Un terzo degli Stati Uniti potrebbe esserne invaso a causa del cambiamento climatico
WASHINGTON – Dal Geological Survey e dal Fish and Wildlife Service arriva un nuovo allarme legato agli effetti del surriscaldamento del nostro pianeta: l'allarme pitoni. Come rivelano le ricerche condotte dai due enti governativi statunitensi, infatti, proprio a causa del cambiamento climatico un terzo degli Usa potrebbe essere presto invaso e colonizzato dai pitoni. A
LA CONQUISTA DEL SUD - Le mappe in cui sono stati tradotti i dati raccolti nello studio evidenziano le aree interessate dal fenomeno, mostrando come - a causa dell'innalzamento della temperatura - l'habitat dei pitoni si stia lentamente allargando. Così, in pratica, nel corso del secolo i rettili potrebbero diffondersi in tutta la fascia meridionale della nazione, da San Francisco al Texas, passando per gli stati sud-occidentali, fino a quelli più settentrionali della costa orientale, attraversando la Virginia.
MINACCIA STRISCIANTE – A preoccupare maggiormente gli studiosi è la specie dei pitoni birmani giganti, inizialmente introdotti nelle regioni della Florida, a causa delle dimensioni (i birmani giganti possono arrivare a pesare anche più di 110 chili e possono mangiarsi anche un alligatore intero) e della loro invasività. Riescono infatti a percorrere anche 32 chilometri in un mese, e di fatto rappresentano un pericolo per la sopravvivenza di altre specie animali presenti nei territori in cui finiranno col diffondersi se – come pare – i cambiamenti del clima creeranno le condizioni ambientali favorevoli. Certo esiste sempre il problema della presenza o meno di cibo adatto alle loro necessità, ma a quanto pare i rettili in questione hanno grandi capacità di adattamento, e questo fa pensare che nulla riuscirebbe ad arrestare la loro espansione.
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