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CALCIO: INCHIESTA SCOMMESSE, ECCO TUTTE LE SOCIETA' NEL MIRINO


Napoli, 11 mag.- (Adnkronos)- Ecco l'elenco di tutte le societa' finite nel mirino della magistratura e della Direzione Investigativa Antimafia nell'ambito dell'inchiesta sulle scommesse: Siena, Chievo, Lecce, Reggina, Piacenza, Ascoli, Lumezzane, Sassari, Taranto, Catanzaro, Crotone, Fermana.

Presidenti e allenatori verranno sentiti dagli inquirenti in giornata e si prevedono nuovi e clamorosi sviluppi..

il calcio della vergogna!!!


12/05/2004 12:18
 
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Scusa Neve perchè ti meravigli? Dove ci sono altissimi interessi economici, purtroppo, lo sport passa in secondo piano! E' il danaro che muove il mondo! Avevo uno zio che giocava in nazionale negli anni 30...è morto povero, ma mi raccontava che le partite si giocavano!!!Troppi interessi per rimanere tutti "puliti"
12/05/2004 13:57
 
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.. ormai non mi stupisco più di niente!!!!


26/02/2005 00:13
 
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La procura aveva richiesto per il club emiliano la retrocessione in serie C1 e per i veronesi 3 punti di penalizzazione.


ROMA - Rischiavano grosso ma alla fine sono andati tutti prosciolti dalla Commissione Disciplinare i deferiti per un tentativo di illecito sportivo in occasione della gara Chievo-Modena del 2 maggio 2004.

La decisione ha riguardato le due società, il presidente del Modena Romano Amadei, il direttore sportivo Doriano Tosi e il calciatori Antonio Marasco.

La procura federale aveva chiesto tre punti di penalizzazione per il Chievo e la retrocessione in serie C1 del Modena, oltre a tre anni di squalifica per il presidente Amadei e il ds Tosi.

Fonte Corriere.it



25/06/2005 14:47
 
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Al vantaggio dei veneti Preziosi chiama un dirigente del Venezia: «Avete fatto gol: siete pazzi»

GENOVA - Sabato undici giugno, sul campo di Marassi il Genoa affronta il Venezia nella partita decisiva per la promozione in serie A. Mentre i tifosi rossoblù aspettano con il cuore in gola il risultato che dopo dieci anni consentirà finalmente di festeggiare, c’è qualcun altro che attende risultati e conferme di tutt’altro tipo. I telefoni cellulari del presidente del Genoa Enrico Preziosi, del figlio Matteo e del direttore generale Stefano Capozucca, sono intercettati. Gli investigatori, che da due mesi e mezzo erano sulle piste di un giro di calcioscommesse, hanno scoperto un filone che li ha portati dritti al Genoa e dritti a quella partita che sospettano comprata. Adesso aspettano che qualcuno si tradisca. Che qualcuno parli troppo. Sull’altro fronte sono intercettati i telefoni di Pino Pagliara, general manager del Venezia, dell’ex presidente Francesco Dal Cin e del figlio Michele.

Il Venezia segna il primo gol, Gonzalo Miguel Vicente gela i tifosi e subito scatta da uno dei cellulari dei genoani intercettati una telefonata allarmata: «Ma che c... sta succedendo? - dice il dirigente al suo interlocutore stupito a sua volta - Cosa stanno facendo quelli? Ci hanno fatto gol! Sono pazzi. Ci hanno fatto gol per errore!». La conversazione continua, una manciata di secondi fra lo stupito e l’incazzato, ma è soprattutto quell’espressione «ci hanno fatto gol per errore» che convince i sostituti procuratori Alberto Lari e Giovanni Arena ad avere messo le mani su un tassello importante dell’accusa. Soprattutto questa telefonata avrebbero contestato a Preziosi padre e figlio e a Capozucca lunedì scorso, ma i tre indagati per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e l’intercettazione è rimasta nel cassetto.

Così come l’altra telefonata pericolosa tra Pino Pagliara e Matteo Preziosi: quest’ultimo invita il general manager dei lagunari a Cogliate: «Vieni a Milano e aggiustiamo tutto». E martedì quattordici giugno, alle otto e mezza, Pagliara viene fermato dai carabinieri di Monza per un «controllo» davanti alla fabbrica di Preziosi; nella sua auto una valigetta con 250 mila euro in contanti. «L’anticipo per la vendita del nostro difensore Maldonado» spiega il tecnico e mostra un contratto di 450 mila euro.

La valigetta, ma soprattutto la telefonata intercettata durante la gara (e non sarebbe neanche la sola), rende sicuri i magistrati genovesi: il Genoa ha comprato e il Venezia ha venduto. La trascrizione della intercettazione della telefonata partita dalla tribuna è stata visionata insieme a una buona tranche di altre intercettazioni dal capo dell’Ufficio Indagini della Federcalcio, il generale della Guardia di Finanza Italo Pappa, ieri pomeriggio a Palazzo di Giustizia al termine di una giornata campale sia per il Genoa che per i magistrati.

Il generale Pappa, arrivato nella mattinata, aveva cercato di seminare i giornalisti, ultimo depistaggio un comunicato stampa alle 13.30 per dire che, sì, giustizia penale e giustizia sportiva avevano espresso «la volontà di collaborare» e che la richiesta ufficiale di avere gli atti era stata presentata dal generale alla Procura, la quale si riservava la risposta «in tempi brevi». Poi, mentre tutti pensavano Pappa in partenza per Roma, il capo dell’Ufficio Indagini si blindava in Procura a prendere un primo contatto con gli atti dell’inchiesta. Nelle stesso ore, al campo d’allenamento del Genoa, un nerissimo Enrico Preziosi presentava il nuovo allenatore Francesco Guidolin, che si è trovato a rispondere anche a domande sulla possibile penalizzazione della squadra. «Non ci sono clausole nel mio contratto - ha detto Guidolin - legate a questa situazione. Io sono qui, non mi importa altro».

Ma nubi sempre più nere si addensano sul Genoa: sarebbero addirittura cinque, infatti, le partite che i magistrati potrebbero mettere sotto accusa, gli ultimi cinque match disputati dai rossoblù con Cesena, Catanzaro, Empoli, Piacenza (con quest’ultima squadra l’approccio per la combine sarebbe fallito), infine Venezia. Per questo motivo la Procura ha contestato a Enrico e Matteo Preziosi e a Capozucca il reato di associazione a delinquere: la «procedura» per «comprare» la promozione sarebbe scattata almeno cinque volte. E pensare che proprio ieri l’arcivescovo di Genova cardinale Tarcisio Bertone ha detto: «I tifosi hanno diritto a un Genoa pulito».

Fonte Corriere.it


25/06/2005 14:49
 
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20/11/2009 23:00
 
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Europa, scandalo scommesse
200 gare truccate, 17 arresti

La procura di Bochum porta avanti un'indagine su un'organizzazione criminale internazionale che opera nel mondo delle scommesse illegali. Sospetti su 3 partite della Champions, 12 dell'Europa League e diverse gare dei massimi campionati di Austria, Bosnia, Ungheria, Slovenia, Croazia e Turchia

BOCHUM (Ger), 20 novembre 2009 - Sospetti di combine su circa 200 incontri di campionati europei e coppe internazionali. È quanto emerso da un'indagine della procura di Bochum su un'organizzazione criminale internazionale che opera nel mondo delle scommesse illegali. Gli inquirenti della cittá tedesca hanno spiegato oggi in una conferenza stampa che le indagini riguardano anche 3 partite della Champions League, 12 dell'Europa League, una delle qualificazioni agli Europei Under 21 e diverse partite dei massimi campionati di Austria, Bosnia, Ungheria, Slovenia, Croazia, Turchia. Interessati anche match della seconda divisione di Germania, Svizzera e Belgio. Secondo quanto reso noto dagli inquirenti, 30 casi di combine sarebbero avvenuti in Germania: 4 in seconda divisione, 3 nella serie C tedesca e 18 nei campionati regionali. Quindici persone sono state arrestate in Germania e altre due in Svizzera. Sequestrato anche diverso materiale probatorio e circa un milione di euro.

gasport

Fonte: gazzetta


24/11/2009 21:50
 
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Arrestato presidente Potenza calcio
Indagini dei carabinieri su scommesse

Giuseppe Postiglione, presidente del Potenza, altri dirigenti sportivi e "esponenti della criminalità organizzata" sono stati arrestati dai carabinieri. Le accuse sono associazione per delinquere finalizzata alle frodi nelle competizioni sportive, scommesse illecite e altri reati. Le indagini hanno riguardato una partita del campionato di Serie B del 2007-2008 e sette gare del campionato di Prima divisione. Per Potenza-Salernitana pagati 150mila euro.


Oltre al presidente del Potenza in manette sono finiti anche un altro dirigente sportivo, Luca Evangelista, della Pro Vastese, che si trova agli arresti domiciliari. Le altre sette persone in carcere insieme a Postiglione sono Pasquale Giuzio, collaboratore di Postiglione nel Potenza, Antonio Cossidente, i fratelli Michele e Alessandro Scavone, Cesare Montesano, il commercialista Aldo Fanizzi ed Ettore Todaro.

Le indagini sono cominciate nel 2007 e hanno riguardato, tra l'altro, la gara Ravenna-Lecce (1-3) del 26 aprile 2008. Postiglione, secondo gli investigatori, avrebbe scommesso sull'esito "in punti regolari della rete", incassando circa 86mila euro. Restano però da chiarire ancora molti punti di una vicenda che, per ora, conta anche altri 20 indagati, e che i Carabinieri definiscono "molto complessa". Tra i punti da approfondire, il legame tra dirigenti sportivi e malavita lucana e alcuni episodi legati allo svolgimento delle partite in casa del Potenza nel finale di campionato 2007-2008 di Prima divisione. Come la scelta del presidente Postiglione di non far scendere in campo alcuni giocatori prima di una gara contro la Salernitana e un match con il Gallipoli, con scontri tra tifoseria e forze dell'ordine, assalti al pullman dei pugliesi e scaramucce pre-gara tra i giocatori.

L'altro filone dell'inchiesta riguarda il rapporto di Postiglione con il presunto boss Antonio Cossidente: interessi che si allungavano sul progetto di costruzione, a Potenza, di una "cittadella dello sport". La gestione societaria di Postiglione - proprietario di un gruppo editoriale - è cominciata nel 2006 in C2. L'esordio a 24 anni come presidente "più giovane d'Italia", una promozione in C1 e il vanto di essere stato il primo a portare il "terzo tempo" nel calcio (Potenza-Sambenedettese, 12 dicembre 2007).

Sodalizio criminale mirava a progetto stadio
Il presidente del Potenza calcio Giuseppe Postiglione farebbe parte, secondo gli investigatori, "di un sodalizio di tipo mafioso che operava a Potenza per consumare una serie indeterminata di delitti tra i quali estorsioni, attività di sicurezza e vigilanza illegali, frodi in competizioni sportive, delitti finalizzati alla gestione criminale e affaristica di diverse attività imprenditoriali e commerciali, grazie anche al supporto di personaggi politici". Lo si legge nella parte introduttiva dell'ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri di Potenza.

150mila per vendere la gara Potenza-Salernitana
Si sospetta una sorta di "tariffario" per vendere le partite di calcio. Secondo quanto accertato dai carabinieri, il presidente del Potenza calcio, tramite il suo entourage, non solo effettuava forti scommesse su match dal risultato prestabilito, ma si offriva anche di "vendere" la gara, come è accaduto nella partita contro la Salernitana (campionato 2007-2008), al prezzo di 150mila euro.

In particolare sono otto le partite del campionato 2007-2008 di serie B e C1 su cui si è concentrata, per il momento, l'attenzione degli investigatori: Perugia-Potenza, Arezzo-Massese, Taranto-Sangiovannese, Ravenna-Lecce, Gallipoli-Crotone, Pescara-Pistoiese, Massese-Taranto e Sambenedettese-Potenza. Su queste il risultato era concordato e poi "utilizzato" per scommesse il cui introito per Postiglione, secondo gli inquirenti, sarebbe stimabile intorno ai 400 mila euro.

Per alcune gare si sospetta "una regia occulta a livello nazionale", non sempre direttamente legata alla dirigenza delle squadre coinvolte. Ci sono poi i casi di Potenza-Salernitana, "pilotata" da Postiglione, che avrebbe anche impedito ad alcuni suoi giocatori di entrare in campo, e di Potenza-Gallipoli, con un primo "invito" a perdere la gara rivolto ai pugliesi, trasformatosi poi in minacce ai dirigenti e giocatori.

Fonte: tgcom


02/06/2011 01:10
 
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Scommesse nel calcio, arrestato Beppe Signori

Sedici arresti, indagati Bettarini e Cristiano Doni. Manette a Bressan, Paoloni e Bellavista


ROMA - Sedici persone, tra cui ex giocatori di serie A, calciatori di serie minori ancora in attivita' e dirigenti di societa', sono stati arrestati dalla polizia a conclusione di un'indagine sul calcio scommesse condotta dalla squadra mobile di Cremona e coordinata dal Servizio centrale operativo.

Dall'inchiesta e' emerso che gli arrestati avrebbero fortemente condizionato negli ultimi mesi il risultato di alcuni incontri dei campionati di serie B e di Lega Pro. Nei loro confronti la magistratura di Cremona ha emesso sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e nove agli arresti domiciliari.

Tra gli arrestati vi sono anche titolari di agenzie di scommesse e liberi professionisti, mentre gli indagati sarebbero complessivamente una trentina. Gli arresti sono stati eseguiti dagli uomini della polizia a Bari, Como, Bologna, Rimini, Pescara, Ancona, Ascoli, Ravenna, Benevento, Roma, Torino, Napoli e Ferrara. Nel corso dell'operazione sono state eseguite anche una serie di perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, in alcune ricevitorie e presso uno studio di commercialisti che avrebbero consentito di acquisire ulteriori elementi utili alle indagini.

ARRESTATO BEPPE SIGNORI, DOMICILIARI A EX CAPITANO LAZIO - C'é anche l'ex capitano della Lazio e attaccante della Nazionale, Beppe Signori, tra le persone arrestate dalla Polizia nell'ambito di un'inchiesta sul calcio scommesse. Lo apprende l'ANSA da fonti qualificate. Per Signori sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari. I provvedimenti di arresto riguarderebbero anche alcuni giocatori di serie B e serie C e anche dirigenti di società di Lega Pro.

SIGNORI ALL'ANSA, 'ABBIATE PIETA' - "Ma non avete pietà in questa situazione? Abbiate pietà. Io non posso dire nulla, incontrerò il mio legale e poi parlerà lui per me". Queste le uniche parole di Beppe Signori, raggiunto telefonicamente dall'ANSA prima che si recasse in questura a Bologna per l'interrogatorio. L'ex attaccante è agli arresti domiciliari per una inchiesta su partite pilotate e scommesse

GIP, IMPRESSIONANTI MANIPOLAZIONI - Il gip Guido Salvini, nell'ordinanza di custodia cautelare riguardante le partite truccate, spiega che "la frequenza delle manipolazioni è impressionante" e si giunge "a situazioni in cui sono gestite contemporaneamente fino a 5 partite di calcio da manipolare". Dalle intercettazioni, inoltre, emerge "l'esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite".

GIP, ESISTEVA TARIFFARIO PER PARTITE - Secondo il gip di Cremona, Guido Salvini, dalle intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte partite di calcio truccate "emerge l'esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite". "Il 24 marzo , uno degli indagati - scrive il gip - afferma al telefono che i prezzi "sono alti" e che "la B in giro la pagano 120 la C la pagano 60". "Che si tratti di un riferimento alla corruzione appare pacifico - annota il giudice - in quanto subito dopo l'indagato afferma agli Zingari (uno dei gruppi di scommettitori ndr.) facciamo pagare il Sassuolo", ed è "evidente che gli Zingari", secondo il gip, " intendevano andare nell'albergo ove era ospitato il calciatore del Sassuolo Quadrini Daniele con i suoi compagni, per pagare il prezzo della loro corruzione". "Sia la frequenza delle manipolazioni, sia l'attitudine del gruppo ad occuparsi di tutte le serie di calcio, è indice di una spiccata capacità a delinquere del sodalizio. - scrive il gip - L'abitudine alla 'combine' e il poter disporre di giocatori fissi sui quali contare, lo evidenzia la stessa terminologia ricorrente tra i compartecipi : quando parlano del numero dei giocatori corrotti, che influiranno sul risultato della partita, gli stessi vengono definiti 'nostri', quasi come fossero un supporto stabile, un bene dell'organizzazione"

INDAGATO STEFANO BETTARINI: 'NON C'ENTRO NULLA' - Nell'ambito dell'inchiesta su presunte partite truccate che ha portato a 16 arresti, risulta indagato anche Stefano Bettarini, ex marito di Simona Ventura e commentatore della trasmissione 'Quelli che il calcio'. ''Ho appreso dalla stampa che sarei indagato in un procedimento penale avanti la Procura della Repubblica di Cremona insieme a molte altre persone alcune delle quali ex calciatori come me e che conosco per questa ragione. Non c'entro nulla con qualsiasi azione volta a truccare i risultati delle partite e non so nulla di cosa facessero le altre persone coinvolte nell'indagine'': cosi' all'ANSA, l'ex difensore Stefano Bettarini commenta il suo coinvolgimento nell'inchiesta sul calcio scommesse che e' in corso''Ho gia' conferito mandato ai miei legali (Gaspare Dalia e Ernesto De Toni, ndr) per tutelare la mia reputazione - ha aggiunto Bettarini - perche' il mio nome e' stato accostato con lo stesso rilievo a persone che addirittura sono state arrestate mentre io non sono stato neppure informato dell'indagine o perche' si e' pubblicato che sarei stato condannato per un altra vicenda analoga mentre - ha concluso - io ho avuto esclusivamente una sanzione disciplinare per omessa denuncia di condotte illecite di altri''..

INDAGATO CRISTIANO DONI - C'é anche il capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, tra gli indagati nell'indagine della polizia sul calcio scommesse che ha portato all'arresto di Beppe Signori e altre 15 persone. Lo apprende l'Ansa da fonti qualificate.

CUSTODIA CAUTELARE PER MAURO BRESSAN - C'é anche l'ex calciatore Mauro Bressan, 40 anni, tra i destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'inchiesta della procura di Cremona sul calcio scommesse. L'ordinanza all'ex centrocampista di Fiorentina, Genoa, Venezia, Foggia, Bari, Cagliari e Como è stata notificata oggi nella sua abitazione di Cernobbio dalla squadra mobile comasca. Bressan ha vinto la coppa Italia del 2001 con la Fiorentina e ha poi concluso la sua carriera in Svizzera.

ARRESTATO ANCHE PORTIERE BENEVENTO - Gli uomini della Squadra Mobile di Benevento hanno arrestato in un albergo dela città, Marco Paoloni, di 27 anni, originario di Civitavecchia, portiere titolare del Benevento che sta disputando i play off per l'accesso in serie B. Dopo l'arresto, Paoloni è stato trasferito nel carcere di Cremona.

ARRESTATO EX CAPITANO BARI BELLAVISTA - Nell'ambito della maxi inchiesta sul calcio scommesse condotta dalla magistratura di Cremona è stato arrestato nel barese, a Bitonto, l'ex capitano del Bari Antonio Bellavista, di 36 anni che ha giocato nella squadra bianco rossa negli anni tra il 2000 e il 2009. Nella sua abitazione sono stati sequestrati atti e un computer. Bellavista è stato trasferito su ordine del gip del tribunale di Cremona Guido Salvini nella casa circondariale di Cremona. L'avvocato Massimo Roberto Chiusolo del Foro di Bari che ha assistito Bellavista nel corso dell'esecuzione del provvedimento restrittivo, si è detto certo che il proprio cliente, che si dichiara estraneo ai fatti contestati, potrà chiarire ogni aspetto della vicenda nel corso dell'interrogatorio di garanzia che si terrà nei prossimi giorni dinanzi al gip del tribunale di Cremona.

DUE ARRESTI ANCHE A PESCARA - La Squadra Mobile di Pescara, guidata da Pier Francesco Muriana, ha eseguito due arresti a seguito dell'inchiesta della procura di Cremona. Si tratta di Massimo Erodiani, di Pescara, proprietario di una tabaccheria a San Giovanni Teatino (Chieti) e gestore per interposta persona di due sale scommesse, una a Pescara e l'altra ad Ancona. Con lui in manette anche il portiere del calcio a cinque Cus Chieti Gianluca Tuccella, impegnato anche come allenatore nelle minori del calcio locale.

FRA ARRESTATI 2 GIOCATORI ASCOLI E UN EX - Nell'ambito dell'inchiesta sul calcio scommesse, la squadra mobile di Ascoli ha arrestato due giocatori dell'Ascoli calcio ed un ex calciatore, attuale collaboratore del Viareggio calcio. In manette sono finiti il difensore dell'Ascoli Vittorio Micolucci e il centrocampista Vincenzo Sommese, oltre a Gianfranco Parlato, ex giocatore di serie B e C, attualmente collaboratore del Viareggio calcio. Sommese, ex capitano dell'Ascoli, era stato messo fuori rosa già lo scorso inverno dalla società bianconera. Micolucci ha invece contribuito fino alla fine del campionato, domenica scorsa, alla salvezza conquistata dall'Ascoli. Entrambi sono stati arrestati ad Ascoli; Parlato, a Grottammare.

Fonte: ANSA


20/01/2012 00:22
 
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Scommesse, coinvolto Cùper.
Per Doni stop agli arresti domiciliari
di Lorenzo Lamperti


Proprio lui, Hector Cùper. I tifosi dell'Inter lo ricordano bene. Quel maledetto 5 maggio 2002 sedeva lui sulla panchina nerazzurra. Lazio-Inter 4-2 consegnò uno scudetto che sembrava già vinto agli acerrimi rivali della Juventus. Ora l'allenatore argentino finisce nel mirino degli investigatori napoletani. Motivo? Ci sono prove che Cùper abbia intrattenuto rapporti con esponenti della camorra, ai quali avrebbe comunicato l'esito di alcune partite di calcio. Il tutto in cambio di 200 mila euro in contanti.

Secondo la Procura di Napoli, due affiliati della camorra si sarebbero avvicinati a Cùper andando direttamente da lui in Spagna. Avevano nascosto i soldi nei calzini e nelle mutande. In cambio il tecnico argentino avrebbe consegnato ai due un foglietto. Che cosa c'era dentro? I risultati di quattro partite: due del campionato spagnolo e due del campionato argentino.

I problemi cominciano quando una delle partite si conclude in maniera diversa da quella prevista. A quel punto un membro della camorra torna a Santander da Cùper, che la scorsa stagione allenava il Racing. L'uomo arriva a urlargli in faccia: "Ti sei preso il denaro e ci hai dato una sòla. Che cazzo hai fatto? Ci hai messo nei casini".

Gli uomini della Procura di Napoli vengono a conoscenza dell'accaduto ascoltanto un'intercettazione tra due camorristi che litigavano per la partita la cui combine era andata a monte. Gli investigatori vanno una prima volta a interrogare Cùper. Lui all'inizio nega tutto, poi ammette il passaggio di soldi ma dice che servivano alla suocera per ristrutturare la casa. Poi crolla davanti alle prove, e non parla più.

E' già previsto un nuovo incontro tra Cùper e gli investigatori napoletani. Loro sperano che il tecnico possa collaborare. Di certo un duro colpo all'immagine dell'hombre vertical, conosciuto per essere un allenatore bravo ma sfortunato. Due finali di Champions perse col Valencia, eliminato in semifinale con l'Inter senza perdere nel doppio derby col Milan. E poi il tricolore perso all'ultima giornata. Ma di sicuro aveva sempre avuto un'immagine onesta.

PER DONI STOP ARRESTI DOMICILIARI, OBBLIGO FIRMA - Il Gip di Cremona Guido Salvini ha revocato gli arresti domiciliari per Cristiano Doni, coinvolto nell'inchiesta sul calcioscommesse. Per l'ex capitano dell'Atalanta il giudice ha disposto l'obbligo di firma.

Fonte: affaritaliani


28/05/2012 13:17
 
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Scommesse, anche Conte indagato
Arrestati Mauri e Milanetto

Calcioscommesse, 19 nuovi arresti: custodia cautelare anche per Bertani, Acerbis, Pellicori, Turati, Gritti e Tisci, oltre che per altri 6 "non calciatori" coinvolti. Domiciliari per Joelson e per due soci di Sartor. Obbligo di firma per Ruopolo e Conteh. Sculli resta in libertà, ma gli indizi su di lui sono pesanti, come quelli su Criscito e Kaladze. Perquisita l'abitazione di Conte


Da questa mattina all’alba in tutta Italia sono in corso nuovi arresti nell’ambito dell’inchiesta Last Bet sul calcioscommesse. Il gip di Cremona, Guido Salvini, ha firmato la richiesta di custodia cautelare in carcere per Stefano Mauri, capitano della Lazio; Omar Milanetto, centrocampista del Padova, ex Genoa; Cristian Bertani, attaccante della Sampdoria, ex Novara; Paolo Acerbis, portiere del Vicenza; Alessandro Pellicori, ex attaccante del Torino; Marco Turati, difensore del Modena; Matteo Gritti (arrestato mentre era in vacanza a San bendetto), portiere dei romeni del Petrolul Ploiesti; Ivan Tisci, ex centrocampista e ora direttore sportivo. E’ stato chiesto anche l’arresto del bergamasco Vittorio Gatti, autotrasportatore, amico di Filippo Carobbio e di altri calciatori, e di cinque persone che farebbero parte della “cellula” ungherese dell’organizzazione criminale dedita al taroccamento delle partite in Italia: il capo Zoltan Kenesei, Matyas Lazar, Laszlo Schultz, Istvan Borgulya e Laszlo Strasser.

COMBINE — Recita la nota della polizia di Cremona: "Dalle prime luci dell'alba, gli uomini della Polizia di Stato di Cremona, Brescia, Alessandria, Bologna e del Servizio Centrale Operativo (Sco) stanno eseguendo 19 provvedimenti restrittivi e numerose perquisizioni in Italia e all'estero nei confronti di appartenenti ad una organizzazione transnazionale dedita alla combine di partite di calcio (match fixing), operante in Italia e in diversi Stati esteri", si legge. "Tra gli arrestati Mauri Stefano, calciatore, capitano della S.S. Lazio e Milanetto Omar, già calciatore del Genoa, attualmente in forza al Padova calcio", aggiunge la nota, precisando che i destinatari dei provvedimenti devono rispondere "di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva".


PERQUISITA CASA CONTE — Tra le perquisizioni in corso, una riguarda l'abitazione di Antonio Conte, tecnico della Juventus campione d'Italia ma l'anno scorso a Siena, il quale sarebbe a questo punto indagato. Perquisizioni anche nelle abitazioni di dirigenti e calciatori tirati in ballo da Carobbio per le presunte combine di Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena.

ANCHE PELLISSIER — Perquisita (questa mattina alle 4) anche l'abitazione di Fenis di Sergio Pellissier, attaccante del Chievo. Analoga ispezione è avvenuta nella casa di Verona del giocatore, che risulta essere indagato. All'interno della villa sulla strada statale 26 sono stati sequestrati computer, ipad e pennette usb che verranno messi a disposizione degli inquirenti. Polizia anche nella casa di Andrea Soncini dell'Ascoli, ma per fatti inerenti quando giocava nel Grosseto nella passata stagione.

LA SCHEDA DI BERTANI — Dalle indagini sono arrivati altri riscontri alle dichiarazioni di Gervasoni e Carobbio in merito al ruolo di Bertani, che sarebbe stato davvero in possesso di una scheda telefonica "dedicata", ricevuta da uno degli Zingari tutt'ora latitante, Hristian Ilievski. Proprio l'analisi dei tabulati e delle celle avrebbe permesso di verificare il pieno coinvolgimento di Bertani nella combine di alcune partite del Novara, tra cui quella con il Siena, per la quale è stato tirato in ballo anche Conte.

COVERCIANO — Nuvoloni neri e pioggia anche da Coverciano. Alle 6.25 si è verificato un accesso anomalo dai cancelli del centro tecnico federale. I rumors parlavano di una possibile perquisizione all'alba per acquisire del materiale di un azzurro. Si trattava di una Bmw chiara e una Punto nera. Targhe normali. Dentro 5 passeggeri, verosimilmente ufficiali di polizia giudiziaria in relazione all'inchiesta sul calcioscommesse seguita dalla procura di Cremona. Sono stati fatti passare, si sono fatti indicare gli alloggi dalla guardia all'ingresso. Oggi è il giorno in cui saranno annunciati dal c.t. Prandelli i 23 azzurri scelti per l'Europeo tra i 32 del primo listone.


SCULLI: DAL GIP NO ALL’ARRESTO — Il pm Roberto di Martino aveva chiesto il carcere per altri calciatori, ma il gip Salvini ha optato per misure alternative. Arresti domiciliari per Joelson Inacio, attaccante brasiliano del Pergocrema, ex Grosseto, e per due soci in affari dell’ex calciatore Gigi Sartor: si stratta di Luca Burini, promoter in Cina per un’azienda emiliana, già accusato di essere l’anello di congiunzione con i singaporesi, e di Daniele Ragone, commercialista di Parma. Questi ultimi due sono indagati anche per riciclaggio. Hanno evitato l’arresto Francesco Ruopolo, attaccante del Padova, ex AlbinoLeffe e Atalanta, e Kewullay Conteh, ex difensore di AlbinoLeffe, Grosseto e Piacenza: per loro solo obbligo di firma due volte la settimana, un “premio” per avere collaborato nelle ultime settimane con la giustizia sportiva. Il pm di Cremona aveva chiesto anche misure cautelari per Giuseppe Sculli, attaccante del Genoa, ex Lazio, ma nonostante i tanti indizi raccolti sul suo conto, soprattutto in merito alla presunta combine di Lazio-Genoa 4-2, il gip ha respinto la richiesta, in attesa di ricevere novità dalle indagini, che sono tutt’ora in corso.


SOSPETTI SU UN NAZIONALE — Secondo le prime informazioni, durante le attività investigative degli ultimi mesi sarebbero emersi particolari importanti sul ruolo avuto in almeno una combine da Domenico Criscito, attualmente a Coverciano (questa mattina alle 6.25 due auto sono arrivate a Coverciano, verosimilmente per una perquisizione o per acquisire materiale) con la Nazionale di Cesare Prandelli, e da Kakhaber Kaladze, entrambi difensori del Genoa nel 2010-11. Grazie agli accertamenti su tabulati, celle telefoniche e schede “dedicate”, gli investigatori avrebbero trovato prove concrete dei contatti avuti da Mauri e Bertani con il gruppo degli Zingari e della disponibilità dei due calciatori a manipolare le partite in cambio di somme di denaro. In corso anche perquisizioni nelle case di alcuni calciatori. Nuove prove sarebbero emerse sulle partite Lazio-Genoa 4-2, Lecce-Lazio 2-4 e Novara-Siena 2-2. La Procura di Cremona dovrebbe dare altri particolari in tarda mattinata nel corso di una conferenza stampa.

dai nostri inviati
Francesco Ceniti
Roberto Pelucchi


Fonte: gazzetta


10/08/2012 14:26
 
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SUPERSAGGIO
Sentenze: 10 mesi a Conte
Assolti Bonucci e Pepe

Ora sono ufficiali. Ecco, come anticipati dalla Gazzetta, i verdetti della Disciplinare sui procedimenti relativi alle inchieste sul calcioscommesse condotte dalle Procure della Repubblica di Cremona e Bari: confermata la squalifica all'allenatore della Juventus, retrocessi in Lega Pro sia Lecce che Grosseto. Prosciolta l'Udinese, ammenda per il Bologna. Appelli da lunedì 20 agosto davanti alla Corte di giustizia federale


Le sentenze, già anticipate dalla Gazzetta, ora sono ufficiali. Il tecnico della Juventus, Antonio Conte è stato squalificato per 10 mesi dalla Commissione Disciplinare della Federcalcio in merito al processo sul calcioscommesse e quindi salterá la finale di Supercoppa italiana contro il Napoli in programma domani. Il tecnico, condannato per fatti risalenti a quando era l'allenatore del Siena, ha avuto uno sconto di cinque mesi rispetto alla richiesta del Procuratore federale, Stefano Palazzi, dopo che la Disciplinare aveva ritenuto "non congrua" la richiesta di patteggiamento a 3 mesi e 200mila euro di ammenda e dopo il rifiuto di un nuovo patteggiamento da parte dello stesso tecnico.

STOP PURE PER ALESSIO — La Juventus dovrá fare a meno anche del vice allenatore, Angelo Alessio che è stato squalificato per otto mesi e del collaboratore tecnico Cristian Stellini, che ha giá lasciato il club dopo il patteggiamento di due anni e mezzo.


BONUCCI E PEPE PROSCIOLTI — Leonardo Bonucci e Simone Pepe sono stati prosciolti dalla Commissione Disciplinare nell'ambito del processo sul Calcioscommesse. Per i due giocatori della Juventus, all'epoca dei fatti rispettivamente al Bari e all'Udinese, la Procura Federale aveva chiesto 3 anni e 6 mesi e un anno.

NOTA JUVE: "SOSTEGNO A CONTE" — La Juventus ha espresso la propria "soddisfazione" per le assoluzioni da parte della Commissione Disciplinare, dei due suoi giocatori Leonardo Bonucci e Simone Pepe in merito al processo sul calcioscommesse, ed ha ribadito "il proprio pieno sostegno ad Antonio Conte e Angelo Alessio". "Juventus Football Club in merito alla sentenza odierna emessa dalla Commissione Disciplinare della Figc, riguardante i suoi tesserati per fatti relativi alla loro militanza in altre società, esprime grande soddisfazione per l'assoluzione dei suoi calciatori Leonardo Bonucci e Simone Pepe e ribadisce il proprio pieno sostegno ad Antonio Conte e Angelo Alessio, nell'auspicio che i prossimi gradi di giudizio possano infine permettere alla loro innocenza di emerger appieno", spiega la Juventus in una nota. La societá bianconera spiega inoltre che "per quanto riguarda la posizione dei tecnici, il pool di legali, composto da professionisti designati dai singoli interessati, in piena concordia con la societá, è giá al lavoro per redigere i motivi d'appello, nella convinzione che le ragioni per affermare l'estraneitá ai fatti addebitati siano immutate. Antonio Conte e Angelo Alessio saranno assistiti dagli avvocati Antonio De Rensis e Luigi Chiappero, cui si aggiunge l'avv. Giulia Bongiorno".

GLI ALTRI PROSCIOLTI — L’Udinese e Salvatore Masiello, Daniele Padelli, Giuseppe Vives e Nicola Belmonte (limitatamente ai fatti di Udinese – Bari, squalifica di 6 mesi invece in relazione alla gara Cesena - Bari)

LECCE E GROSSETO RETROCESSE — Lecce e Grosseto retrocesse in Lega Pro. È questo il verdetto della Commissione Disciplinare nell'ambito del processo sul calcioscommesse. La Procura federale aveva chiesto la retrocessione in Lega Pro con penalizzazione di 6 punti per il Lecce e di 3 per il Grosseto. Cinque anni di inibizione per il presidente del Grosseto Camilli e l’ex presidente del Lecce Semeraro.


AMMENDA PER IL BOLOGNA, DI VAIO ASSOLTO — Nessuna penalizzazione per il Bologna nel prossimo campionato. È questo il verdetto della Commissione Disciplinare, che ha anche assolto Marco Di Vaio, condannando invece a sei mesi di stop Daniele Portanova. La Procura aveva chiesto due punti di penalizzazione per il club rossoblu, mentre per i due giocatori le richieste erano rispettivamente di un anno per omessa denuncia e di tre anni per illecito.


NOVARA -2 — È di due punti la penalizzazione inflitta dalla Commissione Disciplinare al Novara (Palazzi ne aveva chiesti 4) da scontare nella stagione 2012-2013. Penalità che si somma alla sanzione del precedente processo e che porta dunque per il club piemontese ad penalizzazione complessiva di -5.

APPELLI — Appelli da lunedì 20 agosto davanti alla Corte di giustizia federale.

IL PUNTO SUI PRECEDENTI PATTEGGIAMENTI — Il procedimento ha riguardato in tutto 45 tesserati e 13 club: numerosi erano stati i patteggiamenti nel corso dei dibattimenti della scorsa settimana: tra i club Siena (-6 punti e 100.000 euro), Bari (-5 e 80 mila euro), AlbinoLeffe, Sampdoria, Torino e Varese (-1 e 30.000 euro di ammenda), Portogruaro (5.000 euro). Tra i tesserati: Angelozzi (4 mesi), Bentivoglio (1 anno e 1 mese), Carobbio (6 mesi in continuazione ai precedenti 20 mesi), Da Costa (3 mesi e 30.000 euro di ammenda), D’Urbano (5 mesi e 10 giorni), Esposito (3 mesi e 10 giorni), Faggiano (4 mesi), Garlini (9 mesi in continuazione ai precedenti 3 anni), Gervasoni (4 mesi in continuazione ai precedenti 6 anni e 8 mesi e proposta di radiazione), Larrondo (3 mesi, 20 giorni e 30.000 euro), A. Masiello (2 anni, 2 mesi e 30.000 euro), Mutti (4 mesi), Parisi (2 anni e 10.000 euro), Passoni (6 mesi e 15 giorni in continuazione ai precedenti 14 mesi), Poloni (6 mesi in continuazione ai precedenti 12 mesi), M. Rossi (1 anno, 8 mesi e 20.000 euro), Sala (2 anni), Sanfelice (4 mesi), Savorani (5 mesi e 10 giorni), Stellini (2 anni, 6 mesi e 50.000 euro di ammenda).

[URL=javascrtpt:openlink("http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/24.$plit/C_2_ContenutoGenerico_33189_StrilloComunicatoUfficiale_lstAllegati_Allegato_0_upfAllegato.pdf")]LEGGI I DISPOSITIVI DELLE SENTENZE DELLA DISCIPLINARE

Gasport

Fonte: gazzetta


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