E’ nata prima la Befana o l’Epifania?
Il termine Epifania deriva dal greco ‘’Epifaneia'’ cioè “manifestazione”, “illuminazione”, che si riferisce al primo manifestarsi dell’umanità e divinità di Gesù Cristo ai Re Magi, dieci giorni dopo la sua nascita.
L’Epifania è una delle principali feste religiose dell’anno che la Chiesa cattolica festeggia dodici giorni dopo il Natale e precisamente il 6 Gennaio.
Nel rito bizantino dei cristiani orientali l’epifania è rimasta più vicina al suo significato originario del battesimo di Gesù nel Giordano mentre per i cristiani occidentali la ricorrenza ricorda, oramai, solamente la venuta dei Magi ossia la presentazione di Gesù ai pagani.
Insieme ai Re Magi che giungono nella grotta di Betlemme a portare i doni, in questa giornata giunge anche un altro personaggio: la Befana.
La befana è conosciuta dai bambini perché porta i doni nella notte dell’Epifania.
Il nome “befana”, infatti, è la versione popolaresca del termine greco “epifania”.
Della Befana si dice che rifiutò di uscire di notte con i pastori per andare a trovare Gesù Bambino nella grotta.
Ci si recò il mattino successivo, provvista di doni, ma quando arrivò non trovò nessuno.
Così da quel giorno il suo vagare non conosce sosta, impegnata a far visita ai bambini di tutto il mondo nel tentativo di trovare Gesù.
Ma come ha fatto la favolosa vecchietta a “intrufolarsi” nella festività del 6 gennaio?
Gli studiosi delle tradizioni etnico-popolari fanno notare come la Befana, al contrario di Gesù Bambino e Santa Lucia, conservi anche un tratto ambiguo, quasi da strega.
La befana potrebbe avere così una qualche parentela con la “vecchia” che si brucia in piazza per festeggiare la fine dell’anno: un simbolo della ciclicità del tempo che continuamente finisce e ricomincia.
E allora scopriamo che la Befana ha origini più antiche dell’Epifania dalla quale ha preso il nome!
La sua origine si perde nella notte dei tempi discendendo da tradizioni magiche precristiane, prima di fondersi con elementi folcloristici e cristiani.
E’ infatti una tradizione dei popoli celtici, che erano insediati in tutta la pianura padana e su parte delle Alpi.
I Celti celebravano strani riti (officiati da maghi-sacerdoti chiamati druidi) durante i quali grandi fantocci di vimini venivano dati alle fiamme per onorare divinità misteriose.
Divinità che non dovevano essere molto benigne, se è vero quanto riferiscono alcune fonti: in epoche antiche e feroci all’interno dei fantocci si legavano vittime sacrificali, animali e, talvolta, prigionieri di guerra.
Insomma la befana è un personaggio molto meno rassicurante degli altri portatori di doni che tutti abbiamo conosciuto da bambini!
L’iconografia classica raffigura la Befana come una vecchina dal naso aquilino che indossa un gonnellone scuro e ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate.
Nella notte tra il 5 e il 6 Gennaio, a cavalcioni di una scopa, sotto il peso di un sacco stracolmo di giocattoli, cioccolatini e caramelle, la befana vola sopra i tetti e calandosi dai camini riempie le calze lasciate appese dai bambini.
Per fortuna dei più piccoli, della cattiveria di un tempo antico, oggigiorno la Befana conserva solo… un po’ di carbone per riempire la calza dei bambini cattivi!
tratta da
http://www.leggievai.it/storia-befana-epifania/