La vita a bordo di una nave pirata era piena di contrasti. Sulle navi non mancava il lavoro per l'equipaggio impegnato in una costante manutenzione della nave. Le regole che la ciurma doveva rispettare erano poche ma molto dure. Tra queste:
Ognuno ha il diritto di voto, a provviste fresche e alla razione di liquore
Nessuno deve giocare a carte o a dadi per denaro
I lumini delle candele devono essere spenti alle otto
Tenere sempre le proprie armi pronte e pulite
Donne e fanciulle non possono salire a bordo
Chi diserta in battaglia viene punito con la morte o con l'abbandono in mare aperto
I pirati prendevano le loro decisioni in maniera collettiva.
Non esisteva un leader assoluto;
il capitano veniva eletto da tutta la ciurma riunita (dall'ultimo mozzo al timoniere) per effettuare le scelte relative alla conduzione del vascello.
Il bottino veniva diviso in quote uguali assegnando in certi casi due quote al capitano e una e mezzo al nostromo.
Ogni capitano aveva un proprio codice (o regolamento) che modificava in alcuni punto quello base.
I pirati, commettendo attività illecite, si riunivano in covi.
Il covo dei pirati più famoso fu un'isola a forma di tartaruga detta San Cristoforo, che si trova nei pressi dell'isola di Hispaniola.