Le parole che Lucia rivolse a Pascasio: "Coloro che vivono castamente e piamente sono tempio di Dio; lo Spirito Santo abita in essi", rispecchiano parole di San Paolo: ..... il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio". (I Cor. 4, 19)
Nella Lettera ai Romani l'Apostolo scrive: ..... avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo Abbà, Padre!" (R m 8,15) e nella Prima Lettera ai Corinzi: ..... i segreti di Dio nessuno li ha mai potuto conoscere se non lo Spirito di Dio.
Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato." (l Cor.2,ll-l2)
Nelle parole di Lucia si nota quanto intenso sia stato l'amore della sua anima nella ricerca di Dio. Secondo la concezione di S. Giovanni della Croce, l'anima, nella ricerca di Dio, riceve sì, molteplici illuminazioni e sentimenti, ma è nella oscurità della fede che raggiunge Dio nella sua essenza.
Questa presa di possesso della fede, diventa sempre più penetrante a misura che l'anima si avvicina a Dio per mezzo dell'amore. E attraverso tale amore l'anima di Lucia ha accolto Dio nella fede, in attesa di contemplarlo nella visione diretta della beatitudine eterna e questa "presa" della fede è commisurata all'amore, perché è l'amore che trasformando l'anima, rende la presenza di Dio sempre più vicina e la sua attrazione sempre più irresistibile costituendo così l'alba regale della visione eterna.
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Il generale bizantino Giorgio Maniace, entrato a Siracusa alla testa delle sue truppe nel 1038. saputo il luogo di sepoltura del corpo di S. Lucia pensò di trasportarlo a Costantinopoli per farne omaggio all'imperatrice Teodora. Con la caduta di Costantinopoli ad opera dei Crociati, nel 1204, il Doge Enrico Dandolo fece traslare il corpo della Santa a Venezia dove attualmente è custodito nella Chiesa di S. Geremia.
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