Su Canale5 il nuovo show di Pingitore
Arriva Gabbia di matti il nuovo show di Pier Francesco Pingitore in onda da sabato 12 gennaio su Canale 5 in prima serata. In diretta dal Salone Margherita di Roma sei puntate del nuovo varietà satirico con Pippo Franco, Leo Gullotta, Oreste Lionello, Aida Yespica e il gruppo del Bagaglino. L'idea che sta alla base del programma è semplice: ipotizzare che il governo del nostro paese sia affidato a una banda di matti.
Ed è questo L'ipotesi presa in considerazione dagli autori di Gabbia di matti, è quella di uno stato interamente governato da autentici mentecatti “professionisti”: politica, economia, spettacolo, televisione: tutto affidato ai matti, con l'adozione di provvedimenti imprevedibili contro gli sperperi o la criminalità, assassini in libertà e ladri in cattedra, prezzi che vanno alle stelle, cinesi straripanti, programmi televisivi vaneggianti, quiz dove chi risponde esattamente viene messo in galera, Napoleoni che fanno i conduttori e Dante Alighieri che fa la fiction. Rosy Bindi che ha un flirt con Berlusconi, un matto che si finge Grillo o un grillo che si finge matto... E ancora Silvio, Walter, Romano, Gianfranco... in un girotondo sempre più vorticoso e incrociato, in cui gli amici di ieri sembrano diventati i nemici di oggi e viceversa. E viceversa ancora.
Insomma, tutta una cavalcata sul sentiero della pazzia, per fortuna così lontano dalla nostra realtà... Con i matti finti - Pippo Franco, Leo Gullotta, Oreste Lionello, Martufello, Manlio Dovì, Mario Zamma, Carlo Frisi, Gianluca Ramazzotti, Giacomo Battaglia e Luigi Miseferi, ai quali si aggiunge quest'anno Federico Perrotta - a vestire i panni dei matti veri... Il tutto ingentilito dalla presenza di una Matta in pianta stabile, Aida Yespica, e di altre che si alterneranno, una ogni puntata, al suo fianco. Ci saranno quest'anno anche i politici veri nella Gabbia di Matti? Forse sì, ma in una modalità davvero singolare. I testi portano la firma di Pier Francesco Pingitore e Carla Vistarini, con la collaborazione di Piero Castellacci.
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