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Dati Ipr Marketing per Repubblica.it: la platea elettorale è differente
e il distacco tra i due grandi poli si riduce di oltre due punti percentuali
Pdl-Pd, distacco di sette punti
Ma per il Senato scende al 4,7
I numeri, sommati alle particolarità della legge elettorale
rendono più credibile l'ipotesi pareggio in una delle due Camere
di MARCO BRACCONI
ROMA - Palazzo Madama o Camera alta, chiamatela come volete. Ma è un fatto che tutti del prossimo Senato parlano più o meno sottovoce. Quel Senato dove Prodi non aveva una maggioranza netta. Lo stesso Seanto dove - forse - Berlusconi non avrà abbastanza forza per governare.
L'incertezza sui seggi dei senatori nasce, soprattutto, dalla particolarità della legge elettorale, che attribuisce premi di maggioranza su base regionale. Ma è rafforzata dai dati dell'ultimo sondaggio di Ipr Marketing per Repubblica.it sulle intenzioni di voto.
La distanza tra i due schieramenti maggiori, infatti, diminuisce - e non poco - se si confrontano le rilevazioni realative alla camera con quelle del Senato. per il quale, va ricordato, non votano i 18enni, ma si parte dai 25 anni di età.
La differenza è di oltre due punti percentuali: 2,3%. E oltre a dire che la partita tra Berlusconi e Veltroni è più che aperta, offre interessanti spunti di riflessione su come si orienta il voto giovanile.
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Nel dettaglio. Se si prende in esame il solo dato della Camera, si vede come il distacco tra Pdl e Pd è di 7 punto: 43,5% contro il 36,5. Ma nel passaggio da Montecitorio a Palazzo Madama le cose cambiano: il Pdl perde un punto percentuale, compensato solo in parte da un aumento della Lega dello 0,5%; l'altra formazione apparentata con il Popolo delle Libertà, l'Mpa di Lombardo, cede uno 0,3%; nel campo avverso, il Partito democratico guadagna un punto; L'Italia dei valori di Antonio Di Pietro aumenta di uno 0,5%. Il risultato produce quel 2,3% di forbice che riduce la distanza tra i due Poli da 7 punti secchi a 4,7. Un distacco colmabile, soprattutto se si pensa che la Lega, da sola capace di portare a Berlusconi il 5%, è presente solo al Nord.
Per averne certezza statistica servirebbero altri dati da incrociare, ma non c'è dubbio che i dati Ipr Marketing evidenziano una tendenza del voto dei ventenni: più orientati a destra che a sinistra e, più in generale, più orientati a polarizzare il loro voto nell'ambito della offerta elettorale. Nel passaggio tra Camera e Senato, infatti, le formazioni a sinistra del Pd (Sinistra Arcobaleno) e a destra del Pdl (La Destra) cedono la prima un punto percentuale, la seconda addirittura un quarto dei voti complessivi (0,5% sul 2% totale).
Un po' come gli indecisi, che come forse è fisiologico, diminuiscono di un punto percentuale tra quelli che hanno più di 25 anni e andranno - o non andranno - alle urne il 13 e 14 aprile.
(10 marzo 2008)
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