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Iraq: gli ostaggi italiani liberati
dalle forze della coalizione
Il blitz degli uomini delle forze speciali della coalizione scatta poco prima delle 13. Il via libera - dopo una serie di controlli incrociati - viene dato direttamente da palazzo Chigi anche se all'azione non partecipano militari italiani. Sono momenti febbrili, momenti che si attendevano da tempo, e nelle ultime ore la tensione era salita, anche perché ormai tutto era pronto, e la missione non poteva fallire. Erano stati i servizi segreti italiani ad individuare la località - per il momento ancora tenuta segreta, ma comunque a sud di Bagdad - dove i tre ostaggi - Stefio Agliana e Cupertino - erano tenuti prigionieri. Con loro anche un manager polacco, che era stato rapito assieme a un connazionale solo pochi giorni fa, il primo di giugno. Il blitz viene effettuato - a quanto si sa, ma molti dettagli dell'operazione restano ancora avvolti nella segretezza - dalle teste di cuoio americane. Quasi certamente gli uomini superaddestrati della Delta Force, punta di diamante della forze armate statunitensi. E, accanto a loro, da agenti delle squadre polacche: questo però lo apprendiamo dal quartier generale di Varsavia in Iraq, non dai portavoce della coalizione. Ma sono stati proprio i polacchi a dare per primi, nel primo pomeriggio, l'annuncio della liberazione. Non sappiamo quanto l'operazione sia durata - nella conferenza stampa a Bagdad, il generale Sanchez, comandante delle forze della coalizione in Iraq, è stato estremamente reticente, forse per ragioni di sicurezza - ma probabilmente si è trattato di attimi. Attimi decisivi, nei quali non una mossa poteva essere sbagliata. Sappiamo che nel blitz non ci sarebbero stati né morti né feriti. Né si è sparato. Molto probabilmente il gruppo di sequestratori è stato colto di sorpresa, da un numero soverchiante di militari americani e polacchi. I rapitori - non viene ancora rivelata la loro identità, né il loro numero - sono stati arrestati. Ma non è detto che si tratti dello stesso gruppo che aveva sequestrato gli italiani lo scorso 13 aprile, le falangi verdi. Nessun riscatto è stato versato, nessuna trattativa è stata intavolata, afferma il generale Sanchez. Questo, almeno, vale per gli ultimi giorni, le ultime ore del sequestro dei tre italiani. Gli ostaggi erano tenuti prigionieri tutti nello stesso posto. Ma come era finito il dirigente polacco sequestrato solo una settimana fa assieme agli italiani? Forse proprio le tracce lasciate da quest'ultimo rapimento sono servite a localizzare la prigione di Stefio Agliana e Cupertino, i quali fra l'altro non sapevano della morte dell'amico Quattrocchi? E da quanto era stato individuata la misteriosa località? Ed è possibile che a Bagdad o altrove esista una sorta di organizzazione che gestisca i rapimenti e i rapiti, smisti gli ostaggi, ne decida le sorti, piloti video e dichiarazioni? E che legami avrebbe quest'organizzazione coi frammenti sparsi del vecchio regime di Saddam, coi nuovi terroristi del caos permanente, e anche con al Qaeda? Un blitz e una liberazione che hanno salvato quattro vite, ma che aprono nuovi interrogativi, piste inquietanti.
Vorrei farvi tante domande,ma prevale il senso d'umanità percui dico solo che sono felicissimo ed idealmente li abbraccio tutti e tre.
Bentornati e buona vita ragazzi!
:SMILE124: |