Davvero bella questa nuova versione della Brutale 910R, nata dalla partnership fra MV Agusta e un marchio monegasco molto noto nel mondo della nautica. La livrea mista verde-corsa-inglese/nero conferisce alla Brutale un aspetto allo stesso tempo minaccioso ed elegante, e considerando che la linea della naked secondo MV è da sempre al di sopra di qualunque critica, il risultato non può che essere spettacolare.
Quello che lascia perplessi è il fatto che si tratti dell'ennesima versione limitatissima che MV sforna. Solo 118 esemplari, per fare un parallelo con la lunghezza in piedi della 118 WallyPower, a quanto pare barca simbolo dei cantieri nautici monegaschi. E la presentazione nello splendido scenario del Principato non fa che rinforzare l'immagine di esclusività della moto, qualora l'accostamento "con l'erre moscia" non lo facesse da solo.
Intendiamoci, lungi da noi l'intenzione di fare gli snob al contrario. Nel mondo della moto è giusto che esistano icone sportive di fascino superiore, che per essere tali devono giocoforza essere poco accessibili dalle masse. Se di Ferrari se ne vedesse una ad ogni angolo di strada, difficilmente trovereste chi rischia l'osso del collo per rubarne un container o organizza un casino per falsificarle. Ma Ferrari non produce lo stesso modello da 10 anni, rinfrescandone si e no la livrea con partnership d'immagine e cambiando un po' la sostanza di motore e ciclistica: la 430 Scuderia è "un po' diversa" dalle 355 e 360 che è andata a sostituire.
Detto questo, complimenti al centro stile che ha definito la livrea di questa Brutale Wally. Ma ci pareva che la strategia delle serie limitate (di cui qualcuna, fateci indovinare, finirà regalata?) non fosse esattamente quello che serviva a risollevare le sorti di un marchio che non naviga esattamente in ottime acque, economicamente parlando...
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