Gara di solidarietà dal mondo, Usa commossi
Una sessantina i paesi e tante le organizzazioni internazionali che hanno offerto sostegno.
La Rice: «Valuteremo come procedere»
WASHINGTON - Gli Stati Uniti si dicono «commossi» per la quantità di offerte di aiuto arrivate da tutto il mondo, compresa un'«offerta generosa» da parte dello Sri Lanka, uno dei paesi più colpiti dallo tsunami di dicembre. Lo ha detto il segretario di Stato Condoleezza Rice, che ha fatto il punto sui contatti internazionali per la gestione dell'emergenza. Nel fare l'elenco dei paesi che si sono fatti avanti per aiutare, la Rice ha citato per seconda l'Italia, dopo il Canada. E il premier Berlusconi, a Cernobbio per partecipare alla giornata conclusiva del workshop Ambrosetti, ha promesso che l'Italia non mancherà questo appuntamento di solidarietà.
Un C130 dell'Aeronautica Militare italiana carico di aiuti partirà per raggiungere le zone colpite dall'uragano Katrina. Sull'aereo saranno imbarcate brandine, coperte, pompe idrovore, zattere autogonfiabili, presidi sanitari per la purificazione dell'acqua, kit per il pronto soccorso utili per l'assistenza di 15.000 persone circa e kit alimentari destinati in particolare ai bambini. L'operazione di soccorso internazionale del governo italiano, a cui hanno contribuito la Regione Marche e la Croce Rossa Italiana sarà coordinata da Agostino Miozzo, a capo del team di esperti dell'emergenza del Dipartimento della Protezione Civile che accompagnerà negli Stati Uniti il carico umanitario.
L'INTERVENTO DI PAPA BENEDETTO XVI - «In questi giorni siamo tutti addolorati per il disastro provocato da un uragano negli Stati Uniti d'America, specialmente a New Orleans», ha detto Benedetto dopo l'Angelus. «Al Presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, l'Arcivescovo Paul Josef Cordes, ho dato incarico di recare alle popolazioni colpite la testimonianza della mia solidarietà». Il Pontefice ha anche pregato per le centinaia di iracheni morti a Baghdad durante una ressa il 31 agosto tra pellegrini sciiti per timori di un attentatore tra la folla. Cor Unum coordina gli aiuti umanitari del Vaticano ma tende a operare separatamente dalle chiese e dalle diocesi. La Chiesa Cattolica Usa organizza la sua propria campagna di raccolta di fondi.
DONARE ALLA CROCE ROSSA - Una sessantina i paesi e tante le organizzazioni internazionali che hanno offerto il proprio sostegno. Il segretario di Stato ha detto che la cosa migliore da fare è esortare le popolazioni locali a donare direttamente alla Croce Rossa. La Rice ha negato che siano state respinte delle offerte di aiuto, spiegando che sono in corso valutazioni su se e come utilizzare le proposte ricevute.
RISERVE DI PETROLIO - Si attingerà anche alle riserve strategiche di petrolio per arginare la crisi di rifornimenti degli Usa. E con una nota ufficiale dell'ambasciata statunitense a Roma che Washington comunica di «accettare l'aiuto dell'Italia per affrontare la difficile situazione degli abitanti delle aree colpite dall'uragano Katrina». Un grazie particolare è arrivato per l'offerta di un ospedale da campo, forniture mediche, tende generatori di energia, pompe e sistemi di depurazione delle acque. Il ministro delle Attività produttive Scajola, su indicazione del premier Berlusconi, ha messo a disposizione degli Usa parte delle riserve strategiche italiane di petrolio. Si tratterebbe di 80.000 barili al giorno, con modalità di cessione da stabilire. L'Aie (Agenzia internazionale dell'energia) ha intanto fatto sapere che ricorrerà agli stock strategici di petrolio dei suoi paesi membri per un totale di 60 milioni di barili in un mese.
ASSISTENZA DALLA UE - La Nato ha offerto di «rispondere a qualsiasi richiesta di aiuto», l'Ue ha ribadito la sua volontà di aiutare sotto ogni forma possibile. Quanto al petrolio, però, la presidenza britannica dei 25 è del parere che spetti a ognuno dei partner decidere se e come attingere alle proprie riserve. Ad offrire il proprio petrolio finora, oltre all'Italia, sono stati Germania, Belgio e Spagna, ma l'aiuto dell'Ue si concentrerà piuttosto sull'assistenza umanitaria e logistica. La Francia ha precisato che sono pronti otto aerei, due navi, 600 tende e 1.000 letti da campo, oltre a un distaccamento di 35 specialisti della Protezione civile. Una fregata arriverà dall'Olanda carica di materiale di soccorso ma, soprattutto, di esperti in dighe, mentre appoggio tecnico affluirà sotto varie forme da Svezia e Austria. Quest'ultima ha proposto un'equipe della Croce Rossa specializzata in sostegno psicologico ai sinistrati. L'Australia ha proposto agli Stati Uniti equipes di soccorritori e 7,5 milioni di dollari di doni. In Asia, Taiwan ha stanziato due milioni di dollari di aiuti, il Giappone 500.000 e lo Sri Lanka devastato dallo tsunami del 26 dicembre scorso ha deciso di spedire il suo piccolo ma significativo aiuto, 25.000 dollari. La Cina offrirà un aiuto di cinque milioni di dollari. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Pechino, annunciando che è stata rinviata la visita a Washington del presidente Hu Jintao.
MEDICI DA CUBA - Attestati di soldarietà sono arrivati anche da nazioni storicamente «nemiche» degli Usa, come Cuba, Venezuela e Corea del Nord. Quest'ultima, attraverso la locale Croce rossa, ha fatto giungere un messaggio con l'augurio che la situazione torni presto alla normalità. E ciò nonostante il governo di Pyongyang giudichi gli Usa un Paese «di Satana». Da parte sua Fidel Castro ha messo a disposizione 1.100 medici cubani e 26,4 tonnellate di medicinali «come gesto di pace, senza condizioni e in puro spirito di cooperazione», mentre il Venezuela ha offerto al governatore della Louisiana un milione di dollari, attraverso la succursale statunitense dell'industria petrolifera statale. Persino l'Iran si è offerto di inviare aiuti umanitari. Un portavoce del Ministero degli Esteri iraniano ha sottolineato come le vittime dell'uragano abbiano dovuto soffrire per la mancanza di aiuti tempestivi e per questo Teheran offre di dare il suo contributo attraverso la mezzaluna rossa. «Ci muoveremo solo se saremo certi che ci sia richiesta di aiuto» ha detto il portavoce.
SOLIDARIETA' ANCHE IN TV - Anche il Larry King show parteciperà alla gara di solidarietà per le vittime dell’uragano Katrina. Sabato sera andrà in onda uno speciale di tre ore condotto dal famoso anchorman americano, durante il quale sarà possibile fare donazioni. E sei tra le principali reti americane stanno programmando un telethon a reti unificate per venerdì prossimo. Un evento simile a quello organizzato per le vittime dell’11 settembre, in cui si raccolsero 150 milioni di dollari.
GRISHAM DONA 5 MILIONI - Aiuti cominciano ad arrivare anche dal mondo della cultura. John Grisham, autore di culto di thriller giudiziari, donerà insieme alla moglie la cifra record di 5 milioni di dollari. «Normalmente non facciamo pubblicità alle nostre attività di beneficienza - ha detto Grisham, - ma in questa particolare circostanza speriamo che la nostra donazione sensibilizzi l'attenzione di tutti e ispiri altra gente a contribuire anch'essa con denaro, per aiutare i nostri concittadini del Mississippi».
Fonte Corriere.it