TERREMOTI: DALL'ONU 500 MILIONI DI DOLLARI IN AIUTO AI VIVI
NEW YORK - Mentre il conto dei morti sale all'impazzata nelle regioni colpite dagli tsunami del 26 dicembre, il segretario generale dell'Onu Kofi Annan serra i ranghi e rastrella mezzo miliardo di dollari di aiuti di emergenza ai sopravvissuti.
''Non dobbiamo dimenticare i vivi, e soprattutto i poveri e i molti milioni di vulnerabili in questa regione'', ha detto Annan in una conferenza stampa convocata al termine di una serie di contatti internazionali intessuti al ritorno al Palazzo di Vetro quattro giorni dopo la tragedia.
Di fronte a quella che ha definito ''una catastrofe globale senza precedenti che richiede una risposta globale senza precendenti'', Annan ha fatto un primo bilancio dei danni e delle perdite: almeno 115 mila i morti, mezzo milione i feriti, un milione gli sfollati, cinque milioni le persone che necessitano di immediata assistenza. Ma ''i morti sono destinati a salire nelle prossime ore'', ha fatto eco ad Annan il coordinatore degli aiuti umanitari dell'Onu Jan Egeland che ha affiancato il segretario generale negli incontri di oggi con i capi di 18 agenzie umanitarie delle Nazioni Unite tra cui l'Unicef e l'Undp, con il presidente della Banca Mondiale James Wolfensohn, con gli ambasciatori dei paesi colpiti e, in teleconferenza con il segretario di stato americano Colin Powell e gli ambasciatori di Giappone, India e Australia, i paesi della coalizione dei soccorsi lanciata ieri dal presidente George W. Bush dal ranch di Crawford.
250 MILIONI DLR DA BANCA MONDIALE - E' stato l'apporto di Wolfensohn, che ha sbloccato 250 milioni di dollari di fondi della Banca, che ha permesso all'Onu di annunciare il totale dell'ammontare dei contributi finora promessi o ricevuti: ''Oltre 30 paesi si sono fatti avanti per aiutare, assieme a milioni di individui in tutto il mondo'', ha detto Annan ribadendo che ''il coordinamento della risposta adesso e' essenziale'' e che questo coordinamento, con l'avallo di tutti, spettera' all'Onu.
Nessuno scollamento dunque, ne' contraddizioni con l'iniziativa americana lanciata ieri dal presidente americano: se tensioni tra Usa e Onu ci sono state nei giorni scorsi e nelle ultime 24 ore, Annan e Egeland non l'hanno lasciato trapelare.
COALIZIONE SOCCORSI CI APPOGGIA - ''Il presidente Bush ha fatto bene'' a lanciare la coalizione che ''appoggera' il lavoro dell'Onu'', ha detto il segretario generale indicando che ''ci sono altre nazioni interessate a unirsi'' a quello che gli Stati Uniti hanno definito ''il nucleo'' dei paesi in prima linea sul fronte degli aiuti. ''Sono paesi - ha spiegato Egeland - che hanno a disposizione risorse che noi non abbiamo''. Di fronte alla vastita' della tragedia insomma i giochi di campanile sono un lusso che l'Onu - e il mondo - oggi non possono permettersi.
Non possono permetterselo anche perche', come ha detto Annan, i terremoti e i maremoti del 26 dicembre hanno posto le condizioni per un impegno della comunita' internazionale di lungo periodo: ''E' stata una tragedia enorme. Non basta l'apporto di un solo paese, o di una sola agenzia. Sappiamo che l'impatto di quanto accaduto sara' sentito per molto tempo'', ha detto Annan preannunciando per il 6 e per l'11 gennaio due appelli a breve e a lungo termine per nuove iniezioni di fondi.
I DUE APPELLI DI GENNAIO - Il primo appello, quello del sei gennaio, sara' sull'ordine di centinaia di milioni di dollari destinati a sopperire alle necessita' delle popolazioni colpite per sei mesi. Seguira' la settimana successiva, il secondo appello per alcuni miliardi di dollari, dovrebbe servire a finaziare la ricostruzione.
E a proposito delle prospettive a lungo termine, Egeland e' tornato a porre l'accento sulla catastrofe umanitaria che ha colpito i bambini.
Diarrea e malattie respiratorie hanno subito un'impennata nelle ultime 24 ore, lasciando sgomenti gli operatori dell'emergenza: ''Il 26 dicembre un terzo delle vittime sono stati bambini ma il numero dei bambini che nelle prossime settimane potrebbero morire per epidemie innescate dalla sciagura rischia di essere ancora superiore'', ha detto il coordinatore degli aiuti Onu.
Fonte Ansa.it