Una balenottera dal rostro e il suo piccolo , che vengono issati sul ponte di una baleniera giapponese, dopo essere stati arpionati: e' la prova considerata "scioccante" con cui l'Australia intende portare la questione della caccia ai cetacei dinanzi alla Corte di Giustizia dell'Aja. La fotografia fa parte di un gruppo di immagini scattate dalla Ocean Viking, la nave che il governo australiano ha inviato nell'Oceano meridionale per spiare la caccia alle balene, una pratica vietata da una moratoria internazionale a cui pero' continuano a sottrarsi alcuni Paesi, in primo luogo il Giappone. "E' molto scoraggiante", ha detto il ministro dell'Ambiente Peter Garrett. "E' angoscioso perche' una balena puo' agonizzare anche 15 minuti dopo essere stata arpionata; ed e' ancora piu' triste pensare che sia coinvolto anche un cucciolo". Secondo la stampa australiana, il piccolo cetaceo non superava i 12 mesi, probabilmente era ancora lattante. "Difendere questa pratica con il pretesto dei 'fini scientifici' e' continuare nella pantomima che coinvolge questa vicenda dal primo giorno", ha proseguito il ministro. Il governo australiano ha deciso di scendere in campo in prima persona contro la caccia alle balene; da settimane l'Ocean Viking tallona nei mari del Sud le baleniere giapponesi e, con i suoi potenti teleobiettivi, cattura le immagini da portare dinanzi a un tribunale internazionale. La flottiglia giapponese ha ripreso la scorsa settimana la caccia alle balene, interrotta dopo che i movimenti ecologisti a meta' gennaio erano riusciti a bloccare la strage. (AGI) - Sydney (Australia), 7 febbraio -
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