Gino Bartali "giusto tra le nazioni"
per il suo impegno a favore degli ebrei

Con questo riconoscimento postumo Yad Vashem, il sacrario della Memoria di Gerusalemme, ha voluto riconoscere il sostegno offerto ai perseguitati dal grande campione

“Gino il pio” adesso può finalmente diventare “Gino il giusto”. Gino Bartali è stato dichiarato “Giusto tra le nazioni” da Yad Vashem, il sacrario della memoria di Gerusalemme, il massimo riconoscimento per chi si è impegnato a favore del popolo ebraico. E Bartali è stato un ambasciatore di pace, salvando decine di vite durante la Seconda guerra mondiale.


IL RICORDO — “Insieme, in macchina – ricorda Andrea Bartali, il primogenito di Gino -, il babbo mi narrava avventure di guerra, missioni in bicicletta, salvataggi di ebrei, e poi si raccomandava che non raccontassi nulla, perché certe cose si facevano ma non si dicevano”. Con Paolo Alberati, scavando nei segreti del Vaticano, alla Curia di Firenze, nel Convento San Quirico di Assisi e negli archivi del Coni, Andrea Bartali ha scoperto una quarantina di missioni, fra il 1943 e il 1944, fra Umbria e Toscana. “Non aspettarmi – diceva Gino alla moglie Adriana -. Non aspettarmi ché faccio tardi”. Dove vai?, gli chiedeva Adriana. E lui: “A fare un lungo”, che in gergo significa un allenamento sulla distanza. Oppure: “A trovare un amico”.

MISSIONE — “Fingendo di allenarsi – spiega Andrea Bartali -, il mio babbo trasportava documenti falsi, nascosti nei tubi del telaio o del manubrio, per dare una nuova identità a persone perseguitate dalle leggi razziali e minacciate dalle deportazioni nei campi di concentramento”. La sua opera umanitaria è stata celebrata nel Giardino dei giusti di Firenze e in uno speciale percorso della pace a Padova, presto anche a Gerusalemme. L’occasione potrebbe essere la granfondo Giro d’Italia organizzata da RcsSport, l’11 ottobre, proprio a Gerusalemme.

Marco Pastonesi

Fonte: gazzetta