Delle assunzioni programmate nel 2004, solo il 18,5% è al femminile. Nel 2003 erano il 20,3. Crescono solo le manager
ROMA - Meno gettonate le donne in azienda. Sul fronte del lavoro in rosa nel 2004 l'Italia fa un passo indietro. Delle 673.763 assunzioni previste dalle imprese italiane entro l'anno, la quota che interessa le donne va dal 18,5% (la percentuale destinata al gentil sesso) al 52,6% (se si contano le assunzioni «indifferenti», quelle per le quali le imprese dichiarano di voler assumere indifferentemente uomini e donne). Una forbice più ristretta rispetto a quella registrata nel 2003 quando la percentuale di preferenze per le donne si aggirava fra il 20,3 e il 56%, su un totale di 672.472 nuovi reclutamenti. E' quanto emerge dall'indagine annuale sui fabbisogni professionali e sulle previsioni di assunzione delle imprese italiane condotta da Unioncamere e dal ministero del Welfare su 100mila imprese diffuse su tutto il terriotrio nazionale.
POCHISSIME MA IN CRESCITA LE MANAGER - Quando poi si tratta di assumere una figura manageriale la situazione per le donne peggiora ulteriormente. Per comandare le imprese preferiscono ancora di gran lunga i maschi: delle 2.721 assunzioni di dirigenti previste quest'anno il 39,8% sono destinate agli uomini e solo il 5% alle donne (per il restante 55,2% dei posti le imprese non hanno espresso una preferenza di genere). Una situazione non certamente rosea per il gentil sesso ma comunque migliore rispetto al 2003 quando soltanto l'1,7% delle aziende intendeva assumere manager in gonnella.
I MESTIERI DELLE DONNE - Non si modificano di molto invece gli ambiti privilegiati del lavoro al femminile. La ricerca conferma per le donne la leadership nell'insegnamento (63,7%), in farmacia (54,4%), tra gli assistenti sanitari (71,6%), nei servizi alla persona (66,3%).
MAGGIOR RICHIESTA AL NORD - A livello territoriale, le regioni in cui si concentra la maggior richiesta di professionalità femminile sono Emilia Romagna, Toscana e Lazio. Al contrario, le regioni in cui la quota di assunzioni di donne è più bassa sono Calabria, Sicilia e Puglia.
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