Il decesso a Roma il 30 dicembre
Donatella Colasanti, 47 anni, l'unica sopravvissuta al massacro del Circeo, è morta per malattia il 30 dicembre scorso a Roma. La notte del 29 settembre 1975 la Colasanti e l'amica Maria Rosaria Lopez furono invitate da Andrea Ghira, Angelo Izzo e Gianni Guido in una villa al Circeo. Li vennero picchiate e abusate. La Lopez morì, la Colasanti si finse morta e fu abbandonata in una Fiat 127. La sopravvissuta non ha mai creduto alla morte di Ghira.
Donatella Colasanti era ricoverata da due settimane all'ospedale oncologico Regina Elena di Roma per un tumore al seno con metastasi. Il tumore si era esteso su altre parti del corpo tanto che i sanitari l'avevano sottoposta a chemioterapia. Ma non è bastato a salvarla.
Nonostante la malattia, la donna si era sempre battuta, da 30 anni a questa parte, chiedendo giustizia nei confronti dei suoi tre aguzzini: Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira. Il 29 settembre del 1975 i tre avevano invitato e poi sottoposto a violenze e sevizie di ogni tipo per una notte intera in una villetta al Circeo, lei e Maria Rosaria Lopez. .
Gli altri due protagonisti del massacro furono invece catturati: Gianni Guido subito, in stato di apparente confusione mentale, e Angelo Izzo poco dopo il fatto. Nel processo svoltosi nel luglio del 1976 i giudici non concessero alcuna attenuante ai tre imputati: pena di carcere a vita per omicidio pluriaggravato che poi nel 1980, nel processo di appello, venne tramutata in 30 anni di reclusione dopo che i familiari della Lopez avevavo deciso di accettare il risarcimento offerto dalla famiglia di Guido, contestualmente al presunto pentimento di quest'ultimo.
La Lopez perse la vita per le violenze subite, mentre la Colasanti riuscì a cavarsela soltanto fingendo di essere morta, passando un'intera notte nel bagagliaio di una Fiat 127, in via Pola a Roma, con il cadavere dell'amica.
Fino all'ultimo la Colasanti si era battuta chiedendo giustizia per i fatti di trent'anni fa, in particolare in riferimento alla vicenda di Andrea Ghira, scomparso poco dopo il massacro e rifugiatosi all'estero. La donna era convinta della presenza del suo aguzzino a Roma coperto dalla famiglia. Nemmeno la recenta scoperta del corpo di Ghira in un cimitero di Melilla, enclave spagnola in Marocco, l'aveva convinta. Secondo la Colasanti il ritrovamento, avvenuto a sorpresa dopo che qualche settimana prima era stata pubblicata una foto che avrebbe dimostrato la presenza di Ghira a Roma, sarebbe stato soltanto l'ennesimo depistaggio.
Angelo Izzo dal carcere: "Mi dispiace. Ha subito molta violenza"
"Mi dispiace per la Colasanti. E' una donna che ha subito molta violenza", ha detto Angelo Izzo, il massacratore del Circeo, alla notizia della morte di Donatella Colasanti, appresa casualmente nel carcere di Velletri. Izzo si trovava davanti alla televisione e stava seguendo il programma "La vita in diretta". Il direttore del carcere, Giuseppe Makovec, ha riferito che Izzo ha avuto una reazione "composta" ma "dispiaciuta". Makovec che si trovava nella sezione composta da ex collaboratori di giustizia ha riferito: "Non ha pianto ma ha avuto parole di dispiacere. Infatti, davanti alla tivu ha detto: 'Mi dispiace. E' una donna che ha subito molta violenza'".
tgcom