LOS ANGELES - Doveva ancora uscire nelle sale il terzo episodio del Signore degli Anelli, ma Peter Jackson era già al lavoro per il suo nuovo progetto: un nuovo remake di King Kong. Niente di più facile per un autore della sua fama, riuscito a mettere in piedi una macchina produttiva straordinaria per realizzare la meravigliosa trilogia premiata in ogni dove con riconoscimenti e incassi da capogiro, senza tradire lo spirito di Tolkien.
Si è così ritrovato in tasca un anticipo di 20 milioni di dollari per scriverne la sceneggiatura, si è buttato a capofitto nell'impresa, impegnandosi come regista, produttore e co-sceneggiatore. Ora, dopo sei mesi di scrittura insieme a Philippa Boyens e Fran Walsh, già co-autori della trilogia del Signore degli Anelli, l'ormai leggendario regista neozelandese è impegnato negli immensi studi di posa di Wellington con l'ingombrante scimmione.
"Nessun film è mai riuscito a catturare la mia attenzione più di King Kong. Fu proprio quel film - confessa Peter Jackson - a farmi venire in testa l'idea di fare il regista. Non manca proprio nulla: c'è avventura, azione, sentimento e io sono onorato di fare parte di quella che considero la sua eredità. King Kong è il mio film preferito da sempre, da quando lo vidi la prima volta che ero un bambino".
"Si tratta di un film magnifico e credo ci sia un'intera generazione che non lo ha mai visto e secondo me è arrivato il momento di farglielo vedere" spiega ancora il regista. "Sono deciso a dare realismo al film e a giocare sugli elementi drammatici della vicenda. Non è solo la storia di uno scimmione gigantesco che viene ucciso su un grattacielo. C'è la mutazione dei suoi sentimenti, è un personaggio vero, complesso, profondo".
"King Kong" prosegue il regista neozelandese "è creato al computer ma a dargli le espressioni è Andy Serkis, che ha già fatto Gollum ed è bravissimo. Il bambolotto utilizzato nell'originale, seppure antiquato, era perfetto, ma noi dobbiamo fare qualcosa in più e non è una questione di effetti speciali. Credo sia una questione di cuore, solo una questione di cuore".
Jackson ha quindi promesso che non stravolgerà la trama dell'originale: "Sarà la stessa, magari un poco più approfondita. Chi sono io per rovinare un film come King Kong? Spero solo di essere all'altezza".
La storia (di Merian C. Cooper e Edgar Wallace) è quella del gigantesco King Kong che, confinato in un'isola deserta, viene scoperto da un'équipe di ricercatori e portato a New York come attrazione turistica. Innamoratosi della bionda Jane ed esasperato dalla cattività, il gigante si libera dalle enormi gabbie che lo imprigionano, rapisce la giovane e terrorizza la città con le sue mostruose urla dalle cime dei grattacieli. Nel cast Naomi Watts (Mullholland Drive), Jack Black (School of rock), Adrien Brody (Il pianista), Jamie Bell (Billy Elliot).
Un aggiornamento continuo sul sito www.kongisking.net racconta i lavori in corso del progetto denominato Kong 2005 una specie di diario virtuale sui progressi quotidiani dell'entusiasta Peter Jackson, dei suoi attori e di tutta la crew. C'è molto da imparare dai suoi video-messaggi. Una generosa lezione di cinema in cui vengono illustrati i passaggi necessari per produrre una manciata di secondi di footage, o il divertente e maniacale lavoro di coloro che devono costruire gli immensi set neozelandesi.
Nel film di Peter Jackson, che dovrebbe essere pronto a dicembre dell'anno prossimo, gli effetti visivi fanno la parte del leone e per questo sono stati affidati alla società neozelandese Weta, che fece il suo debutto con Il Signore degli Anelli. Una garanzia per il regista, che intende utilizzare alcune delle tecniche più avanzate per ricreare le giungle primordiali delle Skull Islands e le diverse ambientazioni dell'America degli anni Trenta. Ma la magia, se ci sarà, sarà il prodotto di un'alchimia di numerosi fattori perché come era già accaduto per la saga di Tolkien, la tecnologia, da sola, non basta.
Fonte La Repubblica.it