04/03/2008 10:47 |
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Il presidente della Repubblica a un convegno all'università di Ancona
"Il divario di sviluppo economico e civile è il problema dei problemi"
Napolitano: "Politici siano brevi
gli interventi limitati a tre minuti"
ANCONA - Un monito sul "divario nello sviluppo" che ancora pesa sul nostro Paese e una battuta dal risvolto molto serio sulla prolissità degli uomini politici italiani. Durante un convegno ad Ancona il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha scherzato con i relatori che si lamentavano perché avevano solo tre minuti per parlare, dicendo che il Parlamento europeo, dove vige "una disciplina molto rigorosa, sarebbe una buona scuola per tutti i politici italiani". "In cinque anni di attività al Parlamento europeo - ha detto Napolitano, quando ha preso la parola - i miei interventi in aula non hanno superato mai i tre minuti". E' scattato un lungo applauso e il presidente sorridendo ha detto: "Questo è l'unico accenno politico che mi concedo ed è assolutamente bipartisan".
Quindi, nel suo intervento fuori programma all'Università Politecnica delle Marche, Napolitano è tornato sul delicatissimo tema delle differenze che segnano il nostro Paese. "Rimane un gravissimo divario nello sviluppo economico e civile di una parte dell'Italia rispetto all'altra. Il problema dei problemi è questo dualismo nello sviluppo italiano, che non è più solo fra nord e sud. Spero non si dimentichi durante la campagna elettorale - ha affermato il capo dello Stato - Devono farsene carico anche gli studiosi. Mi auguro che ci sia una nuova leva di economisti coraggiosi, intelligenti e innovativi".
Il capo dello Stato ha quindi affrontato l'argomento del seminario mostrando il suo apprezzamento per i successi che continua a mostrare il cosiddetto "modello marchigiano" del quale ha sottolineato la "singolare sintonia che realizza fra realtà produttiva, istituzioni e autonomie, restando in armonia con i valori della gente marchigiana".
I meriti di questo sistema, basato sulla piccola e media impresa, ha detto Napolitano, sono indubbi. E vanno ricercati in modo più ampio. "Non ci sarebbe stata crescita, sviluppo lungo sentieri difficilmente immaginabili dopo stagioni economiche difficili se non si fossero sprigionate formidabili energie creatrici dal mondo imprenditoriale e dal mondo del lavoro; se non ci fosse stato un sistema delle istituzioni a sostenerle; in ultimo se non ci fossero state intelligenze straordinarie, innovative, anticonvenzionali impegnate nella ricerca di un nuovo possibile sviluppo".
(3 marzo 2008)
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