Primo passo concreto dopo accordi Sharm
Poco dopo l'alba di lunedì, Israele ha iniziato il rilascio di un primo gruppo dei 500 prigionieri palestinesi che ha deciso di liberare nell'ambito degli accordi raggiunti con il leader dell'Anp Abu Mazen al summit di Sharm el Sheikh in Egitto. Quattordici autobus, scortati da polizia e ambulanze, hanno lasciato il campo di prigionia militare di Ketziot, vicino al confine con l'Egitto.
"Le forze armate e le autorità penitenziarie - aveva annunciato un comunicato dell'esercito di Tel Aviv - procederanno congiuntamente alla liberazione di 500 prigionieri della striscia di Gaza e della Cisgiordania, detenuti sia per ragioni di sicurezza sia a titolo amministrativo" senza processo.
"Le scarcerazioni avranno luogo - prosegue il comunicato - nel contesto del coordinamento in corso con l'Autorità palestinese e conformemente alle intese raggiunte con i responsabili della sicurezza palestinese". Nei giorni scorsi era stata presentata la lista dei detenuti da scarcerare e la Corte suprema ha respinto un appello contro tale misura.
Tra i rilasciati figurano anche 44 prigionieri coinvolti in attentati a israeliani nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Fino ad ora Israele aveva sempre confermato che non avrebbe rilasciato detenuti "con le mani macchiate di sangue". Questa decisione, invece, potrebbe rappresentare un precedente per la liberazione di altri detenuti responsabili di attacchi diretti ad israeliani. Israele progetta di liberare almeno altri 400 prigionieri entro i prossimi tre mesi.