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Agli alleati: "Basta giochetti". Rosa Bianca, Tabacci candidato premier
Tensione sul caso Mastella. Storace e Castelli: no al suo ingresso nel centrodestra
La sfida di Berlusconi:
voglio correre da solo
di CLAUDIO TITO
ROMA - "Non ne posso più di tutti questi giochetti. Io voglio presentare una lista unica". Dopo un primo momento di euforia, nel centrodestra la tensione è di nuovo salita. E Silvio Berlusconi inizia a spazientirsi. Il tira e molla sui simboli da presentare alle elezioni lo indispettisce. Le lamentele degli alleati, pure quelli "storici", lo irritano. E se l'altro ieri "un'utopia" era il patto con il Partito Democratico, adesso il "sogno" è correre con una sola lista alle prossime elezioni. Un "sogno" che l'ex premier vuole trasformare in realtà.
Nei contatti avuti con i partiti "minori", infatti, è stato esplicito. "Voglio raccogliere la sfida di Veltroni, non mi va di andare alle urne con un caravanserraglio. Non voglio essere il rappresentante del "vecchio" contro il "nuovo"".
Il Cavaliere, allora, sta sondando la disponibilità dei "piccoli" per poi convocare i "grandi" e tentare di metterli davanti al fatto compiuto. Per questo ieri pomeriggio è improvvisamente saltato l'incontro con Gianfranco Fini, fissato fina dalla mattina. Il leader di Forza Italia è deciso. Tanto che ha fatto predisporre una serie di "bozzetti" per il nuovo simbolo che dovrebbe rappresentare l'intero centrodestra. Una lista che potrebbe avere una sola denominazione: "Berlusconi Presidente". Il tutto per chiudere nel dimenticatoio le pastoie dei rapporti interni alla coalizione. A cominciare dall'assalto dei "piccoli".
La "Destra" di Storace e della Santanché che pianta i suoi paletti. La Nuova Dc di Rotondi che reclama spazio. L'Udeur di Mastella che chiede un riconoscimento. Il Pri di Nucara e i Socialisti di Caldoro che invocano seggi. E dall'altro lato An che pone il veto contro gli "storaciani", l'Udc che guarda con sospetto ai movimenti di Rotondi, la Lega che punta il mirino contro Mastella ("Non lo vogliamo", dice Roberto Castelli).
Una battaglia che sta preoccupando il Cavaliere. "Certe richieste - si è sfogato l'ex premier con i suoi - non le sopporto più". Il "sogno", certo, per il momento non si è ancora trasformato in realtà. Ma il Cavaliere ci sta scommettendo. Non è un caso che ieri il direttore di Libero, Vittorio Feltri, abbia pronosticato: "Berlusconi correrà da solo. Vuole raccogliere la sfida di Veltroni". Un'idea prospettata anche da Rotondi: "Noi siamo per una lista unica per Berlusconi che sia la premessa per il partito unico. Una lista gollista con dentro Forza Italia, An, Nuova Dc, Nuovo Psi, Pensionati e Mastella".
Il capo forzista ha in mente pure l'escamotage per risolvere il nodoLega: seguire per il partito di Bossi l'esempio catalano. Autonomia e rappresentanza solo in alcune regioni. Probabilmente è solo un modo per mettere pressione agli alleati, per non farsi tirare per la giacca. Ma non è ancora certo che l'operazione riesca. Soprattutto che riesca a convincere Fini, Casini e Bossi. Ma a loro un messaggio lo ha già spedito: "Se non si fa la lista unica, non pensiate che si presentano solo quattro simboli.
A quel punto do il via libera alla Destra per dar fastidio ad An e ai Dc di Rotondi per rubare terreno ai centristi di Casini". E ci sarà spazio per i laicosocialisti di Nucara e Caldoro, per l'Udeur e anche per i gruppi alla destra di Storace. "Noi - assicura infatti Storace - allo stato ci saremo con il nostro simbolo. Lo presenteremo in tutte le regioni alla Camera e al Senato. Stiamo già raccogliendo le firme. Se c'è una cosa di cui si è stufato Berlusconi è dei veti degli alleati. Certo non di noi". Mastella si riserva di decidere: "Dirò di sì se la proposta del centrodestra mi convince". Al momento, però, Forza Italia sembra pronta a offrirgli solo trequattro seggi.
Nel frattempo si attrezza per la "corsa" vero il 14 aprile anche la "Rosa Bianca", il partito di Bruno Tabacci e Savino Pezzotta nato da una costola dell'Udc. La nuova formazione correrà da sola. E il candidato premier sarà proprio Tabacci.
(7 febbraio 2008)
Repubblica.it |