L'iceberg B-15A, il più grande del mondo, sta per scontrarsi con la banchisa antartica. A rischio migliaia di pinguini.
B-15A visto dal satellite
ANTARTIDE - «Sarà uno scontro tra Titani, un evento radicale e raro» così Robert Bindshadler, ricercatore di un centro di rilevazione della Nasa, descrive l'impatto, previsto per il 15 gennaio, tra un iceberg lungo circa 160 km (la più grande massa ghiacciata del mondo, grande quanto la Valle d'Aosta) chiamato B-15 e la calotta della costa antartica, nella zona della banchisa di «Ross». Il distacco tra la massa ghiacciata e la costa avvenne quattro anni fa, nel marzo del 2000, provocando il blocco dell'insenatura «McMurdo Sound» un canale lungo 148 km (sede di una base americana che fu importante nelle prime esplorazioni antartiche). Poi lo scorso ottobre il blocco si è diviso in due partia seguito di una violenta tempesta. Ora B-15A, il blocco più a sud, sta inesorabilmente volgendo verso la riva, spinto dalle maree, a una velocità di 2 chilometri al giorno. Gli scienziati della Nasa tengono da tempo sotto controllo gli spostamenti di questa montagna bianca, tramite riprese via satellite e ritengono che l'impatto produrrà un impressionante sgretolamento di B-15A e uno spettacolo naturale di «dimensioni titaniche»: il conto alla rovescia è cominciato.
PINGUINI - I movimenti dell'iceberg hanno però creato notevoli problemi alla fauna della zona, in particolare alle cucciolate di pinguini Adelia (Pygoscelis Adeliae), che vivono nell'area. Questi animali, che raggiungono un'altezza di 71 cm e un peso di circa sette chili, nidificano sulle rocce libere dai ghiacci delle coste. Gli adulti hanno da tempo notevoli difficoltà a raggiungere il mare per procurare il cibo ai piccoli, perchè per farlo devono ora superare l'ingombro dell'iceberg staccato. «Nel tempo che un pinguino impiegherà per ritornare dai margini del ghiaccio fino alla sua colonia, avrà usato tutta la sua energia e tutto il cibo che si è procurato» spiega Lou Sanson, direttore della società «Antarctica New Zealand». La maggior parte dei cuccioli è destinata a non farcla, ma la colonia quasi certamente sopravviverà.
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