Il palco dell’Ariston come l’angolo di un bistrot o del salotto di una aunt inglese. Il 'freddino' attore britannico sciolto da un bravissimo Bonolis
Un tè con Hugh Grant. Tavolino, servizio di porcellana bianca, gatto di porcellana bianca. Il palco dell’Ariston come l’angolo di un bistrot o del salotto di una aunt inglese. Il gatto non poteva mancare, come vuole la tradizione degli interni britannici. Ed è su di lui che comincia lo sketch tra l’interprete di ‘Notting hill’ e Paolo Bonolis.
“Com’è Julia Roberts? Bellissima…?” attacca poi Bonolis, “Bellissima, sì” conferma Grant, “ma poi sorride e vedi solo tanti denti”. Freddura molto british. Grant è arrivato a Sanremo nel tardo pomeriggio. Nessuna conferenza stampa. Nessuno lo ha visto, a parte gli organizzatori.
Bellissimo quanto Julia Roberts e con un numero di denti sicuramente più consono, ha un tantino raffreddato l’atmosfera del Festival, questa sera anche più frizzante per via dei duetti portati in scena dagli artisti. Ci ha pensato il solito Bonolis, che è riuscito a scuotere in più occasioni l’uplomb del divo: “Lei sa di essere sexy, vero? No, perché io altrimenti a quale forma vivente appartengo?” incalza strappando un sorriso (vero) al protagonista di ‘Quattro matrimoni e un funerale’.
Lo sketch si chiude con l’ingresso di Antonella Clerici, che questa sera torna a cantare. Ieri aveva promesso che non lo avrebbe più fatto, dopo essersi lanciata in “Something stupid”. Perché no? Riesce a essere gradevole anche quando stona.