Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida
scorta per avventura tra le petraie d'un greto,
esiguo specchio in cui guardi un'ellera i suoi corimbi;
e su tutto l'abbraccio d'un bianco cielo quieto.
Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,
se dal tuo volto s'esprime libera un'anima ingenua,
o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
e recano il loro soffrire con sé come un talismano.
Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie
sommerge i crucci estrosi in un'ondata di calma,
e che il tuo aspetto s'insinua nella mia memoria grigia
schietto come la cima d'una giovinetta palma...
Eugenio Montale
Ecco come la vedo io:
Un aspetto "schietto come la cima di una giovinetta palma",
leggiamo questo verso e subito ci balza dinanzi agli occhi
un ricordo del Poeta: un compagno di scuola,
un immagine che irrompe dal passato per entrare senza permesso
in quella "memoria grigia" di coloro che,
ormai,hanno qualche filo bianco tra i capelli.
E' un volto che porta con sé il suo dolore,
ma è un ricordo buono e quieto
che non reca nessun affanno,
è lì, presente, giunto a mitigare
la tristezza e la "petrosità",
la dura realtà del presente.
Lostrys