02/02/2005 19:45 |
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Lo ha dichiarato il giornalista francese Chesnot sequestrato in Iraq con il collega Georges Malbrunot al pm della procura di Roma Erminio Amelio in trasferta a Parigi per sentirlo per rogatoria internazionale. Chesnot avrebbe appreso questa circostanza dagli uomini dell'Esercito islamico che lo tenevano prigioniero, ma ha precisato al magistrato della capitale di non aver mai visto Baldoni.
Si cerca in Francia una pista per far luce sulla morte di Enzo Baldoni, giornalista italiano free lance sequestrato e ucciso lo scorso agosto da un commando islamico. Un magistrato del pool antiterrorismo della Procura di Roma, Erminio Amelio, si è recato a Parigi accompagnato da un funzionario della Digos e da un ufficiale dei Ros dei carabinieri.
Amelio procederá all'audizione dei giornalisti Christian Chesnot e Georges Malbrunot, il primo corrispondente di Radio France International, l'altro inviato speciale del Figaro, entrambi rapiti in Iraq il 20 agosto scorso sulla strada da Bagdad a Najaf insieme al loro autista siriano, Mohamed Al Joundi, liberato nel novembre scorso durante l'offensiva nordamericana su Falluja.
Chesnot e Malbrunot vennero liberati il 21 novembre scorso dai guerriglieri dell'Esercito islamico in Iraq, la stessa formazione che rapì e presumibilmente uccise Baldoni.
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02/02/2005 19:46 |
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UCCISO PERCHÉ NON COLLABORAVA
Ed è proprio questo l'obiettivo della trasferta Oltralpe: far luce su eventuali connessioni tra il sequestro dei due reporter francesi e quello di Baldoni, il cui corpo ancora non è stato riconsegnato all'Italia.
E a sentire Christian Chesnot, Enzo Baldoni, fu assassinato perché non collaborava
Chesnot avrebbe appreso questa circostanza dai suoi rapitori, ma ha precisato di non aver mai visto Baldoni. Gli uomini del cosiddetto "Esercito Islamico in Iraq" avrebbero anche aggiunto che Baldoni non diceva la verità sulla sua posizione.
Stando a quanto dichiarato da Chesnot e Malbrunot all'indomani della loro liberazione, in una fattoria a sud di Bagdad, uno dei luoghi dove erano stati tenuti prigionieri, c'era anche Enzo Baldoni. Da qui la decisione degli inquirenti italiani di avviare una rogatoria per ascoltare i due reporter, in qualità di testimoni.
A inoltrare la richiesta, nel dicembre scorso, il capo del pool antiterrorismo della Procura di Roma, Franco Ionta, il quale ha accelerato i tempi di procedura per una rogatoria da fare nel pomeriggio affinché Amelio raccolga anche la deposizione dell'autista iracheno dei reporter. |
02/02/2005 19:48 |
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IL FRATELLO: NESSUNA NOVITÀ SULLA SALMA
"Sì, sappiamo che la procura romana sta operando per fare luce sulla morte di Enzo": così Sandro Baldoni, fratello del reporter, ha commentatola notizia della trasferta in Francia degli inquirenti.
Sulla questione che, al momento, sta più a cuore ai Baldoni, e cioè il ritrovamento della salma del loro congiunto, "ancora nessuna novità", spiega Sandro, confermando, su questo versante, "continui contatti con la Croce rossa".
panorama.it
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