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Forumandiano..!!

SUPERMASTER
Re: Nuovo drammatico messaggio in un sito internet
ROMA - ''Non abbiamo conferme, stiamo verificando l'attendibilita' della nuova rivendicazione''. Cosi' l'Unita' di crisi della Farnesina ha commentato la notizia di un nuovo drammatico annuncio contenuto in un secondo messaggio su un sito internet in cui si dice che Simona Pari e Simona Torretta sono state uccise.

P. CHIGI: CAUTELA, QUADRO DI TERRORISMO MEDIATICO

Palazzo Chigi mantiene la massima cautela anche sul secondo messaggio che annuncia la morte delle due cittadine italiane. Una situazione che induce a pensare ad un ''probabile quadro di terrorismo mediatico''. ''Il governo si e' attivato in tutte le direzioni e al momento non e' stato trovato alcun riscontro. Si invita percio' alla massima cautela, prudenza e responsabilita'''. E' quanto si legge in una nota appena diffusa dalla presidenza del Consiglio dei Ministri. ''Il moltiplicarsi dei comunicati, comunque, conferma - sottolinea il comunicato - l'analisi di inaffidabilita' avanzata stanotte e induce a pensare che ci si trovi di fronte a un probabile quadro di terrorismo mediatico''.

ITALIANE: CASINI, DIFFIDENZA GOVERNO SU RIVENDICAZIONI

''Il sottosegretario Letta da me interpellato mi ha comunicato che le rivendicazioni'' sull'uccisione di Simona Torretta e Simona Pari ''diffuse da alcune agenzie vengono valutate con totale diffidenza sulla loro attendibilita''. Lo ha detto nell'Aula della Camera il presidente Pier Ferdinando Casini. Casini spiega all'Aula di aver assunto informazioni su quanto scritto da alcune agenzie sulla rivendicazione dell'uccisione delle due cooperanti, richieste anche dal capogruppo Ds Luciano Violante. ''Il sottosegretario Letta da me interpellato per verificare - ha detto il presidente all'Assemblea - mi ha appena comunicato che le rivendicazioni vengono valutate con totale diffidenza sulla propria attendibilita'''.

ITALIANE RAPITE: LA RUSSA, PREMIER HA LASCIATO VERTICE

''Silvio Berlusconi e' stato chiamato e si e' allontanato dalla riunione''. Cosi' il coordinatore nazionale di An Ignazio La Russa ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano cosa fosse successo appena e' giunta la notizia del secondo messaggio sul web circa le due ragazze italiane rapite a Baghdad, nel corso della riunione dei leader della maggioranza.

LA JIHAD ANNUNCIA MORTE DELLE DUE SIMONE

Con un comunicato diffuso via Internet, un gruppo islamico afferma di aver ucciso le due operatrici umanitarie italiane Simona Pari e Simona Torretta, entrambe di 29 anni, sequestrate in Iraq il 7 settembre, per punire il governo italiano che non ha ritirato le sue truppe dal Paese. Il comunicato, diffuso su un sito raramente usato dai gruppi fondamentalisti, e nel quale i nomi delle due volontarie italiane non sono mai nominati esplicitamente, e' all'esame dell'intelligence, e al momento non vi e' alcun riscontro della notizia.

Molti sono i dubbi espressi al momento sulla notizia da ''Un ponte per...'', l'organizzazione delle due volontarie, e da altre ong, come Intersos, mentre Palazzo Chigi invita alla ''massima cautela'' in attesa di eventuali riscontri.

Il comunicato, comparso poco prima dell'alba nel mondo arabo e verso mezzanotte e mezza in Italia, e' firmato 'Organizzazione della Jihad (guerra santa)', un nome simile a quell' 'Organizzazione della Jihad islamica' che il 12 settembre sul sito web 'Yaislah.org', aveva dato un ultimatum di 24 ore al ''governo di Berlusconi'' per ritirare i soldati italiani (circa 3000 uomini) dall'Iraq, affermando che altrimenti avrebbe ''eseguito la sentenza di Dio che sara' lo sgozzamento, se Dio lo vuole dei due ostaggi italiani''.

''Nel nome di Dio il mericordioso, il compassionevole. Lode a Dio... noi della Organizzazione della Jihad annunciamo che il verdetto di Dio e' stato eseguito per i due prigionieri italiani tramite scannamento, dopo che il governo italiano guidato dal vile (primo ministro Silvio) Berlusconi non ha assolto la nostra unica condizione di ritirarsi dall'Iraq. Mettiamo in guardia il governo italiano che continueremo a colpire, e colpire, ogni singolo straniero in Iraq. E non ci arrenderemo e non rinunceremo fino a quando non avremo scavato le vostre tombe in ogni centimetro (pollice) della terra irachena....'', afferma il comunicato pubblicato oggi sul sito 'www.openforum.ws/vb/showthred.php?t=12529'.

Il comunicato non fa alcun accenno ai due operatori umanitari iracheni, Raed Ali Abdul Aziz (32 anni) e Mahnaz Bassam (29 anni), prelevati con le italiane da un commando ben armato e ben organizzato, in pieno giorno, dall'ufficio della Ong 'Un ponte per... ' nel centro di Baghdad.

In ambienti di Palazzo Chigi si sottolinea come al momento non vi sia alcun riscontro che confermi la notizia della morte dei due ostaggi italiani. Inoltre si ritiene che la fonte che ha dato la notizia sia poco attendibile e non escludono che si possa trattare, come e' successo altre volte in passato, di una provocazione.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e' stato immediatamente informato dell'annuncio e sta seguendo l'evolversi della situazione, i suoi piu' stretti collaboratori, compresi i sottosegretari Letta e Bonaiuti, e la Farnesina.

Il ministro degli esteri italiano Franco Frattini ha saputo della notizia a New York, dove si trova per l'Assemblea generale dell'Onu, ed e'in costante contatto con la Farnesina.

''Grandi dubbi'' sono stati espressi da 'Un ponte per'. In un messaggio intitolato ''Una lunga notte'', l'organizzazione sottolinea che il sito utilizzato oggi per dare l'annuncio dell'esecuzione e' stato usato in passato per messaggi risultati inattendibili.

''E' una notizia sconvolgente'', ha detto la madre di Simona Torretta, Annamaria, che ha pero' tirato un piccolo sospiro di sollievo dopo le notizie che arrivavano dalla Farnesina sulla scarsa attendibilita' del comunicato. ''Si riaccende la speranza - ha commentato - Certo ci hanno ammazzato con questa notizia. L'importante e' che non sia vera''. La sorella di Simona, Laura, ha aggiunto: ''Ringraziamo Dio, finalmente una buona notizia. Dalla Farnesina non ci hanno detto nulla, forse perche' stanno ancora lavorando''.

ITALIANE, AMBASCIATA USA A BAGHDAD NON HA CONFERME

L'ambasciata degli Stati Uniti a Baghdad ''non ha nessuna conferma'' della notizia apparsa ieri su Internet a firma di un presunto gruppo islamico che annunciava l'uccisione delle due operatrici umanitarie italiane Simona Pari e Simona Torretta, entrambe di 29 anni, sequestrate in Iraq il 7 settembre, per punire il governo italiano che non ha ritirato le sue truppe dal Paese. ''Noi non abbiamo nessuna conferma'' che tali dichiarazioni ''siano vere'' ha puntualizzato un portavoce dell'ambasciata Usa interpellato dall'Afp. La fonte precisa che l'ambasciata statunitense ha anche ''forti dubbi sul precedente annuncio diffuso dallo stesso sito internet nel quale il gruppo avanzava delle richieste contraddittorie''.
23/09/2004 12:26









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Re:
''Italiane uccise: mostreremo il video''
12.43: Il gruppo terroristico Ansar al Zawahri ha annunciato attraverso un sito internet islamico che presto sarà trasmesso un video con la prova dell'uccisione di Simona Pari e Simona Torretta, le due volontarie italiane rapite in Iraq il 7 settembre scorso. Il governo, intanto, ha giudicato inattendibile anche questa nuova rivendicazione invitando, allo stesso tempo, alla massima cautela. Dopo il drammatico appello, ieri, dell'ostaggio britannico al primo ministro Blair affinché gli salvi la vita, il ministro degli esteri Jack Straw ha ribadito oggi che il governo inglese non tratterà con i terroristi. Il fratello dell'ostaggio, intanto, ha accusato la coalizione di averne sabotato il rilascio.





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ITALIANE RAPITE/ PATTUGLIA USA NON INSEGUI' RAPITORI (MANIFESTO)
24/09/2004 - 08:31
Secondo il racconto di un testimone oculare

Roma, 24 set. (Apcom) - Una pattuglia americana giunse nella sede di 'Un ponte per' "tre, quattro minuti" dopo l'avvenuto sequestro delle due operatrici italiane, Simona Pari e Simona Torretta, e dei due operatori iracheni, Manhaz Bassam e Raad Ali Abdulaziz.

"Noi delle Ong che non eravamo stati portati via e i vicini li abbiamo bloccati - ha raccontato al Manifesto un testimone oculare anonimo - spiegando quello che era accaduto e insistendo che avrebbero potuto raggiungere i rapitori: visto il traffico non potevano essere molto lontani".

"Ma gli americani si sono fermati, sono entrati a dare un'occhiata e se ne sono andati - ha affermato la fonte - Non hanno fatto nulla. Poi è venuta anche la polizia irachena".

copyright @ 2004 APCOM



se la notizia è vera mi chiedo come mai non siano intervenuti...voi cosa ne pensate ???










..."Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero" (anonimo arabo).
24/09/2004 12:15
 
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posto per intero questo articolo per le interessanti riflessioni contenute.




In Iraq un nuovo Saddam?
di Prof. Patrick Boylan

Pesanti ombre si allungano sulla domanda di chi stia dietro e per conto di chi agisca il sedicente «esercito islamico», quello che ha ucciso Enzo Baldoni e che ha rapito prima i due giornalisti francesi ed ora (lo stile è identico) le due coraggiose operatrici di pace italiane.
Molti elementi inducono a pensare, infatti, che non si tratti dei cosiddetti «fanatici islamici» bensì degli «squadroni della morte» che, secondo «The Guardian» (9.12.03), da mesi la CIA sta allenando in Israele.
Questi ultimi tristi eventi potrebbero significare che ora i famigerati squadroni sono entrati in azione, secondo un copione più volte sperimentato dalla CIA in America Latina (e non solo), per aiutare il Primo Ministro iracheno Allawi a diventare il nuovo Saddam.
Fantapolitica? Secondo il Chicago Sun-Times (25.7.04) l'ambasciatore americano in Iraq, Negroponte, ha creato e diretto gli squadroni della morte in Honduras ed altrove per spianare la strada al dittatore di turno. Il giornale americano aggiunge: «E Allawi sta seguendo il copione sudamericano in puro stile Negroponte». Allawi è del resto, secondo il Guardian Weekly (23.7.04) e la BBC Web News (25.5.04), da lungo tempo un collaboratore della CIA e prima ancora dei Servizi segreti britannici - proprio come Saddam. Ora sembra stia facendo esattamente quello che faceva l'ex dittatore iracheno quando prese il potere 40 anni fa con la sponsorizzazione di Washington.

Allawi ha ripristinato la pena di morte, ha istituito il coprifuoco e ora potrebbe apprestarsi ad usare gli squadroni della morte per eliminare fisicamente l'opposizione in vista delle elezioni di gennaio prossimo (se non slitteranno). Solo che non ci devono essere testimoni oculari del regno di terrore che sta per iniziare. Non ci devono essere pacifisti ficcanaso, giornalisti non allineati, ONG incontrollate, gente che potrebbe scattare delle foto. Quindi occorre spaventarli, allontanarli, come ha fatto il primo Saddam e come hanno fatto i dittatori latinoamericani portati al potere dalla CIA. (Ricordate quei film sui giovani volontari americani in Honduras o in Cile, eliminati insieme a preti e a suore e allo stesso Mons. Romero da misteriosi squadroni di rapitori/assassini che volevano poter agire contro la popolazione con le mani libere?)
Ora, dopo i recenti rapimenti, «la maggior parte del personale delle ONG internazionali si appresta a lasciare l'Iraq» scrive Televideo (8.9.04). E' fantapolitica, dunque, pensare che questo è proprio ciò che si auguravano Allawi e, dietro le quinte, Negroponte?

Alla luce di ciò si comprende perché i guerriglieri iracheni indipendentisti non vogliano deporre le armi: semplicemente perché non vogliono fare la fine di Enzo Baldoni. Sanno che senza armi per difendersi saranno arrestati dalla polizia (se il governo riesce a trovare accuse) oppure, nel caso contrario, rapiti dagli squadroni della morte. Proprio come avviene non solo in America Latina ma anche, in questi ultimi anni, in Algeria e altrove.
Coprifuoco di sangue, dunque. Eliminazione dell'intera opposizione non allineata dietro gli USA.
Poi il governo indice le "elezioni libere" e... indovinate chi vince.
Perché sto parlando di tutto ciò in un momento così terribile come questo?
Perché dobbiamo sì chiedere la restituzione delle due coraggiose italiane rapite, ma a chi di dovere, senza farci abbindolare.
Non dobbiamo fare appelli a presunti «guerriglieri islamici» finché sussistono dubbi sulla loro reale identità. Non dobbiamo interrogarci sul perché i rapitori non abbiano pietà di due ragazze che tanto hanno fatto per aiutare gli iracheni a svilupparsi, per potersi gestire come popolo indipendente, perché è proprio QUESTO il loro torto (per chi le ha fatto rapire).

Se invece, malauguratamente, dovessimo accettare di usare gli schemi razzisti proposti dai mass media («gli islamici non hanno pietà per nessuno, nemmeno i pacifisti, nemmeno le donne»), non faremmo altro che avvalorare il mito di una mente islamica deviata.
E ciò è proprio quello che vogliono le menti davvero deviate che potrebbero aver commissionato questo rapimento, menti al 100% cristiane e che si trovano non a Saddam City ma nei palazzi del potere occidentale.
Le manifestazioni di solidarietà vanno benissimo. E' giusto che ci riuniamo davanti alla sede di "Un Ponte per..." E' giusto che esprimiamo il nostro dolore ai familiari ed ai colleghi.
Ma per dire "no!" ai sequestri e "si!" alla restituzione dei volontari rapiti, per dire che questi eventi non ci disorientano e non ci intimoriscono, per dire che, anzi, questa svolta non fa che avvalorare gli indizi appena elencati, organizziamoci per chiedere la liberazione degli ostaggi a chi di competenza: davanti a Palazzo Chigi e davanti all'ambasciata degli Stati Uniti credo che sarebbe una buona scelta.








..."Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero" (anonimo arabo).
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