04/12/2005 15:52 |
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LA STORIA DEL PRESEPE
La parola "presepe" significa letteralmente "mangiatoia" e indica la "culla" nella quale, come è raccontato nel Vangelo di Luca, fu collocato il Bambino Gesù alla sua nascita, non avendo la santa coppia: Giuseppe e Maria, trovato alloggio nella locanda.
Si parla anche di una grotta nella quale era collocata la stalla e si riscontra la presenza del bue e dell'asino che con il loro alito riscaldano l'umile culla.
Gli angeli annunciarono la Nascita ai pastori che accorsero ad adorarlo, mentre una stella cometa guidava i Re Magi, che dal lontano oriente portavano doni al neonato Salvatore.
I Magi erano sapienti il cui potere era al limite tra quello regale e quello sacerdotale, erano tre e rappresentavano le tre età dell'uomo: gioventù, maturità e vecchiaia); i doni da loro portati erano incenso, oro e mirra e indicavano la natura di Gesù: l'incenso per la sua Divinità, la mirra per la sua umanità, l'oro perché era un dono riservato ai re.
E' in base a questi elementi che gli artisti cristiani hanno rappresentato nelle loro opere la nascita di Gesù: tra Maria e Giuseppe, nella mangiatoia, dietro la quale spuntano le teste del bue e dell'asinello. Davanti ad essa i pastori avanzano in atteggiamento di adorazione.
Dobbiamo ricordare che il presepe nasce dalla vivida immaginazione di San Francesco d'Assisi che nel 1223, nel dolcissimo scenario umbro di Greggio, avrebbe rievocato la natività mettendo in una vera mangiatoia un neonato e presentandolo ai fedeli convenuti perché lo venerassero come simbolo del Divino Bambinello Gesù. L'episodio fu poi magistralmente dipinto da Giotto nell'affresco che orna la Basilica Superiore di Assisi.
Il primo presepe, non vivente e non dipinto ma composto dalle classiche statuine che rappresentano la natività di Gesù è stato costruito a Napoli con delle statue di legno a grandezza d'uomo.
tp://digilander.libero.it/lauraweb1970/presepe.htm
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10/12/2005 19:40 |
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Il Presepe
Il primo vero presepe della storia fu creato nella chiesa di Santa Maria Maggiore, a Roma. Questa usanza divenne così popolare che presto tante altre chiese vi aderirono. Ognuna creava un presepio particolare ed unico. Le scene della natività erano spesso ornate con oro, argento, gioielli e piete preziose.
Anche se molto popolare tra le classi più ricche, questa opulenza era quanto di più distante dal signigificato della nascita di Gesù.
Dobbiamo il "nostro" presepe attuale a San Francesco d'Assisi, che nel 1224 decise di creare la prima Natività come era veramente descritta nella Bibbia. Il presepe che San Francesco creò nel paese di Greccio, era fatto di figure intagliate, paglia e animali veri.
Il messaggio era diretto, e poteva essere capito e recepito da tutti, ricchi e poveri.
La popolarità del presepe di San Francesco crebbe fino ad espandersi in tutto il mondo.
In Francia si chiama Crèche, in Germania Krippe, in Spagna e America Latina si chiama Nacimiento, nella Repubblica Ceca si dice Jeslicky, in Brasile si dice Pesebre, e in Costa Rica si dice Portal.
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10/12/2005 19:42 |
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Le leggende dell'albero di Natale
Molte leggende narrano che l'abete è uno degli alberi dal giardino dell'Eden.
Una narra che l'abete è l'albero della Vita le cui foglie si avvizzirono ad aghi quando Eva colse il frutto proibito e non fiorì più fino alla notte in cui nacque Gesù Bambino.
Un'altra leggenda narra che Adamo portò un ramoscello dell'albero del bene e del male con lui dall'Eden. Questo ramoscello più tardi divenne l'abete che fu usato per l'albero di Natale e per la Santa Croce.
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10/12/2005 19:44 |
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La leggenda delle Campane di Natale
I pastori si affollarono a Betlemme mentre viaggiavano per incontrare il neonato re. Un piccolo bimbo cieco sedeva sul lato della strada maestra e, sentendo l'annuncio degli angeli, pregò i passanti di condurlo da Gesù Bambino. Nessuno aveva tempo per lui.
Quando la folla fu passata e le strade tornarono silenziose, il bimbo udì in lontananza il lieve rintocco di una campana da bestiame. Pensò "Forse quella mucca si trova proprio nella stalla dove è nato Gesù bambino!" e seguì la campana fino alla stalla ove la mucca portò il bimbo cieco fino alla mangiatoita dove giaceva il neonato Gesù.
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10/12/2005 19:47 |
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La leggenda delle Palle di Natale
A Betlemme c'era un artista di strada molto povero che non aveva nemmeno un dono per il Bambino Gesù così egli andò da Gesù e fece ciò che sapeva fare meglio, il giocoliere, e lo fece ridere.
Questo è il perché ogni anno sull'albero di Natale appendiamo le Palle colorate - per ricordarci delle risate di Gesù Bambino. |
10/12/2005 19:51 |
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La leggenda delle Ghirlande
Una vigilia di Natale, quando Gesù venne a benedire gli Alberi di Natale, notò che l'albero di una casa era coperto da ragnatele, tessute da strani ragni.
Quando benedisse l'albero, Gesù trasformò le ragnatele in bellissime ghirlande d'oro e d'argento.
Da allora noi le usiamo per decorare i nostri abeti a Natale.
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10/12/2005 19:52 |
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La leggenda del Pettirosso
Un piccolo uccellino marrone divideva la stalla a Betlemme con la Sacra famiglia.
La notte, mentre la famiglia dormiva, notò che il fuoco si stava spegnendo.
Così volò giù verso le braci e tenne il fuoco vivo con il movimento delle ali per tutta la notte, per tenere al caldo Gesù bambino.
Al mattino, era stato premiato con un bel petto rosso brillante come simbolo del suo amore per il neonato re.
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10/12/2005 19:54 |
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La leggenda dell'Agrifoglio.
Un piccolo orfanello viveva presso alcuni pastori quando gli angeli araldi apparvero annunciando la lieta novella della nascita di Cristo.
Sulla via di Betlemme, il bimbo intrecciò una corona di rami d'alloro per il neonato re.
Ma quando la pose davanti a Gesù, la corona gli sembrò così indegna che il pastorello si vergognò del suo dono e cominciò a piangere.
Allora Gesù Bambino toccò la corona, fece in modo che le sue foglie brillassero di un verde intenso e cambiò le lacrime dell'orfanello in bacche rosse.
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10/12/2005 19:57 |
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L'arte presepiale partenopea
L'editoria, soprattutto in questi ultimi anni, si è sbizzarrita nel proporre prestigiosi volumi......
L'editoria, soprattutto in questi ultimi anni, si è sbizzarrita nel proporre prestigiosi volumi sull'arte e la tradizione presepiale partenopea: tra gli ultimi e più completi, sia come ricerca storica che come apparato iconografico, proponiamo il 'Presepe Napoletano', edito da Franco Di Mauro. Un'opera particolarmente interessante, che riesce a radiografare storia e cultura del presepe napoletano, tra arte, fede e tradizioni, attraverso i saggi di Nicola Spinosa, Domenico Ambrasi, che ha affrontato in particolare i temi della suggestione religiosa e della tradizione popolare, Gennaro Borrelli (l'evoluzione del presepe napoletano dalle origini al secondo Ottocento), Elio Catello (il Settecento), Roberto De Simone (tradizione etnica e scuola musicale napoletana nelle manifestazioni natalizie del '600 e del '700 a Napoli), Franco Mancini (le magie illusive dei teatri di Natale), Angela Catello (le vestiture e i gioielli), Atanasio Mozzillo (la finzione dell'Arcadia - Presepi napoletani e osservatori stranieri nel Settecento), Corrado Catello (figure presepiali e scultura in argento), Angelo Caròla Perrotti (Real Fabbrica Ferdinandea: I modelli popolareschi in porcellana e gli scultori di figure presepiali), Paolo Apolito e Stefano De Matteis (la ricostruzione in miniatura di un mondo sospeso tra rappresentazioni consumistiche e memorie rituali) Renato Ruotolo (il Presepe dalla committenza religiosa al collezionismo), Umberto Grillo (i pastori napoletani del '700 nei musei del mondo). Inoltre il volume è corredato da una ricerca di: Vincenzo Rizzo su documenti inediti su Sanmartino e i suoi allievi, un completo repertorio biografico a cura di Elio Catello. Le fotografie sono di Giuseppe Gaeta
www.presepe.it/
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10/12/2005 19:59 |
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Storia e tradizione del presepio
La tradizione tipicamente italiana del presepe si realizza in forme stilistiche e con l'uso di materiali diversi che risentono della provenienza geografica e dei diversi periodi storici nei quali operano gli artigiani. In questa sezione, oltre una schematica storia del presepe, sono riassunte queste diversità almeno per quelle regioni dove la tradizione presepiale ha messo più profonde radici presentando caratteristiche di originalità e di personalizzazione. Tali: il presepe napoletano, il cui secolo d'oro sarà il '700, legato alla figura di Carlo III di Borbone, sovrano mecenate che farà conoscere a Napoli una meravigliosa fioritura culturale ed artistica, della quale l'arte presepiale costituirà una delle espressioni più splendide; il presepe siciliano, con l'innovativa tecnica della ceroplastica o l'utilizzo di materiali particolari come il corallo, l'avorio, l'osso, la madreperla, l'alabastro, le conchiglie ed altri materiali marini propri dell'arte presepiale di Trapani; il presepe romano, modellato su quello partenopeo del quale ne rifiuta lo sfarzo e lo spirito laico, riconducendo al centro della composizione la Sacra Famiglia attorniata da figure modeste con scenografie sobrie ed essenziali costituite in genere da una grotta in sughero che inquadra un fondale riproducente il tipico paesaggio della campagna romana con i pini, gli olivi e i resti degli antichi acquedotti; il presepe pugliese, caratterizzato a Lecce dall'uso della cartapesta e dalla tecnica della focheggiatura; il presepe ligure, specialmente quello povero del '800, realizzato nelle fornaci di Savona e Albisola con l'argilla compressa negli stampi riproducenti le figure presepiali più tipiche, successivamente colorate a mano. Una parte della sezione è anche dedicata alla diffusione del presepe nel mondo (di prossima realizzazione).
sito http://www.presepi.it/trad_reg/home.html
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