L'attore è morto a L.A., aveva 80 anni
Marlon Brando, l'inarrivabile interprete di "Fronte del porto", del "Selvaggio", del "Padrino" e di tanti altri capolavori di Hollywood, si è spento presso l'Ucla Medical Center, il centro medico dell'Università della California a Los Angeles. Il decesso, dovuto a una crisi polmonare, risale a giovedì sera, ma la notizia è stata diffusa venerdì dal canale Cbs 5 news. Vincitore di due Oscar, Brando aveva 80 anni e da tempo soffriva di depressione.

Il finale della vita dell'attore è stato in salita. Non più tardi di un anno fa fece sapere senza mezzi termini di non avere i soldi per mantenere Maria 'Christina' Ruiz, la donna 43enne con cui aveva avuto una relazione per 14 anni e che sostiene di aver avuto tre figli dall'attore. La donna aveva denunciato il protagonista di 'Fronte del porto' chiedendogli 100 milioni di dollari per rottura di contratto.

Per dimostrare la sua buona fede Brando non ha esitò a presentare dei documenti al tribunale, sostenendo che il proprio patrimonio era "significativamente diminuito", che era stato costretto a vendere importanti beni e a ipotecare la sua stessa casa: disse di percepire 6 mila dollari al mese di pensione e di aver guadagnato solo 50 mila dollari per la sua interpretazione del 'Padrino', il film di Francis Ford Coppola per cui ottenne un Oscar.

Per tenersi a galla l'ormai recluso di Hollywood si era arreso a prestare la sua voce a spot pubblicitari che forse non verranno mai realizzati. Problemi di salute avevano avvelenato il viale del tramonto del divo dimenticato: il cuore ballerino e l'eccesso di peso avevano costretto Brando, secondo alcuni intimi, a dormire con la bombola dell'ossigeno accanto al letto. Due anni fa una polmonite lo aveva portato in ospedale e indotto il regista Keenan Ivory Wayans a licenziarlo dal set del film comico 'Scary Movie Due' dove avrebbe dovuto girare una parte piccola ma profumatamente pagata.

Qualche mese dopo questo allarme, l'ultima apparizione di Brando in tv fu accolta dai fischi: sul palcoscenico del concerto dell'amico Michael Jackson al Madison Square Garden Marlon si fece rider dietro da un pubblico che aveva pagato cifre da capogiro per sentir musica lanciandosi in una filippica fuori copione contro la violenza sui bambini.

Era la sera del 7 settembre 2001: l'ultimo week-end spensierato di New York prima delle stragi al World Trade Center.

:SMILE135: Marlon, grazie per i tuoi films:SIMLE7:

Brando, da Uomini a The Score

Erede di Laurence Olivier e padre spirituale dei ribelli maledetti come James Dean, otto candidature all'Oscar e due vittorie (nel 54 in Fronte del Porto di Kazan e nel 72 con Il Padrino di Francis Ford Coppola), Marlon Brando recitò 40 film in 40 anni. Di sè disse: "Faccio il mestiere più inutile del mondo, ma resto a Hollywood perché non ho il coraggio di rifiutare i soldi". Attraente e violento, ma metodico seppe incarnare i personaggi più diversi.



Un anno fa aveva espresso gli ultimi desideri per il proprio funerale: essere cremato e far spargere le ceneri sotto le palme dell'isola tropicale che un tempo possedeva. E poi far pronunciare a Jack Nicholson il discorso in sua memoria, far fare un commento a
Michael Jackson.

Sono quaranti i film nei quali ha recitato da Uomini, il mio corpo ti appartiene di Fred Zinnemann del 1950 al The Score, di Frank Oz del 2001.Tra cui grandi successi come Un tram che si chiama desiderio, Bulli e pupe, Gli ammutinati del Bounty, Ultimo tango a Parigi, Il padrino, Apocalypse now-redux.

Marlon Brando è stato un attore con grande capacità interpretativa: attraente e violento, brutale e pericoloso. Metodico nell'arte recitativa, per questo ha portato alla celebrità l'Actor's studio.

Con Un tram che si chiama desiderio (versione cinematografica di un'opera teatrale già interpretata dall'attore) entra nell'immaginario collettivo con la canottiera immacolata di Kowalski, che diventerà un esempio da seguire per ogni macho. Nel film cult non solo è straordinariamente, ma è al contempo duro e profondamente sensibile, ribelle e anticonformista.

Gli anni Cinquanta sono il suo decennio d'oro. Negli anni Sessanta invece non dà prova di grandi capacità salvo nel film da lui diretto I due volti della vendetta, 1961. Mentre crea innumerevoli problemi sui set che frequenta e alle produzioni che lo ingaggiano.

Negli anni Settanta è come risorto cinematograficamente I registi Francis Ford Coppola e Bernardo Bertolucci lo fanno tornare sugli schermi da grande con Il padrino (1971), che nei panni di Don Vito Corleone gli vale il secondo Oscar (che non andrà a ritirare per solidarietà con la causa dei pellerossa), e con il controverso Ultimo tango a Parigi (1972). Di quest'ultima pellicola si ricorda il suo volto distrutto e la notevole interpretazione di una sequenza di sodomia.

Negli anni 80 e 90 si limita ad apparizioni miliardarie, salvo nelle vesti di Kurz in Apocalipse Now di Coppola (1979) dove dà prova di un saggio di recitazione da manuale.

Filmografia

The score (attore) Frank Oz 01 ottobre 2001
In fuga col malloppo (attore)Yves Simoneau 01 gennaio 1998
Il coraggioso (attore) Johnny Depp 01 ottobre 1997
L'isola perduta (attore) John Frankenheimer 01 gennaio 1996
Don Juan De Marco maestro d'amore (attore) Jeremy Leven 01 dicembre 1995
Cristoforo Colombo - La scoperta (attore) John Glen 01 gennaio 1992
Viaggio all'inferno (2) (attore) Fax Bahr , George Hickenlooper 01 gennaio 1991
Il boss e la matricola (attore) Andrew Bergman 01 gennaio 1990
Un'arida stagione bianca (attore) Euzhan Palcy 01 gennaio 1989
La formula (1) (attore) John G. Avildsen 01 gennaio 1980
Apocalypse now- Redux (attore) Francis Ford Coppola 01 agosto 1979
Superman (attore) Richard Donner 01 ottobre 1978
Missouri (attore) Arthur Penn 01 gennaio 1976
Il padrino (attore)Francis Ford Coppola 01 ottobre 1972
Ultimo tango a Parigi (attore) Bernardo Bertolucci 01 gennaio 1972
Improvvisamente un uomo nella notte (attore) Michael Winner 01 gennaio 1972
Queimada (attore) Gillo Pontecorvo 01 ottobre 1969
La notte del giorno dopo (attore) Hubert Cornfield 01 gennaio 1969
Candy e il suo pazzo mondo (attore) Christian Marquand 01 gennaio 1968
Riflessi in un occhio d'oro (attore) John Huston 01 gennaio 1967
La contessa di Hong Kong (attore) Charles S. Chaplin 01 gennaio 1967
La caccia (2) (attore) Arthur Penn 01 gennaio 1966
A sud-ovest di Sonora (attore) Sidney J. Furie 01 gennaio 1966
I morituri (attore) Bernhard Wicki 01 gennaio 1965
I due seduttori (attore) Ralph Levy 01 gennaio 1964
Missione in Oriente (attore) George Englund 01 gennaio 1963
Gli ammutinati del Bounty (attore) Lewis Milestone 01 gennaio 1962
I due volti della vendetta (attore,regista) Marlon Brando 01 gennaio 1960
Pelle di serpente (attore) Sidney Lumet 01 gennaio 1959
I giovani leoni (attore) Edward Dmytryk 01 gennaio 1958
Sayonara (attore) Joshua Logan 01 gennaio 1957
La casa da tè alla luna d'agosto (attore) Daniel Mann 01 gennaio 1956
Bulli e pupe (attore) Joseph L. Mankiewicz 01 dicembre 1955
Fronte del porto (attore) Elia Kazan 01 ottobre 1954
Désirée (attore) Henry Koster 01 gennaio 1954
Il selvaggio (2) (attore) Laslo Benedek 01 gennaio 1954
Giulio Cesare (attore) Joseph L. Mankiewicz 01 gennaio 1953
Viva Zapata! (attore) Elia Kazan 01 gennaio 1952
Un tram che si chiama Desiderio (1) (attore) Elia Kazan 01 gennaio 1951
Uomini - Il mio corpo ti appartiene (attore) Fred Zinnemann 01 gennaio 1950

:SMILE23:

LOS ANGELES - La nebbia che avvolge le ultime decisioni del grande attore americano recentemente scomparso comincerebbe a dipanarsi.
Secondo quanto riferito dal giornale britannico "Observer", le ceneri di Marlon Brando potrebbero finire sparse sulle acque di Tetiaroa, l'atollo tahitiano che l'attore di "Un tram chiamato desiderio" e "Ultimo tango a Parigi" acquisto' negli anni Sessanta.
Ad officiare la cerimonia potrebbe essere Jack Nicholson, suo vicino di casa e grande amico. (Agr)

Brando è stata l'icona indiscutibile di molti giovani...
ma se dovrei commentare il suo essere attore, non ci riuscirei

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Scritto da: snoopy snoop 05/07/2004 2.40
Brando è stata l'icona indiscutibile di molti giovani...
ma se dovrei commentare il suo essere attore, non ci riuscirei

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idem io.... :SMILE23:
e utilizzo parole altrui per descrivere sua bravura e genialita'....:SMILE23:

Maria Schneider (con Brando in "Ultimo tango a Parigi")
"Ho sperato fino all'ultimo che la notizia non fosse vera. Purtroppo se ne va uno degli ultimi miti, tra i due-tre più grandi attori di questo secolo. Brando mi ricorda la mia gioventù. Non era brusco, tutto il contrario: era garbato, un grande professionista,
anche umile. Ed era onesto, con se stesso e gli altri: e questo forse per qualcuno era ed è stato un difetto. Su quel set mi ha aiutato tantissimo. E ricordo che nei momenti più difficili guardavo lui per trovare conforto. Ci sentivamo di tanto in tanto e con mia grande sorpresa, 4 anni fa, mi spedì una lettera. Non dirò il contenuto, è segreta. Ma ho avuto conferma di quel che pensavo: Marlon era un grande attore e un grande uomo che ho sempre rispettato molto perché ha sempre detto quel che pensava".

Gillo Pontecorvo (diresse Brando nel 1969 in "Queimada")
"Sono molto addolorato, c'era una grade stima e simpatia da parte mia, malgrado gli screzi avuti sul set. Ho incontrato moltissime star americane nella mia vita ma devo riconoscere che Brando, come uomo e attore, era dieci spanne sopra a tutti gli altri, nonostante il mio rapporto con lui sia stato molto burrascoso. Arrivava sul set sempre con un'idea precisa sulla sua recitazione. Per quel che riguarda la regia era correttissimo, mai diceva una parola e non metteva mai bocca. Ma se l'idea che lui si era fatto della sua recitazione in una determinata scena non collimava con quella io gli richiedevo, erano dolori. Essendo un professionista estremamente serio, cercava di avvicinarsi il piu' possibile a quel che gli veniva richiesto ma per ottenere questo risultato si perdeva un tempo prezioso. E per la lavorazione di un film non era l'ideale".

Sofia Loren (con Brando in "La Contessa di Hong Kong")
"Attori come lui dovrebbe essere eterni" commenta Sophia Loren, raggiunta in Svizzera dalla notizia della morte di Marlon Brando. La Loren, che aveva fatto innamorare Marlon Brando, diplomatico milionario nella "Contessa di Hong Kong" di Charlie Chaplin (1960) lo descrive come "un compagno di lavoro meraviglioso, una persona educata, un grande professionista. Sul set era molto ansioso: cominciò il film magrissimo ma col passare dei giorni si gonfiò sempre più perché mangiava una quantità incredibile di gelati", ricorda: "nonostante la sua fama di uomo litigioso, durante le riprese andò sempre d' accordo con Chaplin, del resto anche il regista era un tale personaggio che non poteva andare altrimenti". "Era molto generoso e sensibile, si fidava di tutti, ma nella sua vita ci sono state tragedie vere, forse si è lasciato andare per questo", dice l'attrice piangendo "un carissimo, grande amico".

Robert Duvall (con Brando in "Apocalypse Now")
"Il suo ricordo e il suo mito resteranno per sempre". Robert Duvall, che affianco' Marlon Brando in 'Apocalipse now', ha ricordato cosi' l'attore scomparso ieri a Los Angeles.

Francis Ford Coppola (regista di Brando in alcuni film famosi come "Il Padrino")
Marlon Brando "avrebbe odiato l'idea di persone sollecitate a commentare la sua morte". Coppola ha detto che, per questo motivo, intende limitarsi a dire di essere "triste" per la morte del grande attore.

James Caan (con Brando nel "Padrino")
"E' stato l'attore che ha maggiormente influenzato quelli della mia generazione. Chi nega questo, non ha capisce niente". "Chi cerca di negare la grande influenza di Brando su una intera epoca di recitazione non ha capito niente di cosa abbia significato Brando per il mondo prima del teatro e quindi del cinema".

Bernardo Bertolucci (regista di Brando in "Ultimo tango a Parigi")
"Con le lacrime agli occhi penso che morendo Marlon è diventato immortale. Ma forse lo era gia allora, sul ponte di Passy, a Parigi. E' quello che provava ogni giorno l'intera troupe di "Ultimo Tango" totalmente ipnotizzata dalla sua presenza. Nessuno di noi si era mai trovato davanti a una grande leggenda vivente. Lui era forse, per chi ama il cinema, l'unica vera mai esistita. Ricordo il primo ciack. Io grido: "Buona la prima!" Umetelli, l' operatore di macchina, arrossendo, mi sussurra: "Scusami ma mi sono trovato Marlon Brando nel mirino e sono rimasto a guardarlo, paralizzato". L' inquadratura è da rifare. All'Actor Studio aveva imparato meglio di tutti a sentirsi un altro, a diventare un rivoluzionario messicano, o un Hell's Angel, o un portuale di New York, o un albero o un fiume. Il cinema chiede di solito a un attore di entrare nella pelle di un altro. Io invece gli ho chiesto il contrario, di portare nel film il suo vissuto, di uomo e di attore. Alla fine mi ha detto: "Non farò mai più un film così. Non mi piace fare l' attore ma questa volta è stato peggio. Mi sono sentito violentato dall' inizio alla fine, la mia vita, le mie cose piu' intime, anche i miei figli, mi hai strappato fuori tutto". Non mi ha parlato per dodici anni. Mi ha fatto soffrire brutalmente, mi ha fatto dubitare di me e del mio lavoro. Poi, un giorno, l' ho cercato e lui mi ha tenuto al telefono per due ore. Abbiamo ricominciato a parlare come allora, c'era un grande buco da colmare e Marlon era diabolicamente curioso. L'ultima volta l'ho visto a casa sua qualche anno fa, erano le due del pomeriggio nella luce malata di Mulholland Drive. Parlavamo parlavamo e ben presto erano le otto di sera e continuavamo a parlare senza accorgerci che era diventato completamente buio. Nel buio gli chiesi se si era mai accorto di quanto fossi stato innamorato di lui".

Alan Parker (regista)
Per il regista Alan Parker, Marlon Brando era un'icona ed è un peccato che negli ultimi anni abbia ricevuto così poche buone offerte. "Era un'icona e mi sarei augurato che negli ultimi anni avesse ricevuto più offerte serie", ha detto Sir Alan.

Ciao Marlon

Marlon avrebbe odiato cose del genere"

Funerali strettamente privati e nessun memoriale per ricordare la star di Hollywood recentemente scomparsa. E' il desiderio dei congiunti dell'attore, sicuri di interpertare il carattere riservato e schivo di Brando. "Non abbiamo organizzato o autorizzato nessuna cerimonia - ha detto la sorella Jocelyn, 84 anni - Se qualcuno desidera prendere delle iniziative faccia pure. Ma sia chiaro: Marlon avrebbe odiato cose del genere".

"Non desideriamo fare niente che lui dovesse odiare - ha proseguito la signora Jocelyn - Adesso lui è in viaggio verso la sua destinazione, qualsiasi essa sia". La sorella ha detto di essere stata sorpresa dalla morte dell'attore, che aveva quattro anni meno di lei. "Da almeno un anno aveva bisogno dell'ossigeno, per problemi polmonari - ha detto - andava periodicamente in ospedale per farsi controllare. Anche questa volta era andato per dei semplici controlli. La sua morte ci ha colto di sorpresa".

Emergono intanto nuovi particolari sulla situazione tutt'altro che florida che ha caratterizzato gli ultimi anni del protagonista di "Fronte del porto". L'attore, morto il 2 luglio scorso a Los Angeles all'eta' di 80 anni, poteva contare su una pensione di quattromila
dollari elargita dallo Screen Actors Guild (l'associazione degli attori americani), una di duemila dollari passata dallo stato e qualche residuo dei diritti dei passaggi televisivi dei sui film. Non molto per una star che nel 1975 guadagnò 2 milioni e mezzo di dollari per un'apparizione di quindici minuti in "Superman".

Negli ultimi anni Brando viveva da recluso e pare che l'attore abbia fatto in tempo a dilapidare un patrimonio immenso. Anche negli anni Novanta, del resto, la star si era fatta pagare a peso d'oro per piccoli ruoli, spesso poco significativi: nel '92 il divo ricevette un compenso di 5 milioni di dollari per una parte in "Discovery" (che si rivelò un flop) e, nel 1994, intascò 5 milioni di dollari per la sua autobiografia.

Con un funerale blindato, le cui istruzioni Brando ha lasciato registrate in una cassetta pochi mesi prima di morire, si chiude la storia di una delle ultime leggende di Hollywood. Le ceneri dell'attore saranno sparse da Jack Nicholson sull'atollo di Tetiaroa, il paradisiaco angolo di Polinesia che Brando acquistò nel 1967 per 110 mila dollari dopo aver lavorato sull'isola per le riprese del film "Gli ammutinati del Bounty".

Cerimonia funebre privata per l'attore

Marlon Brando, morto all'età di 80 anni, è stato cremato nel corso di una cerimonia privata svoltasi durante il fine settimana a Los Angeles, presente soltanto la famiglia. Lo ha rivelato uno degli amici dell'attore, Jay Kanter, che non ha confermato se le ceneri di Brando verranno disperse nell'isolotto della Polinesia di sua proprietà. Kanter ha aggiunto solo che tutto è stato disposto seguendo le indicazioni fornite da Marlon Brando.


La sorella di Marlon, Jocelyn, 84 anni, aveva dichiarato: "Non abbiamo organizzato o autorizzato nessuna cerimonia. Se qualcuno desidera prendere delle iniziative faccia pure. Ma sia ben chiaro: Marlon avrebbe odiato cose del genere. Non avrebbe affatto apprezzato. Non desideriamo fare niente che lui dovesse odiare. Adesso lui è in viaggio verso la sua destinazione, qualunque essa sia".

Intanto fioccano indiscrezioni sul nuovo film al quale l'attore aveva accettato di prendere parte e le cui riprese sarebbero dovute cominciare questo mese. Il titolo della pellicola è "Brando and Brando", il regista Ridha Bei, ha dichiarato che andrà avanti lo stesso con il progetto.