Costruita con passione, per i piloti più appassionati, quelli che non vogliono comperare una macchina ma che ne vogliono una fatta per loro. Parole che sintetizzano con buona approssimazione l'essenza della Spyker C8. Realizzata interamente a mano è ritagliata con precisione sartoriale attorno ai desideri di ogni singolo cliente. Questa due posti monta un V8 Audi da 400 CV che le consente prestazioni incredibili ed è destinata ad un esiguo manipolo di "feticisti" del lusso estremo. La storia dell'Olandese Spyker affonda le sue radici agli albori dell'automobilismo. Era il 1898 quando ad Amsterdam i due fratelli Spijker costruirono la loro prima automobile. Non ci volle molto perché le Spyker mettessero in luce le loro qualità e iniziassero ad essere apprezzate e conosciute, merito anche dei numerosi successi sportivi. Curioso quanto significativo che gli inglesi le chiamassero le Rolls-Royce del continente. Insieme alla guerra arrivò la fusione con la Dutch Aircraft Factory N.V. Da quest'esperienza nacquero 100 aerei e 200 motori e prese forma il logo Spyker costituito da una ruota a raggi e dall'elica di un aereo. Nel 1915 nacque il motto ancora oggi in uso "Nulla tenaci invia est via": per i tenaci nessuna via è impercorribile. L'attività si fermò nel 1925, ma il suo nome non venne dimenticato diventando un'icona, sinonimo di avanguardia tecnologica, lusso ed esclusività.
La Spyker C8 oggetto della nostra prova raccoglie in pieno quest'eredità grazie alla passione del giovane designer olandese Martin De Bruij e al capitale finanziario dell'uomo d'affari Victor R. Muller necessario a trasformare in realtà il sogno di far rivivere l'antico blasone. C8, come l'intera gamma Spyker, è realizzata solo su ordinazione coinvolgendo in modo attivo il committente già dalla fase progettuale. Le possibilità di personalizzazione infatti sono pressoché infinite e ciascuno è libero di crearsi una Spyker "a sua immagine e somiglianza". Durante la fase di assemblaggio ogni operazione è annotata su un registro che resta a disposizione del cliente ed è consultabile anche tramite internet. Per non perdere neanche un minuto della gestazione della propria creatura una "Spycam" è puntata giorno e notte sulla vettura, basta un modem per stabilire il contatto. Questo processo produttivo tanto poetico quanto anacronistico, all'epoca dei consumi di massa, consente a pochi fortunati di sedersi su un'auto che poco o nulla ha da spartire con qualunque altra vettura prodotta in serie.
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Le sospensioni sono derivate direttamente da quelle utilizzate in Formula 1, sono realizzate in acciaio e possono essere regolate manualmente. Di matrice corsaiola anche l'impianto frenante con ripartizione della frenata regolabile. Prevede per l'anteriore pinze in alluminio a 6 pistoncini che lavorano, dischi autoventilanti da 356 mm, pinze a 4 pistoncini per il posteriore su dischi da 330 mm. I cerchi di serie sono da 18" con pneumatici 225/40 all'anteriore e 255/35 al posteriore. Come optional sono previsti i magnifici cerchi Spyker Aeroblade in magnesio da 19". L'esperienza di guida di Spyker C8 è sicuramente qualcosa di molto particolare. Il peso contenuto e gli eccezionali valori di potenza del baritonale V8 le consentono di toccare i 100 km/h in soli 4,5 secondi e di raggiungere una velocità massima di 300 km/h. A rendere il tutto ancora più speciale il rapporto che si crea tra pilota e vettura che, per scelta, non è mediato da dispositivi elettronici. Una volta seduti al volante si resta soli con le proprie capacità e 400 cavalli arrabbiati sotto al sedere.
Quando la si spinge al limite la ruvidità delle sue risposte impone un approccio delicato rendendola un'auto da conoscere senza fretta, giorno dopo giorno. E' questa l'unica strada per godere appieno di una vettura che guidata in pista evidenzia tutta la sua personalità esuberante e unica. "Queste non sono vetture, sono opere d'arte su 4 ruote"- spiega Andrea Stifanelli, presidente e CEO di Spyker in Italia - "pezzi unici, ma quelli veri. Vengono scelte sfogliando la bibbia del lusso, e non un semplice catalogo, magari apprezzando un buon cubano o meglio ancora, un buon bicchiere di Romanée Conti. Una Spyker non si compra, si desidera, si aspetta e poi se la si gode. Qui ci rivolgiamo ad un cliente che non si stupisce con poche parole e fantasie, qui abbiamo a che fare con persone che hanno già visto tutto e vogliono poter ancora sognare entrando nella loro vettura". Il prezzo di questo privilegio parte da una base di 290.000 euro, ma "di capriccio in capriccio" lievita facilmente verso vette ben più alte.
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