Avete sempre sognato di volare da New York a Londra in meno di sei ore, comodi come nel salotto di casa, circondati dal lusso più raffinato anche a 15mila metri di quota?

Budget permettendo, potrete farlo dal 2012: entro quella data, Gulfstream Aerospace, il secondo produttore mondiale di aerei a reazione per uso privato, metterà in vendita il G650, il “business jet” più veloce al mondo, che strizza l’occhio alla clientela di supermanager e uomini d’affari anche con una dotazione di comfort da grand hotel.
Mentre l’aereo viaggia a 1100 chilometri all’ora, i 18 fortunati passeggeri possono godere di una cucina completa, un angolo bar, telefono satellitare, internet wireless e servizi di intrattenimento personalizzati: il tutto per un prezzo base di 58 milioni di dollari, 10mila in più del suo predecessore, il G550, di cui il nuovo jet polverizza anche il record di portata, ora di 13mila chilometri. Detto in altre parole, un volo senza scalo da New York a Tokyo o a Buenos Aires.

“Il G650 non è solo una novità sul mercato: sta creando un mercato del tutto nuovo”, spiega orgoglioso Joe Lombardo, presidente di Gulfstream, che ieri ha svelato il piano di costruzione e commercializzazione del jet. Lombardo spera di attirare la clientela anche con un’altra scelta costruttiva particolare: nella realizzazione della fusoliera è stata cercata la massima leggerezza - l’aereo è un peso-piuma da 45 tonnellate - perché il jet possa atterrare anche nei piccoli aeroporti ai margini delle grandi città, evitando il traffico ingolfato degli scali più noti e frequentati.

Per i primi test di volo sarà necessario attendere l’anno prossimo, poi il jet entrerà in piena produzione negli stabilimenti Gulfstream di Savannah, in Georgia: quando arriverà sul mercato, prevedono gli analisti del settore aerospaziale, sarà in grado di competere con i modelli di punta dei concorrenti, come il Global Express, prodotto dal Canada Bombardier Inc. I clienti non dovrebbero mancare: quello dei jet privati è un mercato in piena espansione, soprattutto grazie all’aumento vertiginoso della domanda nei paesi dall’economia in aggressiva crescita, Medio Oriente, Russia e Cina in particolare.

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