Quindici esemplari di pellicano sono stati avvistati nel parco di Molentargius-Saline-Poetto, la zona umida protetta nell'hinterland di Cagliari. L'avvstamento è un evento rarissimo in quanto questa specie di uccelli non ha rotte migratorie che attraversano il territorio italiano. I pellicani sono stati notati fra le acque dolci del parco il pomeriggio del 7 febbraio da un gruppo di operai ed il giorno successivo le guardie forestali hanno documentato l'evento filmando gli uccelli.
Gli ornitologi stanno approfondendo le ragioni di questa insolita presenza. E' ipotizzabile che l'arrivo dei pellicani sia dovuto al mutamento delle condizioni climatiche. Altri tre pellicani erano stati avvistati tre giorni fa nella zona di Castiadas, lungo la costa sud-orientale dell'isola, ma in seguito sono stati trovati morti. Sulle cause ancora sconosciute sono in corso gli accertamenti dell'Istituto zooprofilattico, ma si esclude possano essere attribuibili all'opera dell'uomo. Si presume che gli uccelli - hanno spiegato in una conferenza stampa dal direttore del Parco Mariano Mariani e dal presidente Gigi Ruggeri - possano essere arrivati dal Nord Africa o dall'Europa Orientale. L'ultimo avvistamento documentato di questa specie nella zona di Molentargius si era verificato otto anni fa e aveva riguardato una coppia.
L'eccezionalità dell'evento é legata non solo alla presenza di questa specie ma al loro numero consistente che fa pensare si tratti di animali selvatici e non, come spesso accade in questi casi, sfuggiti alla cattività. Quest'evento conferma l'importanza della Sardegna e delle sue zone protette dove la fauna e la flora trovano le condizioni ideali per vivere. Nella zona umida del cagliaritano sono presenti circa 180 diverse specie avifaunicole, circa due terzi di quelle presenti in Sardegna e un terzo di quelle europee.
Il presidente del consorzio Gigi Ruggeri, parlando durante la conferenza stampa, ha rivolto un appello alla Regione per continuare, magari aumentandoli, ad erogare gli investimenti che consentono di mandare avanti l'attività del parco poiché la gestione ordinaria richiede almeno 1 milione 400 mila euro all'anno.
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