Le Hawaii come laboratorio della 'sesta estinzione'
Secondo uno studio britannico, nell'arcipelago americano si
sta verificando il sesto, e forse più radicale, periodo di
scomparsa delle forme di vita sulla Terra
Circa la meta' delle 114 specie che si sono estinte negli
Stati Uniti, da quando, trent'anni or sono, entrò in vigore
la legge per la protezione delle specie in pericolo vivevano
alle Hawaii (nella foto). L'arcipelago del Pacifico sarebbe
una sorta di laboratorio dell'estinzione che, secondo alcuni
conservazionisti e anche alcuni scienziati, è attualmente in
corso. Uno studio di Science, prodotto da naturalisti
britannici, indicava che siamo protagonisti del sesto, e
forse più radicale, periodo di scomparsa delle forme di vita
sulla Terra.
Dietro le Hawaii, che perdono pesci, serpenti, uccelli, 52
specie in tutto, ci sono, fra Stati e Territori dell'Unione,
la California (undici specie), l'isola di Guam (otto), il
Texas e l'Alabama (sette ciascuno). Molte specie si
estinguono prima ancora di finire sulla lista di quelle in
pericolo per ritardi e lentezze della burocrazia
statunitense. Alle Hawaii, il Centro per la diversità
biologica, che stila il rapporto che denuncia la situazione,
ne trae spunti per polemiche politiche, accusando
l'Amministrazione federale dello 'spettacolare fallimento'
nella protezione delle specie in pericolo. L'Amministrazione
Bush inserisce in media nove specie l'anno sulla lista e
centellina i finanziamenti, quella Clinton ne inseriva
mediamente 65 l'anno.
I servizi della pesca e della natura replicano ricordando
che, quando la legge entro' in vigore, alcune specie erano
così compromesse che non poterono essere salvate e ricorda,
alle Hawaii, l'impatto dell'urbanizzazione sull'ambiente. Ma
le indicazioni che arrivano da ambientalisti e scienziati
vanno al di là delle polemiche politiche contingenti.
Secondo Stuart Pimm, un ecologista della Duke University,
che si basa sullo studio di Science, 'abbiamo finora
sottostimato portata ed impatto dell'estinzione in atto'.
Anche le cause di quanto sta avvenendo non sono chiare,
perché nessuno dei singoli fenomeni - dal riscaldamento
dell'atmosfera all'azione dell'uomo - sembra spiegare il
tutto.
Quanto alle estinzioni, se ne contano finora cinque e quella
cosiddetta ordoviciana, avvenuta 440 milioni di anni or sono
e le cui cause sono state appena comprese, è la prima in
ordine di tempo. Vennero, poi, la devoniana, 360 milioni di
anni fa, 60% delle specie viventi scomparse; la
permiana-triassica, 250 milioni di anni fa, la più radicale
perché eliminò il 90% delle specie viventi; la
tardo-triassica, 220 milioni di anni fa, 50% delle specie
viventi scomparse; e la cretaceo terziaria, che segnò la
fine dei dinosauri e di metà di tutte le altre specie 65
milioni di anni fa (quest'ultima è spiegata con l'impatto
con la Terra di un grande meteorite).
L'estinzione ordoviciana, hanno recentemen te spiegato
scienziati della Nasa, fu causata dall'aumento delle
radiazioni ultraviolette provenienti dal Sole, quando una
tempesta di raggi gamma alterò la fascia di ozono che
protegge la Terra dalle radiazioni stesse. A provocare la
tempesta di raggi gamma, che innescò la scomparsa di due
terzi di tutte le specie viventi sulla Terra, animali e
vegetali, sarebbe stata l'esplosione di una supernova a meno
di 10 mila anni luce dal nostro Sistema Solare che avrebbe
alterato, con la sua 'onda', la composizione dell'atmosfera.
I raggi ultravioletti sarebbero così entrati nell'atmosfera
con un'intensità fino a 50 volte superiore al normale,
uccidendo le forme di vita più fragili e meno protette.
Allora la vita animale era essenzialmente marina, quella
vegetale meno complessa e diversificata dell'attuale. La
teoria finora più accreditata per quella estinzione era una
glaciazione durata oltre mezzo milione di anni. La teoria
ora avanzata spiega sia la glaciazione sia l'estinzione a
partire dall'esplosione della supernova. Irruzioni di raggi
ultravioletti attraverso l'atmosfera fino alla Terra si sono
verificate a più riprese nella storia del Pianeta e, con la
riduzione della fascia dell'ozono, sono una delle componenti
dei fenomeni in atto.