Famiglia Cristiana: Speriamo non torni fascismo,scoppia polemica
Nuovo affondo del settimanale. Giovanardi:Fascisti sono loro toni
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Roma, 13 ago. (Apcom) - Nuovo affondo di 'Famiglia Cristiana', ed è di nuovo polemica con il governo. All'indomani delle dure critiche rivolte dal settimanale paolino alle misure di sicurezza del governo, seguite dalle accuse dalla maggioranza di una nuova linea politica del settimanale diretto da don Antonio Sciortino tacciato di 'cattocomunismo' e 'criptocomunismo', 'Famiglia Cristiana' risponde: "Non siamo cattocomunisti", "ora basta critiche". Fino all'affondo più duro: "Speriamo che non si riveli mai vero il sospetto che stia rinascendo da noi sotto altre forme il fascismo".
Dopo aver criticato le misure varate dal governo in tema di sicurezza, e soprattutto "la sciocca e inutile trovata di rilevare le impronte digitali ai bambini rom", il settimanale cattolico ricorda come in Europa sia tornata alla mente, "come un simbolo", la foto del bimbo ebreo nel ghetto di Varsavia con le mani alzate davanti ai nazisti delle famigerate Ss. "Per questo il Parlamento di Strasburgo e il Consiglio europeo hanno protestato".
Siamo e saremo sempre in prima linea su tutti i temi eticamente 'irrinunciabili' - sottolinea l'editoriale a firma di Beppe Del Colle -. Ora basta". "No, onorevole. Non siamo cattocomunisti.
Tantomeno 'criptocomunisti', come dichiarato dal loquacissimo Gasparri e da altri politici (Rotondi, Bertolini, Quagliariello), senza argomenti".
Immediata scoppia la polemica. Reagisce Carlo Giovanardi, il primo ad essere preso nel mirino. "Di fascista oggi in Italia ci sono soltanto i toni da manganellatore che 'Famiglia Cristiana' consente di usare a Beppe Del Colle", ribatte il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. "Per fortuna, gli argomenti usati e le immagini evocate si squalificano da sole, mentre rimane il rammarico che un settimanale che entra in tutte le parrocchie italiane tenti di coinvolgere una parte del mondo cattolico in una campagna connotata da pregiudizi e livore ideologico senza precedenti".
Io giro l'Italia e non vedo questo ritorno del nazifascismo, non lo noto - sottolinea da parte sua Maurizio Gasparri - ma se Sciortino la pensa così, allora torni a Milano, piazzi i sacchetti di sabbia, prenda il mitra e spari, noi ci uniremo a lui come un sol uomo, tutti comandati da don Sciortino....". "La verità - prosegue l'esponente il presidente del Pdl dei senatori - è che 'Famiglia cristiana' va malissimo, si parlava di un avvicendamento alla direzione, e queste polemiche lo rendono intoccabile. Sono offese inaccettabili".
Anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa ribatte al settimanale paolino. "Riporti in avanti l'orologio - suggerisce - non esiste nessuna limitazione a dire sciocchezze". "Le critiche di merito al provvedimento sui rom sono fondate e legittime - dichiara da parte sua Francesco Pionati, portavoce nazionale dell'Udc - ridicolo tirare in ballo il fascismo così come rispolverare gli slogan sul cattocomunismo". Gli fa eco Maurizio Ronconi: "Incomprensibili e provinciali le critiche a Famiglia Cristiana alla quale deve essere riconosciuta piena libertà di espressione oltre a quella autorevolezza derivante dalla straordinaria diffusione". Infine, per Roberto Cota, capogruppo alla Camera della Lega Nord, "non sono gli editoriali a cambiare la realtà. Il mondo cattolico condivide le misure sulla sicurezza adottate dal Governo ed approvate dal Parlamento".
Chiosa il direttore del settimanale, don Sciortino: "Sono meravigliato da queste reazioni. Non abbiamo alcun pregiudizio verso il governo Berlusconi, ci siamo comportati allo stesso modo durante il governo Prodi. Vorremmo un paese normale dove fosse messo al primo posto la vera emergenza, la povertà". In ogni caso, "è diritto dei singoli cittadini valutare il governo sui singoli provvedimenti, libero è il dibattito, libero il confronto".
Cep
Fonte:
MSN - Top News