Non importa come riusciranno ad ottenere il dono della longevità. Per i cittadini di Lavendou, piccolo paesino della Costa d'Azzurra, l'ordine è tassativo" Vietato morire". Ad impartirlo, per la serie "a mali estremi, estremi rimedi", è stato infatti il sindaco che con un'ordinanza in piena regola ha disposto il divieto di decesso per coloro che non dispongono di una tomba di famiglia. La motivazione? In cimitero non c'è più posto.
Gil Bernardi, questo il nome del primo cittadino di Lavendou, non ha avuto altra scelta. Dopo essersi visto respingere dal Tribunale amministrativo di Nizza il progetto per la costruzione di un nuovo camposanto, ha deciso - un po' per protesta, un po' per disperazione - di emettere l'ordinanza che vieta appunto ai concittadini "senza tomba" di morire nel territorio sotto la sua giurisdizione. Se è vero aveva spiegato Bernardi - che l'articolo 013 del codice comunale impone al sindaco di provvedere d'urgenza alla "sistemazione" dei defunti, la situazione che si era venuta a creare non gli aveva di fatto consentito altre via d'uscita.
Il progetto per costruire un nuovo cimitero era stato presentato dall'intraprendente primo cittadino pochi mesi fa. Nonostante l'urgente necessità di trovare un tetto per tanti defunti in lista d'attesa, era stato pero' respinto. Un'associazione di ambientalisti si era infatti battuta affinchè non venissero violati i vincoli paesaggistici della zona in cui il cimitero sarebbe dovuto sorgere. Intervenuti sulla questione, i giudici del Tar amministrativo avevano infine dato loro ragione e decretato che essendo un luogo di grande interesse per i turisti, non poteva essere utilizzato come residenza per i morti. Come dire: meglio un turista vivo che un concittadino morto.