Arrestato presidente Potenza calcio
Indagini dei carabinieri su scommesse
Giuseppe Postiglione, presidente del Potenza, altri dirigenti sportivi e "esponenti della criminalità organizzata" sono stati arrestati dai carabinieri. Le accuse sono associazione per delinquere finalizzata alle frodi nelle competizioni sportive, scommesse illecite e altri reati. Le indagini hanno riguardato una partita del campionato di Serie B del 2007-2008 e sette gare del campionato di Prima divisione. Per Potenza-Salernitana pagati 150mila euro.
Oltre al presidente del Potenza in manette sono finiti anche un altro dirigente sportivo, Luca Evangelista, della Pro Vastese, che si trova agli arresti domiciliari. Le altre sette persone in carcere insieme a Postiglione sono Pasquale Giuzio, collaboratore di Postiglione nel Potenza, Antonio Cossidente, i fratelli Michele e Alessandro Scavone, Cesare Montesano, il commercialista Aldo Fanizzi ed Ettore Todaro.
Le indagini sono cominciate nel 2007 e hanno riguardato, tra l'altro, la gara Ravenna-Lecce (1-3) del 26 aprile 2008. Postiglione, secondo gli investigatori, avrebbe scommesso sull'esito "in punti regolari della rete", incassando circa 86mila euro. Restano però da chiarire ancora molti punti di una vicenda che, per ora, conta anche altri 20 indagati, e che i Carabinieri definiscono "molto complessa". Tra i punti da approfondire, il legame tra dirigenti sportivi e malavita lucana e alcuni episodi legati allo svolgimento delle partite in casa del Potenza nel finale di campionato 2007-2008 di Prima divisione. Come la scelta del presidente Postiglione di non far scendere in campo alcuni giocatori prima di una gara contro la Salernitana e un match con il Gallipoli, con scontri tra tifoseria e forze dell'ordine, assalti al pullman dei pugliesi e scaramucce pre-gara tra i giocatori.
L'altro filone dell'inchiesta riguarda il rapporto di Postiglione con il presunto boss Antonio Cossidente: interessi che si allungavano sul progetto di costruzione, a Potenza, di una "cittadella dello sport". La gestione societaria di Postiglione - proprietario di un gruppo editoriale - è cominciata nel 2006 in C2. L'esordio a 24 anni come presidente "più giovane d'Italia", una promozione in C1 e il vanto di essere stato il primo a portare il "terzo tempo" nel calcio (Potenza-Sambenedettese, 12 dicembre 2007).
Sodalizio criminale mirava a progetto stadio
Il presidente del Potenza calcio Giuseppe Postiglione farebbe parte, secondo gli investigatori, "di un sodalizio di tipo mafioso che operava a Potenza per consumare una serie indeterminata di delitti tra i quali estorsioni, attività di sicurezza e vigilanza illegali, frodi in competizioni sportive, delitti finalizzati alla gestione criminale e affaristica di diverse attività imprenditoriali e commerciali, grazie anche al supporto di personaggi politici". Lo si legge nella parte introduttiva dell'ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri di Potenza.
150mila per vendere la gara Potenza-Salernitana
Si sospetta una sorta di "tariffario" per vendere le partite di calcio. Secondo quanto accertato dai carabinieri, il presidente del Potenza calcio, tramite il suo entourage, non solo effettuava forti scommesse su match dal risultato prestabilito, ma si offriva anche di "vendere" la gara, come è accaduto nella partita contro la Salernitana (campionato 2007-2008), al prezzo di 150mila euro.
In particolare sono otto le partite del campionato 2007-2008 di serie B e C1 su cui si è concentrata, per il momento, l'attenzione degli investigatori: Perugia-Potenza, Arezzo-Massese, Taranto-Sangiovannese, Ravenna-Lecce, Gallipoli-Crotone, Pescara-Pistoiese, Massese-Taranto e Sambenedettese-Potenza. Su queste il risultato era concordato e poi "utilizzato" per scommesse il cui introito per Postiglione, secondo gli inquirenti, sarebbe stimabile intorno ai 400 mila euro.
Per alcune gare si sospetta "una regia occulta a livello nazionale", non sempre direttamente legata alla dirigenza delle squadre coinvolte. Ci sono poi i casi di Potenza-Salernitana, "pilotata" da Postiglione, che avrebbe anche impedito ad alcuni suoi giocatori di entrare in campo, e di Potenza-Gallipoli, con un primo "invito" a perdere la gara rivolto ai pugliesi, trasformatosi poi in minacce ai dirigenti e giocatori.
Fonte:
tgcom