03/04/2008 09:57 |
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Le "vittime" erano studenti italiani fuori sede e studenti grecI
Vendevano esami: sei arresti a Bari
In manette anche due docenti dell'università. I "prezzi": dai 700 euro per le prove più facili ai 3.000 per le più ostiche
BARI - Un vorticoso iro d'affari (circa 50.000 euro in soli otto mesi) per la compravendita di esami e di tesi di laurea nella facoltà di economia dell'Università di Bari. Sei persone, tra cui due docenti universitari, sono state poste agli arresti domiciliari dai carabinieri del reparto operativo del capoluogo pugliese a conclusione delle indagini su "Esamopoli". Le misure restrittive riguardano un docente ordinario di matematica per l'economia dimessosi dopo l'avvio dell'inchiesta, un suo assistente, il capo segreteria di un dipartimento, un funzionario a riposo e due addetti alle aule. Agli indagati vengono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla concussione, corruzione, falso e rivelazione del segreto d'ufficio. I fatti contestati fanno riferimento al periodo compreso tra il 2005 e oggi.
FORMULA "ALL INCLUSIVE" - Le indagini hanno accertato che gli esami venivano venduti con formule "all inclusive" a cifre oscillanti tra i 700 euro per quelli più facili, ai 3.000 per i più difficili. Le vittime erano studenti italiani fuori sede e studenti greci, cioè coloro che incontravano maggiori difficoltà nel sostenere le prove. Dall'inchiesta emerge che uno studente ha sborsato 15 mila euro per superare una serie di esami anche perché - ha spiegato lui stesso ai militari - «chi accettava di pagare la prima volta cadeva nella spirale del malaffare e doveva pagare sempre, fino a quando decideva l'organizzazione». Le misure restrittive sono state emesse dal gip del tribunale di Bari Vito Fanizzi, su richiesta del procuratore Emilio Marzano e del sostituto inquirente, Francesca Pirrelli. Questi ultimi avevano chiesto al gip undici misure restrittive e sei provvedimenti interdettivi.
INCUBO MATEMATICA - Il docente di matematica arrestato, secondo l'accusa, arrestato aveva ordito un escamotage per permettere agli studenti di superare l'incubo dell'esame: bisognava frequentare un ciclo di lezioni private a pagamento (spendendo 3.500 euro) nell'Istituto Mediterraneo delle Scienze, presieduto dall'assistente del docente, anche lui finito in manette. Solo con l'iscrizione a quest'istituto - secondo l'accusa - veniva garantita la sistematica promozione non solo nella sessione d'esame ma nei confronti di più commissioni, comprese quelle di laurea. Inoltre, agli studenti - secondo i carabinieri - venivano fornite tesi di lauree già pronte, sottratte dagli archivi della facoltà di economia: le tesi venivano scannerizzate, veniva rifatta la copertina ed erano pronte per l'uso. |
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06/04/2008 01:04 |
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ho sentito la notizia alla radio, che vergogna, come si può cadere così in basso!? |
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