Per Pm Fiorito come Lusi
FIORITO DA PM VITERBO - Franco Fiorito, ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio, indagato per peculato dalla procura della Repubblica di Roma nell'ambito delle indagini sulla gestione dei fondi del gruppo consiliare, interrogato a Viterbo dal Pm Massimiliano Siddi per 'reato connesso''. Fiorito, assistito dall'avvocato Carlo Taormina, allo stato, e' stato sentito in qualità di testimone. L'ex sindaco di Anagni, in particolare, e' stato chiamato a dare spiegazioni sulle fatture depositate alla Pisana per i relativi rimborsi dal consigliere regionale viterbese, suo successore alla guida del gruppo e nemico giurato Francesco Battistoni. Fatture che secondo lo stesso Battistoni e almeno due società con sede a Viterbo, la Panda Cz e la Majakovskij Comunicazioni, sarebbero state falsificate, aumentando di decine di volte il loro importo. Il fascicolo di cui è titolare il Pm Siddi è scaturito da tre diversi esposti: uno di Battistoni e gli altri due delle stesse società. Tutte e tre sono stati presentati dopo la pubblicazione sui giornali delle copie delle fatture ritenute gonfiate.
"Non ho idea di chi possa aver gonfiato o alterato le fatture: dal gruppo Pdl sono uscite con gli importi reali". E' quanto ha dichiarato Franco Fiorito ai pm di Viterbo. Lo ha reso noto il procuratore capo Alberto Pazienti.
Almeno 6 fatture sono completamente false e non sono state mai liquidate dal gruppo regionale del Pdl. Numerose altre, invece, hanno gli importi fortemente aumentati ma sono state liquidate per la somma originale e non per quella gonfiata. Lo riferisce il procuratore di Viterbo sull'interrogatorio di Fiorito.
"La falsificazione delle fatture potrebbe rientrare nella faida in corso nel Pdl viterbese, dalla quale è già scaturita un'inchiesta per corruzione e tentata estorsione". Lo ha detto il procuratore capo di Viterbo Alberto Pazienti. "Non credo - ha continuato - possano esserci altri collegamenti con l'inchiesta in corso". Secondo il procuratore capo di Viterbo alcune fatture "sono state grossolanamente falsificate". Dall'interrogatorio di oggi potrebbe aggravarsi la posizione di Fiorito o quella di Battistoni.
"Non so nulla della falsificazione delle fatture relative alle manifestazioni organizzate dal consigliere regionale Francesco Battistoni e liquidate dal gruppo Pdl. Tutte le fatture in possesso sono uscite da casa mia e sono finite alla procura della Repubblica di Roma". Lo ha detto l'ex capogruppo Pdl Francesco Fiorito uscendo dall'interrogatorio nella Procura di Viterbo durato circa quattro ore.
"Se sciolgono il consiglio regionale mi ricandido? Assolutamente sì, non vedo perché non dovrei. Non appena avrò dimostrato la mia innocenza in questi fatti sarà più semplice" E' quanto dichiarato a Tgcom24 dall'ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, Francesco Fiorito.
PM VITERBO, AZIONE FINALIZZATA A CREARE DISCREDITO - "Indaghiamo su tossine velenose, ovvero dieci fatture falsificate, inoculate in un dossier di documenti contabili veri, per creare discredito". Così il pubblico ministero Massimiliano Siddi ha definito la vicenda delle fatture gonfiate o completamente false sulle quali ha interrogato per circa quattro ore l'ex capogruppo Pdl Franco Fiorito. "Finora, nel dossier - ha aggiunto - abbiamo riscontrato dieci tra documenti contraffatti o completamente falsi". Alla domanda se ci siano collegamenti tra quest'ultimo filone d'inchiesta e quello in cui è coinvolta l'assessore regionale all'Agricoltura Angela Birindelli, il magistrato ha risposto: "Non posso dire nulla, anche se ci sono delle analogie. E c'é un personaggio che compare in entrambe le vicende". Il riferimento del Pm è al giornalista Paolo Giallorenzo, ex direttore dell'Opinione di Viterbo. "Non è detto - ha precisato - che chi ha diffuso il dossier e chi ha falsificato le fatture siano necessariamente le stesse persone. E' quello che stiamo tentando di accertare". In merito ad eventuali collegamenti tra l'inchiesta della procura Capitolina, nella quale Fiorito è indagato per peculato, Siddi ha detto: "L'unico contatto è il coinvolgimento degli stessi personaggi". Per quanto riguarda le prossime mosse delle indagini, il Pm ha detto: "Ora approfondiremo le carte, poi decideremo come procedere. Non sono in grado di dire se ci saranno nuovi interrogatori e chi potrebbero riguardare". Il procuratore capo Alberto Pazienti ha sottolineato che "l'inchiesta capitolina, al di la delle responsabilità personali in corso di accertamento, pone anche un problema politico perché riguarda la dissipazione di fondi pubblici. Quella di Viterbo - ha concluso - sotto certi aspetti è ancora più inquietante perché potrebbe mettere in luce una macchina del fango architettata per discreditare gli avversari politici".
BATTISTONI DENUNCIA FIORITO PER DIFFAMAZIONE - Sale il tono dello scontro tra gli ex capogruppo alla Regione Lazio, Franco Fiorito e Francesco Battistoni. Quest'ultimo passa all'attacco attraverso i suoi legali, gli avvocati Enrico Valentini e Pier Francesco Bruno, e annuncia una querela per diffamazione contro l'ex sindaco di Anagni. "Abbiamo ricevuto mandato dal nostro assistito – spiegano – per tutelare in tutte le sede la sua onorabilità. A breve depositeremo in Procura a Roma la denuncia".
La decisione di Battistoni è legata alle ultime affermazioni fatte da Fiorito con le quali gli lancia pesanti accuse in merito alle spese effettuate con i soldi del gruppo consiliare del Popolo della Libertà. "Abbiamo già ampio materiale per la denuncia - concludono i penalisti -, ma siamo costretti ad integrarlo continuamente alla luce delle continue esternazioni di Fiorito".
PER INQUIRENTI ROMANI FIORITO COME LUSI - Franco Fiorito come Luigi Lusi. Di questo paragone si starebbero convincendo gli inquirenti romani che indagano sulla gestione dei fondi da parte dell'ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio. Questo significa che la posizione di Fiorito potrebbe aggravarsi.
PM, CIRCA 1 MLN EURO DA CONTO PDL A FIORITO - Circa un milione di euro passato dai due conti del gruppo regionale del Pdl a quelli dell'ex capogruppo Franco Fiorito. Su questo flusso di denaro si stanno concentrando le indagini della Procura di Roma.
Sotto la lente di ingrandimento dei magistrati, ai quali è arrivata oggi una relazione della guardia di finanza, c'é il percorso di questo milione di euro finito nei conti correnti, una decina, di Fiorito. Da qui la contestazione di peculato, reato che si prende in esame nel caso in cui la presunta di sottrazione di danaro viene fatta da un pubblico ufficiale, come nel caso di Fiorito per effetto della sua funzione di capogruppo. Lusi, accusato di essersi appropriato illecitamente di circa 23 milioni dalle casse della Margherita, non rivestiva la funzione di pubblico ufficiale in quanto i partiti politici sono considerati associazioni. Da qui la contestazione di appropriazione indebita (e non di peculato) aggravato successivamente dall'associazione per delinquere.
Fonte:
ANSA[Modificato da binariomorto 26/09/2012 00:03]