LMS - Barcellona, Preview LMP: Ritorna il grande show!
Con 49 iscritti e un'attesa che si è caricata di una tensione senza pari negli ultimi anni inizierà il 5° anno di gare della Le Mans Series.
Tantissimi i motivi di interesse in tutte e quattro le classi per quello che è ad oggi il campionato che più si avvicina al concetto di "Mondiale Endurance" tra quelli presenti sotto l'egida ACO/FIA.
Per la prima volta dopo moltissimi anni avremo una grande casa che andrà a sfidare per tutto un campionato gli invincibili "tank" dell'armata Audi, che hanno raccolto la sfida lanciata in Europa dalle due Peugeot 908, dominatrici l'anno passato ma ancora alle prese con una fragilità quasi imbarazzante per una vettura che da ormai un anno calca le piste di tutto il mondo con il supporto di una casa ufficiale alle spalle.
Basterà la velocità delle coupè francesi a contrastare le barchette tedesche? Per quanto si è visto a Sebring sarebbe il caso di dire un secco no, certamente è stato impressionante vedere "volare via" la 908 a inizio gara, ma è stato ancora più sconvolgente vederla al traguardo fuori dal podio di classe, rallentata da ogni tipo di problema meccanico, una sconfitta che forse sarebbe stata meno pesante durante il 2007 dove le 908 erano sì inferiori alle R10 ma a fine anno si erano dimostrate di completare le 6 ore di gara senza troppi problemi.
Dando uno sguardo agli equipaggi dei 4 bolidi diesel non si possono trovare molti punti deboli, con la coppia Audi McNish-Capello che fa il suo debutto in Europa dopo anni di successi in America e che sarà con buona probabilità la "punta di diamante" del team tedesco.
La lotta per la vittoria sembra dunque "confinata" a queste 4 vetture, nettamente più veloci della concorrenza in tutte i test pre-campionato, sia per il netto vantaggio che i motori diesel hanno nel regolamento sia per l'assoluta qualità di uomini e mezzi in campo.
Tra questi quattro e il "gruppone" degli altri prototipi a benzina, resta però una vettura, nata durante l'inverno tra la sorpresa di tutti, si tratta della Lola B08/60 a motore Aston Martin che pur se iscritta sotto l'egida del team Charouz sarà gestita di fatto in modo diretto dagli uomini della Prodrive di David Richards.
Interessantissimo il connubbio tra un telaio "racing" e un motore "stradale" adattato all'uso in pista come quello della DBR9 che "respira" tramite flange di diametro maggiore rispetto ai "normali" benzina, cosa che dovrebbe permettergli di erogare qualche indispensabile cavallo in più per poter lottare alla pari con le vetture di Audi e Peugeot (per i dettagli su questo motore e sui regolamenti vi ri-inviamo al "libro" Le Mans in pillole che potete scaricare gratis da questo indirizzo).
La vettura durante i test del Paul Ricard è apparsa decisamente affascinante ma forse ancora un po' troppo acerba e probabilmente ancora lontana dal suo pieno potenziale, che appare comunque superiore a quello dei "normali" benzina, (almeno sul giro secco) ma forse ancora troppo lontano da quello dei diesel.
L'obiettivo è dunque quello di puntare a una gara "da outsider" con un possibile piazzamento a podio approfittando di qualche problema ai diesel.
Subito dietro a questa bellissima e particolarissima outsider troviamo i tre team privati più importanti, che durante l'inverno hanno sviluppato (e in qualche caso stravolto) i loro progetti per puntare a un 2008 da protagonisti all'interno di un campionato che sarà nettamente più competitivo di quello dell'anno passato.
Si tratta di Pescarolo, ORECA-Courage e Creation.
I più attesi sono sicuramente gli uomini di De Chaunac, che hanno impressionato al Paul Ricard, mettendo in pista una versione pesantemente rivista della Courage LC70, ora motorizzata Judd, subito in grado di spaventare gli avversari con tempi molto veloci e un ritmo di gara altrettanto impressionante.
La scuderia ORECA ha dunque compiuto un'altro capolavoro, che in Spagna dovrebbe risultare forse ancora più "sorprendente" considerando che i tempi sembrano maturi per il debutto dell'ultimo "step" aerodinamico che dovrebbe trasformare la LC70 nella #1 tra le barchette benzina.
Non meno interessante il parco piloti con gli espertissimi Ortelli e Ayari affiancati dai velocissimi ex-formulisti Panis e Lapierre.
La #1 della passata stagione è stata invece la Pescarolo, che nonostante pochi sviluppi è riuscita a insidiare il titolo di campione alla Peugeot puntando tutto sull'affidabilità, confermato l'equipaggio di punta composto da "Killing Machine" Collard e Boullion e confermato anche il pacchetto "auto-motore" che durante le ultime stagioni si è rivelato imbattibile dagli altri privati, per quest'anno si è vista solo una evoluzione degna di nota, sull'aerodinamica anteriore ora più carica e quindi più adatta proprio a piste come quella catalana, basterà a mantenere gli "uomini in verde" al top?
Presenti in pista anche le due vetture clienti schierate dal Rollcentre (che si è sicuramente indebolito con la perdita del giovane e veloce Hall) e della Saulnier Racing che con un'equipaggio tutto "gentlemen" punta più che altro alla conquista di qualche piazzamento.
In casa Creation c'è soddisfazione per gli incoraggianti risultati dei test invernali, ma la scuderia di Bickerton sarà in pista con solo 1 vettura, che avrà un equipaggio con due ottimi piloti (JC-W e Hall) e un gentlemen che però sconterà qualche secondo sul ritmo di gara (Ortiz), sarà comunque interessante vedere le prestazioni del nuovo motore AIM-Judd montato sulla CA07, aspettando che il secondo chassis, da destinare ai "pro" Hall e Pagenaud venga pronto per puntare ai piani alti della classifica.
Restano dunque solo tre vetture sulla entry-list di cui non vi abbiamo ancora parlato, una è la Lola-AER di Chamberlain che vedrà il ritorno in pista della coppia "Berridge-Stretton" che farà la felicità della cronaca rosa inglese ma che molto difficilmente potrà conquistare qualche piazzamento a punti.
Resta poi la Epsilon-Euskadi, vettura interessantissima ma che ad oggi ha percorso più chilometri dentro i camion della scuderia spagnola che in pista, i piloti però sono di altissimo livello e la vettura anche se molto molto acerba ha le credenziali per dimostrarsi un progetto interessante... forse dalla seconda gara in poi.
Resta la Lavaggi, passata ora al motore AER e che avrà a Barcellona quello che di fatto è il suo "terzo" debutto, le aspettative per la macchina del Conte sono molto alte e speriamo davvero che la LS1 possa terminare senza problemi di sorta questa impegnativa gara.
Non è stata però solo la LMP1 a fare il cosidetto "salto di qualità", anche il gruppo LMP2 si è trasformato durante l'inverno in un campo di battaglia molto più duro rispetto a quello degli anni passati.
Ora per vincere ci vogliono o una Porsche RS Spyder, o un'equpaggio di professionisti... o tutti e due (vedasi il caso del team Essex che schiera "Big John" Nielsen e Elgaard su una barchetta di Stoccarda, anche se con l'incognita delle gomme Dunlop).
Il team danese per ora è dunque il favorito, potendo contare sulla velocità della RS Spyder EVO e sull'esperienza dei suoi alfieri.
L'unica altra compagine che sembra essere al livello di questa formazione è il team Sebah (Che si è creato un nome tra le GT, strapazzando tutti con una 996 R durante il 2004 e 2005) che metterà in campo la prima LMP2 "chiusa" una Lola B08/80.
La vettura si è già dimostrata velocissima anche grazie al nuovo Judd V8 evoluto nella specifica HB, e sarà pilotata dai piedi pesantissimi di Belicchi e Pompidou oltre che da Steve Zacchia, già esperto di 1000km.
Altri 2 equipaggi composti solo da professionisti sono quelli del team Embassy, che ha di recente fatto debuttare la sua WF01, vettura interessantissima ma che ad oggi sembra un po' troppo giovane per venire annoverata da subito al top, tra le creazioni di strutture ben più esperte come Porsche, Lola o anche Zytek.
Certo non va però sottovalutata la scuderia di France, in grado, durante il 2007 di rendere "ragionevolmente" affidabile anche la Radical-Judd.
Da tenere sempre sotto controllo anche Newton e Erdos del team RML, sempre veloci e costanti, ma che sembrano aver perso durante quest'inverno il loro "asso nella manica" ovvero l'affidabilità vicina al 100% raggiunta dalla loro Lola-AER nell'anno passato.
Gli sviluppi sia sul telaio che sul motore potranno aver fatto guadagnare qualche decimo, ma al Paul Ricard, durante i test ufficiali, il team ha vissuto un vero calvario di rotture meccaniche e problemi.
Tra i possibili vincitori anche le altre due Porsche Rs Spyder dei team Van Merksteijn e Horag, entrambe pilotate da due olandesi volanti (Lammers e Verstappen) ma "rallentate" da due gentlemen driver che non possono reggere il confronto con i loro compagni di equipaggio (Lienhard per Horag e lo stesso Peter Van Merksteijn), la bontà della vettura potrebbe comunque compensare in parte le carenze dei piloti.
Dopo un 2007 decisamente promettente saranno da tenere sott'occhio anche le Zytek LMP2, portate in pista da Barazi-Epsilon e dalla Trading Performance, tra le due compagini è la coppia Vergers-Barazi a risultare la più competitiva con Juan Barazi che punta a ri-scrivere il suo nome nell'albo d'oro dopo il titolo del 2006.
Le "Vecchie" Lola dei team Kruse Schiller (ora motorizzata Mazda, ma che l'anno scorso era lo chassis Acura di Fernandez) e ASM sembrano invece troppo datate in un contesto di auto così "fresche" e competitive, toccherà quindi a Noda e Pla dare il 110% per stare il più vicini possibile al gruppo dei "top team".
Tutta da valutare invece la nuova Pescarolo LMP2, che rappresenta un'incognita sia dal punto di vista della vettura sia da quello dei piloti.
Per ultimi abbiamo lasciato i ragazzi della RacingBox che si sono incamminati con la Lucchini-Judd sulla difficile strada dei prototipi, i piloti (il giovane Didaio e l'esperto Francioni) e il team sono una garanzia e i test svolti dalla scuderia tra Paul Ricard, Vallelunga e Magny-Cours sono certamente il segnale di una forte volontà di arrivare presto tra i migliori della classe.
L'incognita è però la vettura, la Lucchini nasce da un progetto sicuramente valido, ma pur sempre con 4 anni sulle spalle, che alla luce delle evoluzioni più recenti nella classe sono un divario molto pesante rispetto alla concorrenza.
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