L'episodio al classico Beccaria. Il bidello ha consegnato i fiori ad una ragazza
Il biglietto: "Grazie per la notte indimenticabile". La classe è scoppiata a ridere
Sospesi al liceo per un mazzo di rose
e un messaggio con una frase pesante
I ragazzi: uno scherzo come tanti altri, volevamo solo imbarazzarla
La preside: segnale forte voluto dai prof. I genitori: decisione immotivata
MILANO - Hanno mandato un mazzo di fiori a una compagna di classe e sono stati sospesi per un giorno. Un gioco fra adolescenti che la ragazza e i suoi genitori non hanno accettato. Ma, al contrario, preso come un'offesa. E invece di finire con una risata, lo scherzo si è concluso con una denuncia alla polizia.
È successo in un liceo classico del centro di Milano, il Beccaria. L'episodio risale a un paio di mesi fa, ma ieri i due adolescenti hanno scontato la pena trascorrendo la mattinata in biblioteca per aiutare una studentessa non vedente (il regolamento scolastico prevede che tutte le sanzioni disciplinari possano essere commutate in lavori utili alla scuola).
Era il 18 novembre scorso. Durante l'ora di italiano il bidello bussa alla porta di una prima liceo per consegnare a un'alunna un bouquet con un biglietto: "A Gaia (nome di fantasia), per la nostra notte indimenticabile, il tuo cioccolatino". La ragazza arrossisce mentre la classe scoppia a ridere. La sua reazione è durissima. Chiede al professore di andare dalla preside dicendo che "è inaccettabile" che sia stata sottoposta a questa umiliazione. Poi, una volta arrivata a casa, racconta la storia ai genitori che decidono di segnalare l'episodio al commissariato di polizia.
Il giorno successivo due agenti si presentato a scuola per parlare con i ragazzi i quali, in due colloqui separati che si svolgono entrambi in presidenza senza i genitori, ammettono la loro responsabilità e si difendono dicendo che "era solo uno scherzo". "Volevamo imbarazzarla - racconta uno dei due - ma ci aspettavamo che finisse tutto con una risata. Di scherzi del genere ne facciamo, e ne subiamo, continuamente in classe e nessuno se l'è mai presa". Perché proprio Gaia? "Per nessuno motivo in particolare. Lei viene bersagliata esattamente come gli altri in classe. Solo che invece di reagire contro di noi va sempre a lamentarsi dai professori".
Ma Gaia questa volta si arrabbia. Per lei e per la sua famiglia quei fiori, e soprattutto quel biglietto, sono un'offesa. I genitori dei tre ragazzi coinvolti vengono convocati d'urgenza dalla direttrice che annuncia provvedimenti disciplinari. A decidere è il consiglio di classe che, riunitosi il 26 gennaio, stabilisce un giorno di sospensione per entrambi i colpevoli. Motivazione: "Gli alunni, con il loro comportamento, hanno turbato il normale andamento della vita scolastica".
"I professori hanno ritenuto di dover dare un segnale forte ai ragazzi - spiega la preside Maria Grazia Meneghetti -, ricordandolo loro che devono avere un comportamento più adeguato alle norme scolastiche". Ma non è una punizione un po' severa per un mazzo di fiori? "Questa può essere la visione delle famiglie dei ragazzi che hanno fatto lo scherzo - risponde la dirigente - può darsi che i genitori della ragazza l'abbiano vissuta diversamente".
Di certo la sanzione non è andata giù agli altri genitori, quelli dei sospesi che, dopo aver inviato una lunga lettere al consiglio di classe, martedì hanno presentato un ricorso all'ufficio scolastico regionale. "Il provvedimento ci pare immotivato", scrivono. E oltre a chiedere l'annullamento della sospensione, spiegano che i ragazzi sono stati interrogati dalla polizia all'interno della scuola "senza informare prima le famiglie". Ora stanno valutando l'ipotesi di sporgere denuncia.
(1 febbraio 2007)
Repubblica.it