(ANSA) - ROMA, 29 GEN - Orsi nel mirino del governo regionale austriaco del Tirolo. Eventuali esemplari vaganti potranno infatti essere uccisi, come avvenne nel 2006 in Baviera al celebre Bruno, fuggito dal parco trentino dell'Adamello Brenta e poi abbattuto creando un caso internazionale. Da allora a fare scalpore anche il giallo sul probabile avvelenamento di tre orsi marsicani nel Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, oltre all'uccisione in Slovenia di un esemplare, parte di un progetto dell'Universita' di Udine, a 10 km dal confine italiano. Cauta la reazione da parte del Parco Adamello-Brenta: ''prima di esprimere qualsiasi opinione - afferma Andrea Mustoni, dirigente dell'Ufficio faunistico - voglio prima sentire i colleghi austriaci che si occupano della materia e capire bene''. La decisione dell'amministrazione tirolese arriva prima dell'avvio della primavera, quando gli orsi escono dal letargo invernale ed e' piu' probabile che si rischino nuovi sconfinamenti dal parco trentino, dove da anni e' in atto il progetto di ripopolamento Life Ursus. Nel caso in cui gli orsi dovessero causare problemi, secondo le nuove regole del governo tirolese questi potranno essere individuati, catturati ed eventualmente abbattuti da specialisti. Per arrivare alla decisione estrema occorrera' il placet di varie istanze locali, dall'avvocato dell'ambiente, all'Ombdusman per la tutela degli animali, al Capo Guardacaccia regionale. Ma a nulla potrebbe servire l'opposizione all'abbattimento dei proprietari delle riserve di caccia e dei pascoli, come avvenne con Bruno, graziato proprio dal proprietario di un fondo, per poi trovare la morte qualche settimana dopo in un bosco della Baviera. Duro il commento del WWf alla notizia: ''la proposta del Tirolo e' sconcertante. Anche se l'uccisione di un orso dovesse essere frutto di una decisione congiunta tra piu' soggetti, rimane una soluzione incomprensibile perche' negherebbe di fatto tutti gli sforzi di conservazione di questa specie finora compiuti''. Per gli ambientalisti la convivenza con l'orso e' possibile, non solo funzionale alla conservazione della biodiversita', ma utile per il turismo. E con semplici accorgimenti si possono ridurre di molto i danni a colture e cose. Il punto, secondo il Wwf, e' che occorre ''l'aiuto di tutti ed i nostri avvocati dell'orso possono essere un utile strumento che contribuisce a migliorare il rapporto uomo-orso''. Intanto pero' anche in Italia la questione non e' risolta, visto che gli orsi trentini non sono ben visti nemmeno dai vicini di casa, in Alto Adige. Il presidente della Provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, da tempo chiede un coordinamento che coinvolga non solo l'Alto Adige, ma anche la regione austriaca del Tirolo e il Trentino per affrontare organicamente la situazione degli orsi che lasciano il Parco dell'Adamello-Brenta. In Italia esistono tre popolazioni distinte di orso bruno, nelle Alpi del Trentino occidentale, nel Tarvisiano e zona di confine fra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, e nell'Appennino centrale. Quest'ultima (Ursus arctos marsicanus), e' decisamente separata dalle due precedenti. Secondo i dati di fine 2006, si tratta di circa 85/90 esemplari in tutto.
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