Apertura sulle note dell'Inno di Mameli, in versione rock
Sanremo, Bonolis mattatore nella difficile serata della morte di Castagna
Il conduttore d'oro della Rai conduce il Festival all'insegna di gag e battute. Poi la cronaca irrompe sul palco e l'Ariston si alza in piedi
Sanremo, 1 mar. (Adnkrioonos) - Bonolis mattatore assoluto in una delle serate piu' difficili della storia del Festival di Sanremo. Inevitabile che la notizia della morte di Alberto Castagna abbia dato un senso surreale alla serata di apertura della 55esima edizione con Paolo Bonolis che ha dato l'annuncio due ore dopo che la notizia della morte era stata confermata.
Ma il conduttore aveva saputo soltanto 15 minuti prima della scomparsa improvvisa del collega, informato dal manager fidato Lucio Presta: d'altra parte non sarebbe stato neppure prudente diffondere prima all'Italia televisiva una notizia che ancora non aveva raggiunto tutti i parenti di Castagna.
Prima, Bonolis non aveva lesinato gag e battute. Dopo un'entrata classica all'insegna del 'buonasera' e 'benvenuti' e un ''un po' di emozione me la sento, caspiterina'', Bonolis non delude. L'uomo d'oro della Rai parte con lo show. Dall'ironia sulla Convenzione tra Rai e Comune di Sanremo, in base alla quale ''la Rai puo' subaffittare il Festival a Canale 5'', arriva al 'nonna Abelarda' all'indirizzo di Antonella Clerici, titubante nella rituale discesa della scala. Strizzata in un corpetto di paillettes argento e una ampissima gonna di tulle con effetto petali di rosa, la conduttrice del 'Ristorante' indugia sugli scalini. ''Ti voglio bene, Antonella ma scendi che mi si invecchiano i Classici'', dice Bonolis ironizzando sull'eta' della categoria piu' attempata in gara. La Clerici offre sicuramente maggior spunti alla verve di Bonolis. ''Ecco il presepe'', è uno delle altre definizioni con cui l'apostrofa. Solo un sorriso a labbra serrate, invece, per la voce cartoon della sobria Federica Felini.
Un festival apertosi sulle immagini del documentario di Wim Wenders ''L'anima di un uomo'' ma soprattutto sulle note dell'Inno di Mameli, suonate dalla chitarra elettrica di Paolo Carta. La platea dell'Ariston, però, ha risposto un po' freddamente a questo avvio patriottico. Nessuno si è alzato in piedi. L'invito del chitarrista, cui si era associato l'auspicio di Bonolis, è stato fatto cadere nel vuoto dal pubblico in sala. E la regia di Stefano Vicario ha evitato inquadrature poco opportune.
Subito dopo l'omaggio dei giovani a tre grandi della musica italiana. Il ''reparto di ostetricia della musica italiana'', come li ha definiti Bonolis, ha cantato ''Un'avventura'' di Lucio Battisti, ''Mi sono innamorato di te'' di Luigi Tenco e, infine, ''Il pescatore'' di Fabrizio De Andre'.
Michael Buble', unico ospite della serata, ha duettato con Bonolis in ''Tu vuo' fa' l'americano'' fornendo lo spunto per una battutina politica di Bonolis che ha detto che il cantante canadese e' stato scoperto dal premier locale. ''Qui in Italia sarebbe impensabile che un posteggiatore venisse lanciato nel mondo dello spettacolo dal primo ministro'', ha ironizzato Bonolis.
Poi la difficile seconda parte: Bonolis apre la parentesi impegnata del Festival e inizia con l'appello per liberazione di Giuliana Sgrena ''ancora in mano a terroristi estorsori'': ''Ci auguriamo che torni presto a casa'', ha detto. Ancora, la tragedia del Darfur, introdotto da un lungo discorso sull'infanzia. Sullo schermo scorrono le immagini di Alice, una bimba di pochi mesi, ''figlia -la presenta Bonolis- di uno dei coristi del festival''. Mentre partono le note de ''I bambini fanno oh'' del cantante Povia. Subito dopo il collegamento con il giornalista Stefano Tura e Barbara Contini in Sudan per presentare l'operazione Avamposto 55. ''Se Avamposto 55 nascera' -dice il conduttore- questo festival sara' veramento servito a qualcosa''.
Il ritorno all'Ariston dopo la pubblicita' e' una doccia fredda. La cronaca irrompe nel festival delle canzonette. Alle 23.30, in diretta dal palco dell'Ariston, Paolo Bonolis annuncia la morte di Alberto Castagna. Tutto il pubblico dell'Ariston, questa volta, si alza in piedi e applaude per oltre un minuto. ''E' l'unica arma che abbiamo per riuscire a dare ai suoi cari un pensiero - dice il conduttore accanto ad una Antonella Clerici che trattiene a stento la commozione - Credo che il proseguimento del Festival sia un dovere a cui non si sarebbe tirato indietro neanche Alberto''.
La continuazione e' nel segno di ''The show must go on'' ma Bonolis elimina gag e battute. Non e' aria di frizzi e lazzi anche se lo spettacolo deve continuare.