Gli Usa: «Onorati gli impegni internazionali»
Base Usa, il sì di Prodi divide l'Unione
Il premier: «Il governo non si oppone all'ampliamento, questione non politica ma urbanistica». Diliberto: «Deluso e dispiaciuto»
ROMA - Il governo non si oppone all'ampliamento della base americana a Vicenza ma sottolinea che «la decisione è stata presa dall'esecutivo precedente e dal Comune di Vicenza». Prodi scioglie così il nodo, e incassa subito gli applausi dell'ambasciatore Usa Spogli che parla di «passo in avanti nelle relazioni» tra i due paesi, ma anche le vibranti proteste dell'ala sinistra della coalizione. «Sono deluso e dispiaciuto» sbotta Diliberto (Pdci) che rilancia il referendum tra la popolazione locale. Ipotesi così illustrata dal premier: «Questo non è un problema che riguarda l'attività del governo».
IL SI' DEL GOVERNO - L'annuncio di Prodi arriva a metà pomeriggio, da Bucarest: «Sto per comunicare all'ambasciatore americano che il governo italiano non si oppone alla decisione presa dal governo precedente e dal comune di vicenza con un voto del consiglio comunale». Prodi sottolinea che la questione non rappresenta un problema «di natura politica ma urbanistico-territoriale». Il premier nega inoltre che ci siano problemi per fissare un nuovo incontro con George W. Bush, «non è al momento previsto» ma «sarà fatto al momento opportuno», assicura che non c'è nessuna «increspatura di acque» nei rapporti con gli Usa e sollecita a non fare «speculazioni di carattere interno» su questioni così importanti e delicate come la politica internazionale.
REAZIONE USA - Gli Stati Uniti definiscono «molto apprezzata» e «benvenuta» la dichiarazione di Prodi. «L'Italia onora così i suoi impegni internazionali» spiega il portavoce del dipartimento di stato. «Oggi le relazioni tra Italia e Usa, costruttive da oltre 60 anni, registrano un passo avanti» afferma l'ambasciatore americano, Ronald Spogli. «Siamo fiduciosi - afferma ancora Spogli - che essa produrrà benefici alla popolazione e all'economia della città che già ci ospita con grande cortesia da molti anni».
UNIONE DIVISA - Resta granitica l'opposizione della sinistra radicale al progetto vicentino. Spiega il segretario del Prc Giordano, prima ancora che Prodi comunichi il sì del governo: «Abbiamo sempre sostenuto le ragioni del movimento pacifista e dei cittadini di Vicenza e quindi siamo contrari all'ampliamento della base». Rifondazione sposa in pieno la proposta lanciata da Fassino di tenere un referendum tra i vicentini. Anche la battuta di Bertinotti è significativa. «Lo chiedete a me che sono un pacifista? Sono domande che non si fanno...» taglia corto il presidente della Camera lasciando chiaramente intendere il suo pensiero negativo sulla nuova base logistica dei marines con annesso aeroporto Nato.
BERLUSCONI All'ATTACCO - Sulla vicenda torna a farsi sentire anche il Cavaliere. «Sarebbe di straordinaria gravità che il governo attuale si dimostrasse così inaffidabile nei confronti degli Stati Uniti e dell'alleanza Atlantica da contraddire le decisioni sull'ampliamento della base di Vicenza» afferma in una nota Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, in cui si aggiunge: «Sono convinto che il primo dovere di un grande paese come l'Italia sia quello di tenere fede agli impegni internazionali assunti, anche per essere credibile nei confronti dei propri alleati». Per il sindaco di Vicenza Enrico Hullweck (eletto con Forza Italia) «politicamente Prodi ha voluto evitare una brutta figura con gli alleati e ha dimostrato di non voler cedere alle pressioni di frange che facevano leva su una forma di pressione collettiva».
16 gennaio 2007
Corriere.it