MILANO, - E' un campionato dove regna l'equilibrio, oggi più che mai. Macerata con Treviso e Roma con Modena impiegano 5 set prima di poter festeggiare successi pesanti per la classifica. Solo Cuneo ha vita facile con Latina. Ossigeno per Montichiari che passa a Taranto, domani la sfida tra Trento e Milano.
Treviso-Macerata 2-3 (25-20, 23-25, 25-20, 18-25, 10-15)
di Mario Salvini
Come all'andata Macerata batte il Sisley al tiebreak (7ª vittoria di fila). Questa volta a Treviso, dove l'uomo del giorno era Valerio Vermiglio, il regista di tante vittorie che tornava (non per la prima volta, era già stato qui da ai tempi di Padova e Parma, ma era tutt'un'altra cosa) da avversario. Vince la Lube, dunque, e allunga in classifica su Treviso: ora i marchigiani sono quarti a 38. Treviso era al completo e in crescita. Macerata ha una lista di problemi lunghi una settimana. Il primo set è del Sisley, in virtù soprattutto del servizio. Così basta che la ricezione di Macerata tenga un po' di più e la partita diventa equilibrata ed avvincente. Dopo l'1-1, la Lube paga la mancanza di pezzi di ricambio. Arrivare ai 2 set pari è un attimo, poi il tiebreak a sportellate. Un filotto (con ace) di Omrcen fa 8-4 Macerata. Uno (con ace) di Fei lo ricompone (9-9). Sembra di andare punto a punto, ma non è così. Valerio Vermiglio, proprio lui, l'uomo più atteso della giornata, prende il muro del 12-9. E poi va al servizio sul 13-11. Ace per il 14-11. Ace per il 15-11 che chiude la serata col pubblico già in piedi e mestamente diretto verso casa.
M. Roma-Modena 3-2 (19-25, 23-25, 25-20, 25-22, 15-11)
(f.p.) Non è bastata una Cimone Modena partita a razzo per superare la capolista M. Roma Volley. Due set perfetti per i modenesi con percentuali in attacco superiori al 60% e con l’opposto brasiliano Nascimento capace da solo di sbriciolare la ricezione avversaria in battuta. Poi il buio totale, con le seconde linee di Roma, Molteni, Hernandez e Semenzato, in grado di piegare per gli altri tre set i malcapitati modenesi che già sentivano la vittoria in tasca. La M. Roma festeggia così, con il nono successo consecutivo in campionato e il primato mantenuto, il suo numero uno, Gigi Mastrangelo, che al tie break ha sfondato quota 1000 muri in carriera.
Piacenza-Latina 3-1 (25-19, 25-20, 21-25, 25-14)
(m.m.) Il programma dei tifosi prevedeva una doppia festa: per il successo con Latina e per i 6000 punti in carriera di Zlatanov. Obiettivo centrato il primo, solo sfiorato il secondo, con Hristo fermo a quota 18 nella gara, a due lunghezze dal traguardo che molto probabilmente taglierà fra una settimana. I sostenitori piacentini espongono comunque lo striscione “6000 volte grazie” al termine di una partita dominata da Piacenza, che si concede solo una pausa nel terzo parziale. Simeonov e lo stesso Zlatanov martellano in attacco per tutto l’incontro, Cozzi inizia a farlo dal terzo set e poi non sbaglia più un colpo. Latina è brava a sfruttare l’unico calo dei padroni di casa, ma nel complesso per contrastare i biancorossi non sono sufficienti un Gilson costretto ad un superlavoro ma sempre positivo e un Cardona eccellente in attacco ma troppo falloso (sette errori) al servizio. In casa Piacenza i nove ace, quattro del solo Simeonov, sono la base per il settimo successo nelle ultime otto gare di campionato.
Cuneo-Padova 3-0 (25-20, 25-19, 25-12)
(g.s.) Vittoria secca per la Bre banca Lannutti che in poco più di un'ora travolge Padova in emergenza (in 9), senza Platenik e De Marchi. In campo non ci sono Lasko e Wijsmans perché risparmiato per Piacenza (giovedì, in Champions), complice anche un dolorino al ginocchio destro. In compenso c'è Abbadi fenomenale: 13 punti, 100% in attacco, 62% di positività in ricezione, 4 ace decisivi, tutti nel terzo set. Prandi sceglie Rosso a tempo pieno, di nuovo pensando a Piacenza. Il secondo opposto cuneese risponde con una bella prova: 14 punti con 3 muri. Esko trova poche soluzioni in attacco (Perazzolo al 26%): solo Diaz combatte, anche se rimane al 45% in attacco.
Taranto-Montichiari 1-3 (25-22, 21-25, 22-25, 21-25)
(l.s.) Montichiari conquista i tre punti, ma stavolta è il Prisma ad accusare pesantemente gli arbitri. Dopo le proteste di Velasco della scorsa settimana, è toccato a Radames indirizzare parole di fuoco contro i direttori di gara. In sala stampa lo sfogo di Lattari è durissimo: "Non avremmo mai potuto vincere questa partita, gli arbitri non ce lo avrebbero permesso. Sono venuti per modificare il risultato, sono stati condizionati dalle dichiarazioni di Julio di inizio settimana. Nel primo set ho visto gli errori più gravi della mia carriera, in particolare sul punto del 5-8 chiamato fuori a Vissotto. Devo fare i complimenti ai miei ragazzi che sono riusciti a non innervosirsi: ma adesso la società deve reagire con una presa di posizione, altrimenti la nostra retrocessione sarà già scritta".
Perugia-Corigliano 2-3 (22-25, 21-25, 25-10, 25-14, 12-15)
Impresa Corigliano. La squadra calabrese, decimata da una serie incredibile di infortuni e condizionata dai problemi societari di questi giorni, ha battuto a Perugia la RPA-LuigiBacchi.it per 3-2 nell'anticipo della 6ª giornata di ritorno dell'A1 maschile. Una vittoria per certi versi inaspettata per la Famigliulo. Nei giorni scorsi giocatori e staff della società calabrese hanno detto di non ricevere più lo stipendio da mesi e hanno minacciato di non scendere più campo a partire dalla prossima settimana. In più tra ieri e oggi il coach Alberto Giuliani ha dovuto fare a meno di diversi giocatori fermati da infortuni: Biribanti e Maric, infortunatisi in allenamento, Kovacevic nel secondo set dell'incontro con gli umbri. Una vittoria sofferta per i calabresi che si erano portati subito sul 2-0, erano poi stati ripresi dai padroni di casa, e hanno poi ritrovato le forze per imporsi al tie break. Dopo questa partita Perugia raggiunge in classifica Taranto a quota 19 punti, Corigliano sale a 17.
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