamo sconfessati dal Vaticano - ha spiegato Don Antonio Sciortino - perchè non ci siamo mai sognati di essere l'organo ufficiale del Vaticano e della Cei. Famiglia Cristiana si muove in perfetta sintonia con il Magistero della Chiesa e con la sua Dottrina sociale, ma gode di una sua autonomia di intervento nel dibattito politico generale".
Le polemiche però non si placano, anche alla vigilia di Ferragosto. Questa volta a passare al contrattacco è Massimo Donadi dell'Italia dei Valori: "Gli attacchi del Pdl a Famiglia Cristiana sono una schiaffo alla libertà di stampa, un bavaglio al dissenso. Tutto ciò è peggio delle epurazioni in Rai e dell'editto bulgaro". Per il capogruppo dell'Idv alla Camera "le parole della Santa Sede non sminuiscono la gravità di quanto accaduto".
A far andare su tutte le furie il Governo, l'editoriale di Beppe del Colle, impaginato con una foto di un bambino ebreo nel ghetto di Varsavia e un timore, legato alla presenza, in Italia, di "una nuova forma di fascismo". La prima risposta arriva da Carlo Giovanardi (Pdl): "Di fascista oggi ci sono soltanto i toni da manganellatore che Famiglia Cristiana consente di usare a Beppe Del Colle". Al sottosegretario con delega per la Famiglia si è aggiunto il titolare della Difesa, Ignazio La Russa: "Questo giornale sta perdendo colpi. Il suo direttore se ne sta beatamente a cullarsi sulle onde di Marettimo e in questo contesto parla di pericolo fascista".
A difendere il periodico delle Edizioni Paoline arrivano invece le dichiarazioni del Partito Democratico. Per la deputata Sandra Zampa "Famiglia Cristiana ha da sempre espresso autonomia e libertà nella sua lettura della vita politica", mentre per Giorgio Merlo (Pd) "l'attacco concentrico al settimanale da parte di alcuni esponenti della destra non risolve i problemi che sta attraversando il governo". E mentre la Lega Nord, con Michele Davico, invita i Paolini a "ragionare prima di parlare di Fascimo", Pierluigi Castagnetti, presidente della Giunta per le autorizzazioni alla Camera, avverte: "cari amici cattolici del centrodestra e di centrosinistra, diciamoci la verità: il bersaglio nemmeno tanto implicito di Famiglia Cristiana siamo noi".
Fonte:
tgcom