Il video diffuso su Internet
Sono stati sospesi fino alla fine dell'anno scolastico i quattro ragazzi protagonisti del video del pestaggio del compagno di classe disabile fatto girare su Internet. Una punizione esemplare dunque per i giovani studenti che comprende anche l'esclusione dallo scrutinio. La decisione è stata presa dalla giunta esecutiva del consiglio di Istituto dello "Steiner" di Torino, la scuola dove è avvenuta l'aggressione. Secondo quanto stabilito nel provvedimento disciplinare, i quattro ragazzi potranno svolgere "un percorso educativo di recupero" in una istituzione con fini sociali.
Il pentimento di uno dei ragazzi - Ammette di aver commesso un gesto inconcepibile uno dei quattro minorenni indagati a Torino per il pestaggio e per questo chiede "umilmente perdono", se potesse lo farebbe anche in ginocchio. "Non mi scuso, mi inchino... quando uno fa certe cose non se ne rende conto...", sono infatti le parole pronunciate di fronte agli inquirenti. Un pentimento che non servirà a molto: a carico suo e dei suoi "complici" è già scattata l'accusa di violenza privata, accusa che equivale a quattro anni di carcere. Gli inquirenti, intanto, hanno sequestrato un altro video diffuso su Internet: non conteneva niente di particolare ma solo immagini della vita di classe.
L'indagine della Procura - Le indagini che hanno condotto al fermo dei quattro ragazzi, rei di aver diffuso su Internet un video che mostrava le angherie rivolte al compagno disabile, sono comunque ancora in corso: resta infatti da accertare quale sia il grado di responsabilità di ognuno, ossia chi ha picchiato, chi ha filmato, chi ha montato il video e chi l'ha messo su internet.
L'amarezza dei genitori - I genitori della vittima, che probabilmente si costituiranno come parte lesa, cercano di proteggere in ogni modo il ragazzo. Oltre a rifiutare gli assalti delle telecamere, confermano l'intenzione di non fargli più frequentare l'Istituto. In passato, è emerso intanto, il ragazzo si era in qualche modo lamentato dei suoi compagni. "Lui ce lo diceva, che in classe c'erano dei monelli", ha rivelato il fratello del giovane disabile.
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