| | | OFFLINE | Post: 42.725 Post: 4.431 | Registrato il: 28/02/2004 Registrato il: 30/08/2004 | Età: 37 | Sesso: Maschile | Occupazione: Commerciale PRINK RSM | | | |
|
In una nota il Cavaliere ribalta il suo ultimatum sul dialogo
Che oggi dice: "Le due cose non c'entrano nulla l'una con l'altra"
Legge elettorale, Berlusconi "ci ripensa"
"Non c'entra nulla con la Gentiloni"
Walter Veltroni: "Bene, è tornato tutto a dove eravamo"
Il Pd punta all'ok alla bozza Bianco prima della decisione della Consulta
ROMA - Retromarcia completa. Dal legare indissolubilmente il dialogo sulla legge elettorale e la riforma del sistema televisivo a dire che l'una "non c'entra niente" con l'altra. Tutto in 24 ore. Il dietrofront di Silvio Berlusconi si completa, oggi, con una nota in cui il presidente di Forza Italia nega di aver "collegato" i due temi "che sono e restano separati e distinti perchè riguardano due piani diversi".
Parole accolte con soddisfazione da Walter Veltroni e con ironia da Romano Prodi: "'Ora mi aspetto una nuova dichiarazione tra un paio d'ore...". Il tutto mentre il Pd insiste sulla necessità di stringere i tempi e arrivare al via libera in Commissione affari costituzionali del Senato del testo Bianco sulla riforma elettorale prima della decisione della Consulta sul referendum.
La retromarcia del Cavaliere. Toni diversi da quelli usati solo ieri. Quando il Cavaliere usava toni netti: "Non dialogo con chi vuole la legge tv". Ma il centrosinistra replicava a muso duro. "Non ci può essere alcuno scambio fra le cose che ci siamo impegnati a fare per il Paese e il dialogo sulla legge elettorale" commentava Enrico Franceschini. E in serata arrivava la prima, parziale, correzione di rotta. Affidata al portavoce del Cavaliere, Paolo Bonaiuti: "Il progetto "anti-Mediaset di Gentiloni resta un obbrobrio giuridico e un'operazione distruttiva, ma nessuno l'ha tirato né lo tirerà in ballo in questo tentativo di dare al Paese un sistema di voto condiviso".
Oggi, infine, la conslusione del ribaltone. "Sulla Gentiloni ho risposto ad una domanda in coerenza con la realtà e con quanto ho sempre affermato: l'impossibilità di una futura collaborazione con un governo che si macchiasse di una simile nefandezza, inconcepibile in una vera democrazia" dichiara Berlusconi. E tutto torna al punto di partenza.
"E' la conferma di una disponibilità a cercare una soluzione. E' tornato tutto dove eravamo. Mi sembra che ci sono tutte le condizioni per passi in avanti" commenta il leader del Pd Walter Veltroni entrando all'esecutivo del Pd. "Considero le affermazioni di ieri - sostiene il segretario del Pd - non accettabili. Non è accettabile la relazione tra legge elettorale e una vicenda che riguarda una scelta di azione legislativa per la riforma del sistema radio televisivo".
Verso la bozza Bianco. L'intenzione è quella di arrivare al via libera in Commissione Affari costituzionali del Senato del testo Bianco sulla riforma elettorale prima della decisione della Consulta sul referendum. Con questa intenzioni il Pd si siederà al vertice tra i capigruppo e il ministrio Chiti che si terrà oggi pomeriggio. Una linea fissata questa mattina nella sede di piazza Santa Anastasia. Ai 'piccoli' il Pd, dunque, dirà che non c'è più tempo da perdere. Basta titubanze, si vada all'approvazione della bozza Bianco prima che la Consulta decida.
Quanto ai nodi ancora irrisolti, come il voto disgiunto e il recupero dei resti, il Pd sarebbe anche disposto a mediare, perchè l'importante è arrivare ad un primo via libera in Commissione. Insomma, il Pd non va alla riunione per 'rompere' con gli altri partiti di maggioranza, ma certo si deve tener presente che i numeri per poter approvare la bozza Bianco ci sono, la maggioranza di consensi su quel testo c'è.
(14 gennaio 2008)
Repubblica.it |