Riproduzione in terracotta di una maschera di stile veneziano
La personificazione del carnevale in un essere umano o in un fantoccio, risale, invece, al Medioevo.
Ne furono responsabili i popoli barbari che, calando nei paesi mediterranei, determinarono una sovrapposizione, o meglio una simbiosi, di usi e di costumi, assorbiti quindi dalla tradizione locale, che ne ha tramandati alcuni fino ai giorni nostri, mentre altri si sono fatalmente perduti durante il lungo e agitato andare del tempo.
La chiesa cattolica e le autorità ecclesiastiche, pur tollerando le manifestazioni carnevalesche come motivo di svago e di spensieratezza, di cui la gente, credente o non, teneva in debito conto, considerava e considera il carnevale come momento essenziale di riflessione e di riconciliazione con Dio. Si celebravano, come tuttora avviene, le Sante Quarantore, (o carnevale sacro), che si concludevano con qualche ora di anticipo la sera dell'ultima domenica di carnevale.
Il carnevale ha termine il giorno del mercoledì delle Ceneri, ovvero 40 giorni prima di Pasqua, quando, per la chiesa cattolica ha inizio la Quaresima.
Carnevale ambrosiano
Dove si osserva il rito ambrosiano (la maggior parte delle chiese della diocesi di Milano e alcune delle diocesi vicine), la quaresima inizia 4 giorni dopo, la prima domenica di quaresima. Pertano il carnevale termina il sabato, 4 giorni dopo rispetto il martedì in cui termina dove si osserva il rito romano.
La tradizione vuole che il vescovo Ambrogio fosse impegnato in un pellegrinaggio e avesse annunciato il proprio ritorno per carnevale, per celebrare i primi riti della quaresima in città. La popolazione di Milano lo aspettò prolungando il carnevale sino al suo arrivo, posticipando il rito del mercoledì delle Ceneri che nella diocesi milanese è la prima domenica di quaresima.
In realtà la differenza è dovuta al diverso metodo utilizzato per calcolare in quale giorno inizi la quaresima