la tomba kv55

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
nanoguerriero
00lunedì 3 settembre 2007 10:03
La tomba KV 55 della Valle dei Re è una tomba misteriosa.
Al suo interno, infatti, si trova un sarcofago dall'identità ancora incerta. Tale sarcofago, secondo le ultime ipotesi, sembra sia stato costruito per una donna, probabilmente la regina Teie moglie di Amenophi III. In un secondo tempo fu adattato al corpo di un sovrano come confermano l'ureo, la barba posticcia, lo scettro e il flagello.
La mummia contenuta all'interno, dapprima riconosciuta come quella di una donna, è in realtà quella di un uomo giovane, probabilmente morto intorno ai 25 anni. Alcuni studiosi identificano la salma con il faraone Smenkhara, coreggente di Akhenaton negli ultimi due anni del suo regno. I motivi per cui Smenkhara venne sepolto a Tebe sono da ricercarsi nel possibile tentativo di riconciliarsi con il clero della città dopo la discussa riforma religiosa di Akhenaton. Una prova, seppur non definitiva, sul fatto che la tomba fosse di Smenkhara, la fornisce Connelly, un famoso radiologo. Egli, dopo aver esaminato la salma trovò analogie sorprendenti tra il cadavere della tomba 55 e Tutankhamon. Infatti gli elementi AZ e MN, che si trovano nel sangue, sono comuni ad entrambe le mummie e una ricostruzione del volto al computer svela una stupefacente somiglianza. I cartigli sul sarcofago sono stati accuratamente cancellati, mentre la maschera funeraria, da cui forse sarebbe stato possibile riconoscere l'identità della salma, è stata asportata per qualche misterioso motivo. I numerosi oggetti rinvenuti nella tomba la collocano indiscutibilmente nel periodo amarniano (da Tell el Amarna, la nuova capitale voluta da Akhenaton). Qualcuno avanzò l'ipotesi che il defunto potesse essere lo stesso Akhenaton (che però morì intorno ai 40 anni) al quale furono distrutti i cartigli e rovinato il sarcofago in segno di disprezzo per la sua politica anti-tebana come del resto avvenne per tutte le testimonianze del suo regno. Ancora oggi la paternità della tomba e della mummia rimane avvolta nel mistero. Troppi sono stati i saccheggi e i danneggiamenti per stabilirne con certezza l'appartenenza.

Quando fu scoperta la tomba di Akhenaton nel 1880, si pensò che i ritratti della coppia reale ritraessero due donne a causa dell'aspetto non proprio "maschile" del sovrano. Una delle spiegazioni fu che il Faraone soffrisse di un tumore alla ghiandola pituitaria, malattia nota come sindrome di Frohlich. Si spiegherebbe così l'aspetto del re: la malformazione del teschio, la mascella a forma di lanterna, la testa sproporzionata, il collo allungato, grasso depositato in zone tipicamente femminili e gambe sottili. I detrattori spiegano che questa teoria non è giusta poichè un effetto collaterale della sindrome è l'infertilità. Se il Faraone fosse stato realmente ammalato come avrebbe fatto a generare le sei figlie con le quali è raffigurato? Altre voci a sostegno suppongono, però, che forse contrasse il morbo in età avanzata.
Hotepibre
00martedì 19 febbraio 2008 10:12
..scusate se intervengo "a gamba tesa", sono qui di passaggio da Egittophilia e, ovviamente, mi sono subito imbattuto in un argomento particolarmente interessante e "misterioso" dell'egittologia, dove la parola "mistero", però, prescinde da marzianetti ed omini verdi per attestarsi, più "umanamente", nelle difficoltà insite nello studio di civiltà così antiche.

La KV55 è, purtroppo, un esempio di come NON si fa uno scavo archeologico e, da questo, non potevano che derivare i "misteri" che ancora oggi, e forse per sempre, la circondano.

La KV55 (Kings Valley 55) è ubicata a poca distanza da quella di Ramses IX (KV19) e quasi di fronte all’area in cui, 15 anni più tardi (1922), Howard Carter scoprirà la Tomba di Tutankhamon (KV62).

Nel 1907, nonostante precisi indizi del contrario, Ayrton (archoelogo) e Davis (milionario americano archoelogo MOLTO dilettante) considerarono la tomba intatta.

A proposito del semplicismo con cui tale scavo venne trattato, si consideri che quasi non esiste documentazione delle operazioni svolte all’epoca e poco, o nulla, esiste che consenta di stabilire i metodi impiegati per non disperdere tracce (ma, considerati i risultati, si può ritenere che nulla, appunto, sia stato fatto).
Le poche descrizioni esistenti, disordinate ed incomplete, sono spesso tra loro difformi, talvolta contrastanti, e scritte tempo dopo, quasi a voler tentare di "tamponare" la gravissima "falla" o, più verosimilmente, compresa l'importanza della scoperta, per ricavarne vantaggi economici.

Sulle prime sembrò trattarsi di una sepoltura femminile, nel corridoio ingombro di macerie compare, infatti, il nome della Regina Tye, madre di Amenhotep IV/Akhenaton.
Nella camera funebre, regnava il caos più totale sia a causa di infiltrazioni d’acqua susseguitesi nei millenni sia, e specialmente, per i danni palesemente, e volontariamente, causati da esseri umani; si tratta, infatti, di danneggiamenti selettivi che non possono essere annoverati ne’ tra quelli dovuti alle intemperie, ne’ a saccheggiatori.
All'interno della citata camera funeraria, vennero rinvenute le "macerie" di una cappella funeraria rivestita in foglia d'oro (probabilmente dello stesso tipo di quella che sarà poi rinvenuta nella tomba di Tutankhamon) ed uno splendido sarcofago; i nomi erano stati abrasi ed anche le fasce d’oro che circondavano le bende erano state tagliate là dove solitamente si trovano i cartigli.

Nonostante l'Ureo (i simboli della regalità, ovvero il cobra e l'avvoltoio) sulla fronte, la presenza del cartiglio di Akhenaton su almeno due dei quattro "mattoni magici" presenti nella tomba (uno per ciascun lato), la presenza di vasellame intestato ad Amenhotep III e di piccoli cartigli con il nome di Tutankhamon, per Davis non ci sono dubbi, si tratta della Regina Tye.

Di tutt’altro avviso altri studiosi che ritengono invece trattarsi della sepoltura di Akhenaton qui traslato dalla sua tomba di Akhetaton a cura, forse, dello stesso Tutankhamon.

I vasi canopi (che contengono i visceri del defunto), da cui pure sono stati asportati gli urei , sono di chiaro stile amarniano (il particolare stile artistico nato e conclusosi durante il regno di Amenhotep IV/Akhenaton), e su un pannello di legno marcio Tye appare alle spalle di Akhenaton che adora Aton.

Sono inoltre presenti frammenti di mobilio che recano i nomi di Amenhotep III e della regina Tye.
La maschera d'oro del sarcofago, purtroppo molto malridotto anche per l’umidità, è stata intenzionalmente strappata e non rimane che il sopracciglio e una parte dell'occhio destro.

Per avere idea di quale scempio sia stato perpetrato anche dagli stessi "archeologi", si consideri che, a tomba ormai vuota, Davis la fa visitare ad alcuni suoi ospiti che autorizza, per souvenir, ad asportare frammenti della foglia d'oro che, secondo un testimone, si trova sparsa nei locali e su cui, letteralmente, si cammina!

La mummia contenuta nel sarcofago è molto malridotta (quasi esclusivamente uno scheletro) e viene ulteriormente danneggiata dallo stesso Davis che ne fa cadere i denti. L'esame delle ossa cui viene sottoposta, in maniera molto empirica nel 1907, conferma, alla luce delle conoscenze dell'epoca, che si tratta proprio del corpo di una donna il che concorda, peraltro, con la posizione delle braccia (braccio sinistro poggiato sul petto, mentre l'altro è disteso lungo il fianco).
Purtuttavia qualcosa non convince altri studiosi e la mummia viene trasferita all’Istiuto di Medicina del Cairo dove il Dr. Smith dichiara trattarsi non di una donna, bensì di un uomo dell’apparente età di 23-25 anni: nonostante la diversità di età, considerando la presenza del suo nome all’interno della tomba, la mummia viene perciò assegnata, da Gaston Maspero, ad Akhenaton (che alla morte, però, avrebbe dovuto avere almeno 10 anni di più), giustificando così, peraltro, l’opera di danneggiamento cui la tomba ed il corpo sono stati sottoposti in epoca antica.

Ma la polemica non si placa e la cosa si complica ancor più quando Norman de Garis Davier, considerando che all’epoca della morte Akhenaton avrebbe dovuto avere almeno 30-35 anni, assegna invece la mummia a Smenkhara che, quale coreggente dell’"eretico" certamente ne seguì la sorte della "damnatio memoriae".

Nel frattempo, a complicare ulteriormente le cose, sono state trafugate da un inserviente anche le fasce d’oro che stringevano le bende e non è più possibile alcun controllo neanche su quelle... Si tenta, allora, di risalire all’identità della mummia tentando di ricostruire la storia delle suppellettili funerarie, purtroppo estremamente danneggiate anche dai lavori di "recupero" e spesso non più restaurabili, e si "conclude", perciò, che:
- la tomba era originariamente stata preparata per Tye (il che giustificherebbe la presenza del suo nome sulla cappella d’oro);
- dedicati ad Amenhotep IV, prima che cambiasse il proprio nome, sarebbero stati, invece, i vasi canopici;
- il sarcofago era stato originariamente concepito per Nefertiti;
- la posizione delle braccia, infine, potrebbe rientrare tra quelle "regole" imposte da Akhenaton secondo cui il faraone eretico sommerebbe in se i due principi sessuali, maschile e femminile, e quindi, da solo, simboleggerebbe la coppia reale.

Si obietta comunque, come abbiamo sopra accennato, che il cadavere sarebbe troppo giovane per essere quello di Akhenaton (nonostante la certezza di due dei più grandi studiosi di egittologia, Sir Alan Gardiner e Cyril Aldred) e pochi sembrano essere gli elementi a suffragio di tale ipotesi. Considerando, invece, Smenkhara, si fa notare che tale personaggio avrebbe, negli ultimi anni, rivestito il ruolo simbolico della defunta (?) Nefertiti, ciò giustificherebbe anche la postura tipicamente femminile; purtuttavia, nessuna iscrizione viene a dare un qualsivolgia elemento di positività a questa ipotesi.
Ulteriori esami clinici cui la mummia venne sottoposta nel 1963 consentirebbero oggi definitivamente di chiarire, a meno di ulteriori sviluppi, che il corpo appartiene ad un maschio morto intorno ai 20 anni il che ha fatto dichiarare allo stesso Aldred (che, come sopra detto, si era espresso altrimenti) che si tratta senza alcun dubbio del corpo di Smenkhara.
Tuttavia il sarcofago, che ricorda come perfezione della fattura quello di Tutankhamon e del quale solo di recente è stato ultimato il restauro, ha continuato a suscitare dubbi; si ritiene infatti che fosse, comunque, destinato ad una donna, la stessa Tye, Nefertiti o la sposa secondaria di Akhenaton Kiya, o una delle figlie del Farone.

In quest’ultimo caso potrebbe trattarsi di Merytaton moglie di Smenkhara, quindi adattato al corpo del Re.

(il testo di cui sopra, da me scritto, è oggi una voce della Wikipedia italia in cui ho curato, tra l'altro, anche la voce "Valle dei Re" e quelle delle singole 63 tombe)

...nel caso in cui aveste trovato noioso quel che ho sopra scritto, me ne scuso, ma mi è difficile resistere alla "tentazione egittologica" costituita dalla KV55. [SM=x322196]
nanoguerriero
00martedì 19 febbraio 2008 14:03
che ti scusi, anzi, il tuo intervento è molto dettagliato e interessante.
guidoreali
00sabato 23 febbraio 2008 08:27
non noioso..per carità...

ma difficile da "seguire"

per chi come me ha abissi di ignoranza sull'argomento...

Comunque GRAZIE!
Hotepibre
00sabato 23 febbraio 2008 22:44
So che il "mistero" della KV55 può sembrare ostico, specialmente se non si conoscono i "retroscena" legati alla cosiddetta "eresia amarniana" durante la quale un Re (Amenhotep IV\Akhenaton) instaurò, nel mondo politeista egiziano, una religione "monoteista" (lasciando perdere disquisizioni sintattiche ed antropologiche che, invece, la vorrebbero, per esattezza, "enoteista").

Alla molteplicità di divinità esitenti, infatti, Akhenaton (peraltro marito della splendida Nefertiti) instaurò il culto del Dio Aton, il globo solare.
Si trattò di un periodo molto brve della millenaria storia dell'Egitto (una 30ina d'anni), ma pieno di innovazioni anche sotto il profilo artistico e che ebbe ripercussioni sul mondo egiziano anche nei suoi rapporti internazionali.

Per intenderci, e ricollegarci alla KV55, successore diretto di Akhenaton fu un personaggio enigmatico e di cui si sa molto poco, Smenkhara, cui seguirà sul trono un fanciullo di soli 9 anni, Tutankhaton che muterà poi il suo nome (alla restaurazione degli "antichi" Dei) in Tutankhamon.

Qualora l'argomento fosse di interesse, posso cercare di compendiare il tutto; per ora sono contento che l'intervento di cui sopra, per quanto lungo, almeno non sia stato noioso!
guidoreali
00domenica 24 febbraio 2008 07:28
ossantocielo...

mi stai cosringendo a togliere le ragnatele dalla memoria!

roba sepolta ed impolverata nella mia mente come una tomba di Faraone ignoto....

grazie...
Hotepibre
00domenica 24 febbraio 2008 23:09
...la ricerca archeologica non è solo quella che si fa "sul campo", ma talvolta anche quella che facciamo nella nostra mente... talvolta riaffiorano ricordi sepolti e si riaccendono antiche passioni proprio quando meno te lo aspetti. E può essere interessante fare una "stratigrafia" dei nostri ricordi, archeologicamente parlando, spolverando quelli che, se non oggi, una volta ci hanno dato sensazioni gradevoli.
Perchè lasciar correre e non riprendere quella passione?
Si scopre talvolta che la maturità di oggi ci consente di apprezzare cose che, tanto tempo fa, credevamo di non amare!
neve67
00lunedì 25 febbraio 2008 00:10
c'è sempre da imparare qualcosa, grazie
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:46.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com