Un'immagine della salina
Venti chilometri di litorale per 4000 ettari di superficie: queste sono le misure della salina di Margherita di Savoia, nei pressi di Barletta, poco sotto lo "sperone" che il promontorio del Gargano disegna sullo stivale italiano. Una delle saline più grandi al mondo, certamente la più estesa del Mediterraneo. Giunti nei pressi di Margherita di Savoia vi si presenterà un paesaggio insolito che offre scenari fuori dall'ordinario con montagne di sale alte come palazzine di 4 piani e i luccicanti specchi dei bacini d'evaporazione, dove l'acqua dell'Adriatico torna alle nuvole per lasciare depositi di sale che vanno dal bianco al blu, passando per il verde nei giochi di colore della salgemma che gradualmente si disidrata.
E' da più di duemila anni che in questa fetta di Tavoliere l'uomo intreccia la sua esistenza con il sale, vero e proprio oro bianco dell'antichità, bene preziosissimo e raro. Qui sorgeva uno dei punti vitali della celebre Via Salaria dei Romani, qui, nel XXI secolo, vengono estratti ogni anno 5 milioni di tonnellate di sale. Tra antico e moderno la salina offre l'opportunità di vivere un'esperienza interessante sia a livello culturale, sia a livello paesaggistico che vi consiglio di non perdere se vi trovaste in zona.
Dal 1879 la località prende il nome della prima Regina d'Italia, ma per i vecchi del luogo rimarrà sempre Saline di Barletta, perchè per chi nasceva qui, per secoli, l'unico destino possibile era quello del salinaro. Le distese bianche costituiscono un paesaggio alieno in cui spiccano le strutture umane, scure, metalliche a testimonianza dell'incessante lavorio dei salinari la cui storia è illustrata nel piccolo museo allestito che racconta di un tempo in cui il sale era raccolto sotto il sole a forza di pale e vanghe da un'intera comunità che non poteva fare certo affidamento sulla meccanica e che ancora oggi ricorda gli anni della fatica con orgoglio, come se raccogliere il sale rappresentasse una sorta di missione.
Se la salina in sé ha molti argomenti per diventare la tappa insolita di una vacanza pugliese, la zona umida in cui si sviluppa è un vero patrimonio naturale del nostro paese, imperdibile soprattutto per gli amanti del birdwatching. Il dislivello naturale che crea il flusso di acque marina verso le vasche della salina (oggi "aiutato" da idrovore in grado di pompare centinaia di migliaia di metri cubi di acqua di mare verso la salina) favorisce la formazione di una laguna salmastra in cui la vita esplode in decine di forme. Qui gli uccelli migratori danno vita a spettacoli entusiasmanti dove il bianco delle eleganti avoccette dal becco all'insù si alterna il rosa dei fenicotteri, i cavalieri d'Italia, le beccacce, gli aironi e le garzette zampettano nei vari ambienti della salina, in un rumoroso tourbillon di trampolieri che qui trovano i loro habitat ideali lungo il percorso delle loro migrazioni stagionali, nelle vasche evaporanti, nei canali e lungo il litorale. Distese di salicornia, un arbusto amante degli ambienti salini, offrono un riparo ideale per la nidificazione di molte delle specie di passaggio e di quelle stanziali, mentre nei canali d'acqua dolce e nelle zone salmastre fiorisce la comunità ittica alla base di questo ecosistema preziosissimo protetto da una decina d'anni. Un vero incanto per gli occhi e una pacchia per gli amanti della natura e della fotografia naturalistica.
Dalla salina, dalle acque madri provenienti dalle vasche d'evaporazione, deriva anche la fiorente attività termale di Margherita che si basa su un grande impianto attrezzato per le terapie termali e per il relax che può costituire un motivo in più per una breve vacanza in una zona caratterizzata da un clima soleggiato e ventilato che favorisce anche un discreto turismo balneare nella bella stagione.
Tessa Gelisio
con la collaborazione di Edgardo Fiorillo